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Arancio chiede a Musumeci un provvedimento per tenere aperte le attività in zona rossa

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L’ on. Giuseppe Arancio (Pd) ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione Nello Musumeci chiedendo misure urgenti per scongiurare la chiusura in massa delle attività economiche e imprenditoriali nei comuni dichiarati zona rossa.

Nel testo Arancio premette che:a seguito dell’aumento della curva epidemiologica nella provincia di Caltanissetta, i comuni di Gela,  Mazzarino e Riesi e il comune di Piazza Armerina della provincia di Enna si ritrovano catapultati in zona rossa vedendo oscurata drammaticamente la speranza di una ripresa economica dei loro territori per la conseguente richiusura di tutte le attività economiche e imprenditoriali. Ma la stragrande maggioranza della popolazione attiva, insegnanti, operatori sanitari, commercianti, artigiani, professionisti, imprenditori, lavoratori dipendenti e altri ancora sono già vaccinati e non costituiscono una minaccia di propagazione epidemiologica. Per il deputato è  impensabile imporre una chiusura in blocco, soprattutto a quell’imprenditoria legata alla balneazione che proprio sulla stagione estiva aveva puntato per riprendere un po’ di fiato e che oggi si ritrova innanzi allo spettro della chiusura, indipendentemente dalla esistenza di una fetta di popolazione che è già immunizzata ed in possesso della certificazione verde (green pass) nata proprio come un “lasciapassare”.

La proposta al Presidente Musumeci è di  adottare apposito provvedimento regionale finalizzato a scongiurare i danni economici che inesorabilmente si ripercuotono sulle collettività territoriali dichiarate zona rossa con la chiusura di tutte le attività, consentendo il proseguimento delle attività imprenditoriali e dei servizi legati alla stagione turistica e balneare,  a quanti sono già immunizzati e in possesso della certificazione verde appositamente istituita, e, nel contempo, di intervenire presso il Governo Nazionale  per venire incontro alle richieste di sopravvivenza che provengono drammaticamente dalle collettività territoriali fortemente provate dalle misure derivanti dalla dichiarazione di zona rossa secondo le attuali disposizioni governative. 

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Attualità

Giornate Fai d’Autunno: successo per l’esposizione dei legni della nave greca “Gela 2”

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Il tradizionale appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno è stato caratterizzato quest’anno dall’esposizione inedita dei legni della nave “Gela 2”, il relitto greco risalente al V secolo a.C. individuato nel 1995 nei fondali di Bulala, il cui recupero è in corso in questi mesi grazie all’attività della ditta Atlantis, specializzata nelle attività subacquee.

Ieri il laboratorio di restauro di Bosco littorio, che ha sede nello stesso padiglione in cui due anni fa venne esposta la prima nave greca, è stato visitato da centinaia di persone che hanno accolto e apprezzato la proposta della delegazione Fai di Caltanissetta, guidata da Giulia Carciotto.

Sono stati gli stessi Apprendisti ciceroni del Fai giovani nisseno, a sua volta guidato da Federico Alba, ad illustrare ai tanti visitatori le particolarità dei legni esposti: la nave oneraria veniva utilizzata per il trasporto di merci sulle rotte tra la Sicilia e la Grecia, un’imbarcazione che si presume fosse lunga circa quindici metri.

Le operazioni di recupero del relitto sono a cura della Soprintendenza del mare, in sinergia con la Soprintendenza dei beni culturali di Caltanissetta ed il Parco archeologico di Gela ed in collaborazione con la Capitaneria di porto e la Bioraffineria Eni di Gela.

Di fronte il laboratorio, che accoglieva la mostra “Ulisse in Sicilia” con l’esposizione della Nave greca “Gela 1”, si trova oggi il Museo del mare: un’opera che la città continua ad aspettare ormai da tempo. Oggi prosegue l’iniziativa delle Giornate Fai d’Autunno e in provincia la delegazione ha promosso la visita al Borgo dei miracoli di Mussomeli.

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Dopo la protesta per il caso Rugolo,parla l’avvocato di mons.Gisana:”azione di pochi soggetti ma la Diocesi è solidale con il vescovo”

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Enna – Venerdi scorso la protesta contro il vescovo di Piazza Armerina per la condotta tenuta sul caso Rugolo inscenata a margine della Dedicazione della Chiesa di Santa Lucia a Enna e il contestuale avvio della petizione per la richiesta di dimissioni di Mons. Rosario Gisana.Sulla vicenda il vescovo tace ma per lui parla il suo legale avv. Gabriele Cantaro.

“L’eco mediatica della manifestazione di venerdi- commenta il legale- è la dimostrazione che un albero che cade fa sempre ingiustamente più rumore di una foresta che cresce. In qualità di legale della Diocesi, nel rispetto del desiderio di Mons. Gisana di non rilasciare dichiarazioni per non prestare oltre il fianco a quest’insistente e pretestuosa azione di discredito nei suoi confronti, devo infatti far notare che quest’azione continua a essere condotta da pochi irriducibili soggetti che non riescono a muovere un seguito che di poche decine di persone, mentre attorno a Mons. Gisana continuano ogni giorno a raccogliersi silenziosamente – in ultimo proprio in questa importante e delicata occasione di culto – migliaia di fedeli”.

“L’animo della comunità cristiana della Diocesi è di grande solidarietà nei confronti del nostro Vescovo, giacché tutti ben comprendono quale sia la verità e cioè come il Vescovo stesso abbia seguito sempre in maniera pronta, sensibile e attenta la vicenda che pochi mesi fa ha portato alla condanna di don Rugolo, compiendo sin da subito tutti i passi necessari, procedendo in sede canonica e adottando le misure previste in tale sede. Sul corso che sta seguendo il procedimento canonico ovviamente non posso riferire, ma sottolineo come tutto si stia svolgendo con tempismo e precisione. La libertà di manifestazione è sacra, la mistificazione o la strumentalizzazione mediatica no”- conclude l’avv.Cantaro

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Dalla Regione 15 milioni di euro per far nascere le comunità energetiche

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La Regione Siciliana punta con decisione sullo sviluppo dell’energia rinnovabile. La giunta Schifani ha approvato una rimodulazione finanziaria del Pr Fesr 2021/27 che trasferisce complessivamente circa 15,6 milioni di euro sulle misure volte a sostenere la nascita di nuove comunità energetiche.

«È un modello sul quale la Regione ha già investito in passato con risultati positivi – ha detto il presidente Renato Schifani – e su cui intende insistere con ancora maggior convinzione, utilizzando in questo caso le risorse europee. Le comunità energetiche favoriscono il coinvolgimento attivo dei territori e dei cittadini nella produzione e nella condivisione di energia pulita e rinnovabile. Contiamo così di allargare un sistema che avrà un impatto positivo sull’ambiente e che può soddisfare il fabbisogno energetico di cittadini e imprese a prezzi concorrenziali».

A Gela qualche anno fa furono mossi i primi passi per la comunità energetica ma l”iter non sembra sia andato avanti

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