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“Chi salva un uomo salva il mondo intero” presentato ieri al Plesso Emiliani Giudici

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Quanto vale una sola vita umana? Quanto tutto l’Universo e ritorno. Quanto settanta volte sette. Tutto. E “Chi salva un uomo salva il mondo intero”. A questa riflessione sul detto del Talmud si ispira il libro di don Stefano Stimamiglio che racconta la vita straordinaria di Padre Georg Sporschill, l’uomo che, in questo mondo votato alla ricchezza ed all’apparenza vacua, ha scelto di vivere e salvare i poveri per essere ricco spiritualmente. Il testo è stato presentato nel presso Paolo Emiliani Giudici dell’Istituto comprensivo San Francesco diretto da Maria Lina La China. L’iniziativa è dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vescovado diretto da don Carmelo Cosenza e sviluppata dal docente e giornalista Andrea Cassisi, davanti ad un pubblico formato da insegnanti e giornalisti che hanno potuto acquisire i crediti formativi.

‘Chi salva una vita, salva il mondo intero’ sottolinea quanto in ogni uomo risieda la capacità di opporsi al male e come, anche attraverso l’azione individuale, si possano compiere gesti di enorme rilevanza equiparabili a salvare il mondo intero. Il significato comunemente affidato alla frase consiste nell’affermare che ognuno di noi possiede un suo valore universale e che, di conseguenza, nella decisione di mettere in salvo un individuo si racchiude la volontà di liberare e difendere l’intera umanità dal processo di disumanizzazione, che è avvenuto e avviene ancora sotto i nostri occhi.

Padre Georg Sporschill, il gesuita che ha raccolto le confidenze di Carlo Maria Martini in “Conversazioni notturne a Gerusalemme” e gli è rimasto vicino fino all’ultimo, si racconta per la prima volta in questo volume. “Quando giungo a sera e sono stanco, allora sono contento, vuol dire che qualcosa è sicuramente andato a buon fine, che sono sopravvissuto, che domani avrò altri doni. Per me è importante la stanchezza. Non posso dire, invece, di essere soddisfatto, questo no. Non potrò mai esserlo finché ci saranno un povero, un bambino ancora in strada o abbandonato, un Rom che vive in condizioni disumane”. Questo libro è il racconto della sua vita, della sua dedizione ai bambini più poveri del nostro continente, del suo amore per gli ultimi e della sua passione, inseparabile, per Dio e per l’uomo. Una testimonianza colma di speranza. “L’ho conosciuto in occasione della morte del Cardinale Martini – ha detto Stimamiglio – Ho chiesto un’intervista e ne sono rimasto estasiato. Ho voluto portare questa testimonianza perchè se ognuno di noi salvasse una una sola vita di un povero ha salvato lui, se stesso e il mondo diventa migliore. I testi sono stati declamati da Fabiola Polara, mentre il musicista Mario Incudine ha inframezzato i commenti con la sua musica che unisce.

Stamattina la presentazione del messaggio evangelico attraverso il libro è stata fatta ai ragazzi

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Impianto pubblicitario a rischio di crollo in via Crispi

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I vigili del fuoco sono intervenuti in via Crispi transennando l’area in cui insiste un impianto pubblicitario.

Venerdì durante la giornata dell’allerta meteo il vento ha compromesso la stabilità dell’impianto che rischia di crollare da un momento all’altro.

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A Settefarine Festa di San Sebastiano tra musica, salsiccia arrosto, sport e cultura

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Le condizioni del tempo hanno consentito che il programma dei festeggiamenti in onore di San Sebastiano martire andasse avanti così come era stato elaborato.

Sabato sera grande festa di quartiere nel cortile della chiesa di Settefarine con tanta musica, carne arrostita sulla fornacella e tanta fraternità.

Oggi ha avuto grande successo il raduno delle auto d’epoca, un appuntamento giunto alla terza edizione. La festa che coinvolge il popoloso quartiere in vari momenti sacri e profani. Tra le altre iniziative la presentazione di libri e il tiro dell’arco per i bambini. Stasera la chiusura.Alle 18.30 la Santa Messa sarà celebrata dal vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana

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Cerimonia inaugurale per Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025

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Agrigento- Nonostante il freddo e il vento, la politica, i cittadini , le scuole hanno atteso e accolto festanti l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei rappresentanti delle altre istituzioni nazionali, regionali e comunali davanti al Teatro Pirandello di Agrigento per la cerimonia inaugurale di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025

“Una lezione di educazione civica all’aperto”, poche ma significative parole che riassumono il senso per le scuole della giornata inaugurale di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Parole di una delle dirigenti scolastiche che stamattina insieme ai docenti e al Vicario dell’Ambito Territoriale di Agrigento Elvira De Felice, hanno accompagnato le centinaia di alunne e alunni di alcuni Istituti comprensivi del capoluogo e della provincia. Per la città di Agrigento erano presenti l’I.C. Esseneto, I.C. Quasimodo e I.C. Levi Montalcini, per Porto Empedocle l’I.C. Pirandello e I.C. Livatino, per Favara l’I.C. Camilleri e I.C. Falcone e Borsellino.

«Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i Comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato». Queste alcune delle riflessioni pronunciate dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella cerimonia di apertura di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Giovanni Bologna e di tutte le autorità locali.

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