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Al via l’iter per reintrodurre le province

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“Oggi abbiamo avviato il percorso per la reintroduzione delle Province in Sicilia, con l’elezione diretta di presidenti e Consigli. L’abolizione degli enti intermedi, nove anni fa, con l’istituzione delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi non ha mai funzionato. Con questo testo onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale, e soprattutto diamo risposta a un’esigenza sentita non soltanto in Sicilia, ma in tutto il Paese, come dimostrano le iniziative legislative presentate in Parlamento e in fase avanzata di discussione. Per questo sono ottimista su un iter veloce in Ars, attraverso anche un confronto con tutte le forze politiche, rispetto al quale siamo sempre disponibili”.

Lo ha detto il presidente della Regione Renato Schifani, presentando il disegno di legge sulla riorganizzazione delle Province e delle Città metropolitane adottato in mattinata dalla giunta. Il testo riprende la proposta depositata in commissione Affari costituzionali del Senato, adattata al contesto normativo siciliano.

«La cancellazione delle Province, fortemente voluta dal governo dell’epoca e rivendicata dalle forze che lo sostenevano nel Parlamento regionale – ha aggiunto Schifani – partiva dal presupposto della riduzione dei costi della politica, ma ha determinato un vuoto nei processi decisionali e amministrativi che ha penalizzato in maniera evidente l’erogazione di servizi importanti per i cittadini e per la tutela del territorio, oltre a ridurre gli spazi di democrazia diretta e di espressione politica. Il numero di consiglieri e di assessori sarà inferiore rispetto a quello del passato, secondo una logica di sobrietà che guarda al contenimento dei costi e di snellezza e efficienza dei nuovi enti».

Nel dettaglio, le Province saranno sei più le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina; il progetto di riforma individua gli organi di governo e la loro composizione, introducendo la figura del consigliere supplente; stabilisce le quote rosa nelle liste, con almeno un quarto delle candidature riservato a donne; prevede la doppia preferenza di genere, come nei Comuni; introduce il collegio unico per l’elezione del presidente della Città metropolitana e della Provincia, la divisione della circoscrizione elettorale in collegi per l’elezione dei consiglieri provinciali, in modo da dare adeguata rappresentanza a tutti i territori. Per le province con popolazione superiore al milione di abitanti sono previsti 36 consiglieri e massimo 9 assessori; per quelle tra cinquecentomila e un milione di abitanti, 30 consiglieri e fino a 7 assessori, mentre quelle con meno di 500.000 abitanti potranno eleggere 24 consiglieri e le giunte avranno massimo sei assessori. Il ddl fissa le competenze dei nuovi organismi.

Alla conferenza stampa di presentazione del ddl governativo erano presenti anche il vicepresidente della Regione, Luca Sammartino, e l’assessore alle Autonomie locali Andrea Messina. 

«L’atto varato oggi dalla giunta – ha detto Sammartino – è il primo grande passo di un processo di riorganizzazione del sistema degli enti locali in Sicilia. Una tappa importante all’insegna della grande collegialità politica con cui opera questo governo, per garantire risposte concrete e servizi efficienti ai siciliani».

«Finalmente, dopo anni di commissariamento – ha aggiunto Messina – si intravede il traguardo del ripristino delle Province. L’obiettivo del disegno di legge del governo è quello di riorganizzare e di ricostruire tutti quei servizi e le funzioni che in questi anni sono stati abbandonati, dalla viabilità all’edilizia scolastica degli istituti superiori. L’auspicio è che si vada al voto già nel prossimo autunno o nella prossima primavera, considerato che ci sono delle condizioni che non dipendono soltanto dalla Regione».  

Il sistema elettorale adottato sarà il proporzionale con metodo D’Hondt per l’assegnazione dei seggi alle liste. L’entrata in vigore della legge, dopo l’approvazione in Assemblea regionale, è condizionata all’abrogazione della legge Delrio da parte del Parlamento nazionale.

“Sulle Province non abbiamo cambiato idea, eravamo e siamo per il contenimento dei costi e delle poltrone, ma occorre garantire al contempo servizi efficienti per i cittadini, cosa che il governo Musumeci  non è stato in grado di fare, provocando i disastri che sono sotto gli occhi di tutti. Se proprio devono essere ripristinate, non siamo contrari, purché funzionino ottimamente e non siano meri poltronifici per trombati delle elezioni, cosa che crediamo sia purtroppo negli intendimenti del centrodestra”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“Per quanto ci riguarda – continua De Luca – non faremo sconti sull’attribuzione delle competenze a questi enti, che dovranno essere costruiti per funzionare bene. In un’eventuale elezione siamo per l’elezione diretta: preferiamo di gran lunga che siano i cittadini a scegliere i propri rappresentanti dentro la cabina elettorale piuttosto che i capi di partito nel chiuso delle loro segreterie. E se si dovrà votare che lo si faccia in occasione delle elezioni europee, in quell’ottica di risparmio che deve essere sempre la bussola che orienti il nostro cammino. Non avrebbe senso chiamare due volte i siciliani alle urne e spendere il doppio dei soldi a distanza di 6 mesi.

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L’attenzione ai bimbi del reperto di pediatria: donazione dell’Interact club

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L’Interact di Gela ha donato un lettino e due saturimetri al reparto di pediatria dell’ospedale Vittorio Emanuele diretto dal dott. Rosario Caci. Materiale che il club gelese ha acquistato grazie ai proventi di un’iniziativa solidale promossa durante le scorse festività natalizie: la vendita dei panettoni.

Il progetto è stato condotto in collaborazione con il Rotary e gli istituti “Eschilo” e “Vittorini”, che hanno partecipato con entusiasmo come evidenziato dal presidente dell’Interact Elias d’Aleo. La referente del progetto per conto del club è invece Beatrice Mangiavillano.

