Oggi pomeriggio una anziana mentre si recava in chiesaMadre è caduta in via matrice inciampando in una buca che ha tranciato l’asfalto, rendendolo sdrucciolevole. La donna è stata soccorsa dall’ambulanza del 118 e trasportata in ospedale: ha subito una frattura della spalla e i medici sospettano una lesione al femore. Il problema delle buche nell’asfalto resta uno dei nodi irrisolti da tempo immemorabile, nonostante gli interventi a macchia di leopardo. foto di repertorio
Secondo rinvio per l’udienza preliminare sulla gestione dell’Ipab Aldisio. La prima volta, l’anno scorso, ci fu un difetto di notifica.Stamattina, il gup Francesca Pulvirenti ha accolto l’istanza di rinvio di uno dei difensori degli imputati per un’ udienza concomitante in Assiste in assise.
L’indagine come è noto ha riguardato i rapporti tra l’ex presidente del cda della struttura, don Giovanni Tandurella, e i vertici de “La Fenice” che con contratto gestirono la casa di riposo per anziani per in certo periodo. Per i pm della procura, ci sarebbero state irregolarità nel subentro dei privati e si ipotizza anche la corruzione. L’udienza preliminare ora rinviata a giugno riguarda oltre il sacerdote anche l”ing. Renato Mauro l’ex consigliere comunale eSandra Bennici, il consigliere Salvatore Scerra.Ed ancora Matteo Vella, Francesca Mendola, Rosario Moscato, Andrea Bartoli, Maria Palumbo, Giovanni Tirrito, Anna Rita Tandurella, Benedetto Decaro, Giovanni Decaro, Denny Decaro e la stessa società “La Fenice”.
Caltanissetta – Una volante, nel corso dei servizi di controllo del territorio, nel transitare per via Consultore Benintendi, ha notato tre giovani incappucciati e travisati da una mascherina, che si erano introdotti all’interno di un’attività commerciale dopo aver sfondato a calci la porta d’accesso.
L’intervento dei poliziotti ha consentito di bloccare subito il ventenne ancora dentro il locale, mentre altri due coetanei suoi complici si sono dati a precipitosa fuga e, inseguiti dagli agenti, hanno abbandonato il registratore di cassa asportato dall’esercizio, che conteneva oltre 300 euro, e fatto perdere le loro tracce. I due fuggiaschi sono stati comunque riconosciuti dai poliziotti poiché, un’ora prima, erano stati sottoposti a controllo e identificati in Corso Umberto I.
L’arrestato è stato accompagnato in Questura e successivamente davanti al Tribunale in composizione monocratica che ha convalidato l’arresto, su richiesta conforme del Pubblico Ministero.
Enna- I carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo hanno sequestrato monete e reperti archeologici ad Assoro. Mercoledì 20 marzo alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Enna, il Ten. Col. Gianluigi Marmora, comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, consegnerà in affidamento giudiziale all’Arch. Angelo Di Franco, Soprintendente Beni Culturali ed Ambientali di Enna
1020 monete, di età romana imperiale (III sec. d.C.); 7 ornamenti in bronzo; 560 reperti fittili; 3 vasi fittili acromi; 5 pesi da telaio, prevalentemente databili ad età ellenistica (IV – II sec. a.C.); frammenti ceramici del V sec. a.C., di epoca romana e del tardo medioevo.
Alla cerimonia presenzieranno diverse Autorità civili e militari.
L’esito positivo dell’attività investigativa è il frutto del coordinamento della Procura della Repubblica di Enna e della cooperazione tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l’Arma territoriale di Enna, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Enna ed il Comune di Assoro, nell’ambito dell’azione di contrasto all’illecita detenzione di reperti archeologici appartenenti allo Stato.
Le indagini hanno fatto individuare un sospettato che, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di materiale archeologico detenuto illegalmente . L’ uomo è stato denunciato per il reato di ricettazione di beni culturali.
I beni archeologici sono di notevole interesse archeologico, gli esami tecnici certificavano che le monete appartenevano “ad un unico tesoretto monetale di età romano imperiale, di eccezionale interesse archeologico, occultate durante una delle fasi politiche più tormentate dell’Impero romano dal punto di vista militare ed economico, qual è quella del III sec. d.C., per non essere più recuperato”.
Gli Enti di tutela hanno sottolineato che i rinvenimenti sono rari e costituiscono un preziosissimo strumento per lo studio dell’economia monetaria e delle relazioni commerciali del III sec. d.C., relativamente ad una fase storica dell’entroterra siciliano di cui sono disponibili dati scarni e frammentari.