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Cronaca

Arancio lancia l’allarme sulla mancanza di specialisti

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Il deputato del Partito democratico, Giuseppe Arancio ha presentato una interrogazione
 all’Assessore della Salute
 
 “il sistema sanitario regionale, già duramente impegnato dalla necessità di fronteggiare la pandemia – scrive – ha, di fronte a sé ulteriori criticità che pongono a rischio la tenuta complessiva del sistema e l’assolvimento dei LEA;
 
tali criticità riguardano la cronica carenza di specialisti nelle corsie ospedaliere e nel territorio che assume ormai il carattere di una vera e propria emergenza;
 
le cause di tale fenomeno vanno individuate sia nella carente programmazione di un numero sufficiente di borse di studio per la specializzazione dei medici ma anche nel blocco del turn over che si protrae da anni; a ciò deve aggiungersi il gran numero di pensionamenti verificatosi con il ricorso a “quota 100”;
 
la carenza di personale specializzato, diffuso in tutte le realtà regionali, assume carattere allarmante nei piccoli ospedali di presidio è nella medicina territoriale delle province interne, dove si pone sin da adesso il problema del reperimento di medici, pena l’impossibilità di fornire il servizio minimo essenziale per la garanzia del diritto alla salute;
 
Il realizzato aumento di borse di studio messe a disposizione dal Ministero della Salute per gli anni accademici 2020/2021 e 2021/2022 è da accogliere con favore ma produrrà effetti nel sistema solo fra 3 – 4 anni, quando cioè il percorso formativo dei nuovi specializzandi sarà completo;
 
nel frattempo, i medici ancora in servizio, per sopperire alle esigenze di cura in aumento anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, dovranno sopportare carichi di lavoro insostenibili;
 
per sapere:
 
se non ritenga prioritario mettere la problematica evidenziata al centro delle politiche sanitarie regionali”

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Cronaca

IL Tar Lazio annulla il pensionamento del Prefetto Portelli, Commissario per la Regione Siciliana

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Roma – Il Prefetto Ignazio Portelli – dipendente del Ministero dell’Interno con la qualifica di Prefetto e Commissario dello Stato per la Regione Siciliana – era stato messo in pensione con provvedimento del luglio 2024,- “per raggiunti limiti di età, a decorrere da gennaio” .

Il pensionamento era stato disposto in quanto la normativa in quel momento vigente prevedeva quale limite massimo per la pensione di anzianità degli impiegati civili il sessantacinquesimo anno di età. Tuttavia, la legge di Bilancio per l’anno 2025 – approvata il 30.12.2024 – ha previsto, a partire dal 1° gennaio 2025, l’innalzamento del limite massimo d’età per il collocamento a riposo d’ufficio dei pubblici dipendenti da 65 anni a 67 anni.Alla luce della nuova normativa, il Prefetto Portelli ha chiesto all’Amministrazione di provvedere a revocare/annullare il decreto con il quale era stato collocato in quiescenza.

Il Ministero dell’Interno, tuttavia, non ha accolto tale istanza, ritenendo che il rapporto di lavoro del Prefetto Portelli si fosse concluso già il 31 dicembre 2024 – ultimo giorno di lavoro – e sostenendo che, pertanto, allo stesso fosse inapplicabile la nuova normativa, entrata in vigore dal 1° gennaio 2025.Pertanto il Prefetto Portelli – con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha proposto ricorso avverso il suddetto provvedimento di collocamento in quiescenza, chiedendo il riconoscimento del diritto a permanere in servizioIn particolare, con il ricorso, gli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno sostenuto che la novella legislativa introdotta con la legge di bilancio fosse entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, data che coincideva con la data in cui si sarebbe dovuto costituire il rapporto pensionistico relativo al collocamento in quiescenza del dott. Portelli, conseguentemente lo stesso aveva diritto a permanere in servizio.

Il Tar Lazio Roma, condividendo le tesi degli avv.ti Rubino e Impiduglia, ha accolto il ricorso, rilevando che “alla data del 31 dicembre 2024 il dott. Portelli non avesse ancora maturato il diritto alla pensione, in quanto non era maturata la data di decorrenza prevista dalla legge per il collocamento in quiescenza del dott. Portelli, coincidente «il primo giorno del mese successivo a quello di compimento [dei 65 anni di età]», cioè il 1° gennaio 2025. Circostanza, questa, che non può che condurre l’amministrazione a procedere alla “revoca” del provvedimento di collocamento in quiescenza.

Per effetto della suddetta sentenza – che ha accertato” il diritto del ricorrente alla prosecuzione, senza soluzione di continuità (e quindi a far data dal 1° gennaio 2025) del suo rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze del Ministero dell’Interno” – il Prefetto Portelli potrà rimanere in servizio per altri due anni, ossia sino al compimento del sessantasettesimo anno di età.

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Cronaca

Incidente autonomo in viale Indipendenza

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Un incidente autonomo si è verificato poco prima di mezzogiorno in viale Indipendenza. Una utilitaria Toyota proveniente dal quartiere Macchitella, guidata da un giovane è finita contro un albero, è rimbalzata ed ha conclusola sua corsa nella corsia opposta a quella di marcia, creando una involontaria situazione di pericolo per il traffico veicolare e pedonale.

Il guidatore è rimasto indenne. Solo l’auto ha subito seri danni.

I residenti sottolineano l’opportunità di controllare la zona applicando misure di contenimento della velocità in considerazione del fatto che quella zona è frequentata da bambini: ci sono due istituti comprensivi con alunni di età che vanno dall’infanzia all’adolescenza.

Gli incidenti si verificano a ritmo sostenuto.

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Cronaca

Per evitare un gatto perde controllo auto in viale Indipendenza

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Per evitare di investire un gatto, perde il controllo dell’auto e finisce addosso ad un muro e ad un albero.

È successo in viale Indipendenza.Il giovane autista è finito in ospedale.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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