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Daniele Maganuco racconta: “Il Canto della Pivila”

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Nei vicoli stretti e tortuosi di un antico quartiere siciliano, le case dai tetti in coppo si stringevano l’una all’altra come a cercare protezione. Le pale di fichi d’India crescevano indisturbate sui tetti, creando delle sagome verde brillanti che sembravano sfidare il tempo. Era una notte come tante, silenziosa…

In quella notte, un vecchietto, ormai stanco, lottava per trovare la pace. La sua famiglia lo vegliava con devozione, ma le ore si facevano sempre più lunghe, e il respiro affannoso del moribondo riempiva la casa di un silenzio denso. All’improvviso, un canto agghiacciante squarciò l’aria. Era la Pivila, come viene chiamato il barbagianni in lingua siciliana. Il suo verso era spaventoso, simile a un urlo di terrore che si propagava tra le case, un richiamo cupo e minaccioso che solo chi conosceva la tradizione poteva comprendere.

Il barbagianni si posò sul tetto della casa del moribondo. Nessuno lo vide, ma chi conosceva le leggende capì subito. La Pivila era giunta per aiutare l’anima del vecchietto a trovare pace, a permettergli di esalare l’ultimo respiro e passare oltre. Si diceva che questo uccello, considerato portatore di sventura, fosse in realtà un custode tra i due mondi, capace di aiutare chi non riusciva a liberarsi dalla vita terrena.

Il grido inquietante continuò per alcuni minuti, penetrando i cuori dei vicini come un avvertimento. Poi, improvvisamente, tutto si fermò. Il canto cessò e il vecchio spirò, come se quel suono spettrale avesse finalmente liberato la sua anima. La Pivila, silenziosa e invisibile, volò via.

Nel quartiere, però, la Pivila non portava via un’anima sola. Nei giorni successivi, altre tre morti si verificarono nel quartiere. Un’anziana a est, un uomo a ovest, e un altro a sud. E così, come già successo altre volte, le morti formarono una croce immaginaria sulla mappa del quartiere, con il vecchietto al punto nord.

Non era una croce visibile, ma chi conosceva la storia sapeva che quel segno era come un ciclo naturale di vita e morte. Quando la Pivila appariva, le anime pronte a partire la seguivano, tracciando un disegno invisibile sul quartiere. Gli abitanti, però, non osavano parlare apertamente di quella strana coincidenza. La morte era un mistero che preferivano lasciare avvolto nel silenzio.

E così, anche quella notte, il canto del barbagianni si spense nel nulla, lasciando dietro di sé un quartiere segnato dal passaggio tra la vita e la morte, una verità che si tramandava di bocca in bocca, di generazione in generazione.

Disclaimer: Il barbagianni è un uccello bellissimo e maestoso, simbolo di saggezza e protezione in molte culture antiche. La superstizione che lo lega alla sventura nasce da credenze popolari diffuse dai primi cristiani. In epoca pagana, infatti, il barbagianni e la civetta erano simboli sacri, legati alla dea Atena, dea della saggezza e della guerra giusta. Solo in seguito, con l’avvento della religione cristiana, furono trasformati in simboli negativi e demoniaci.

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Sul regolamento antievasione dei tributi locali il plauso di Forza Italia

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Forza Italia esprime il più vivo apprezzamento nei confronti della III Commissione Consiliare Bilancio e Tributi del Comune di Gela, per avere fatto propria una proposta di “Regolamento Antievasione” trasmessa al Sindaco dal dott. Vincenzo Cirignotta il 22 Luglio dello scorso anno.

La proposta di delibera di CC risulta già all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, e l’approvazione del regolamento rappresenterà per l’Ente un passo in avanti per il recupero dell’evasione tributaria.

Una delle note dolenti che ha contribuito al dissesto finanziario del Comune di Gela, come ribadito più volte dalla Corte dei Conti, è il mancato recupero dell’evasione tributaria, dovuto alla scarsa capacità di riscossione dell’Ente.La messa in campo di strumenti efficaci per aumentare le entrate tributarie per un Ente in dissesto finanziario risultava indifferibile.

“Forza Italia, partito moderato e responsabile, ritiene che il recupero dell’evasione passi dall’approvazione di uno strumento che consenta all’Ente Comune di avviare una nuova stagione di collaborazione, il tutto al fine di promuovere il principio dell’equità fiscale.
Puntare al “Pagare tutti per pagare meno”.  In un’ottica sempre più spinta di compliance fiscale, il regolamento antievasione nasce come strumento per prevenire l’evasione tributaria, ed ha come finalità quella di instaurare un circolo virtuoso che correli il rilascio o la permanenza della titolarità di una licenza/autorizzazione/concessione al rispetto degli obblighi tributari in materia di tributi locali (Imu, Tari, Canone unico patrimoniale etc), sulla falsariga di quello già fatto con ottimi risultati da altri Enti Locali Siciliani, come il Comune di Palermo, il Comune di Siracusa, solo per citarne alcuni”- sostengono in una nota i dirigenti forzisti Enzo Cirignotta e Nadia Gnoffo.

“La decisione dell’Organo Politico presuppone responsabilità e consapevolezza, non solo per l’impatto sui soggetti privati destinatari delle previsioni regolamentari, ma principalmente sulle capacità strutturali per rendere efficace lo strumento, perché una volta adottato deve essere rettamente e prontamente applicato. Limitarsi alla sola adozione del regolamento per poi non applicarlo per inadeguatezze strutturali non è certo quella che si può definire best practice.Forza Italia auspica una celere approvazione del regolamento da parte del Consiglio Comunale, con la convinzione che le previsioni in esso contenute troveranno un’ampia condivisione delle forze politiche” – concludono

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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