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Congresso di gastroenterologia: “Screening sta riducendo del 30% la mortalità del tumore del colon”

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“Le novità sui tumori dell’apparato digerente sono moltissime. Alcune di queste riguardano la prevenzione. Non dimentichiamo che lo screening del cancro del colon in Italia sta riducendo la mortalità per questo tipo di tumore del 30%”. Lo ha affermato Renato Cannizzaro, direttore della struttura di Gastroenterologia Oncologica del Cro di Aviano, il centro di riferimento oncologico all’avanguardia nella cura dei tumori. Renato Cannizzaro, che è uno dei massimi esperti per quanto riguarda i tumori dell’apparato digerente, è uno dei relatori al congresso dal titolo “La gestione integrata delle emergenze-urgenze in gastroenterologia” organizzato dal gastroenterologo Salvatore Camilleri che anche domani, 25 giugno, all’auditorium “Gaetano Saporito” di San Cataldo, vedrà confrontarsi esperti provenienti da tutta la Sicilia e da altre parti d’Italia. “Adesso – continua Cannizzaro – siamo in grado di fare delle endoscopie che ci consentono di ingrandire di mille volte le lesioni che vediamo e riusciamo a vedere anche i globuli rossi e la struttura dei vasi all’interno di un tumore. E’ importantissima la notizia di poche settimane fa sulla risposta di un tumore del pancreas a un nuovo tipo di trattamento. Chiaramente non sappiamo ancora quanto durerà questa risposta però si tratta di notizie importanti che ci spingono sempre più a lavorare nel campo della ricerca. Gli avanzamenti ci sono stati. Adesso possiamo selezionare sulla base di alcuni tipi di tumore caratteristiche che ci permettono di usare terapie innovative, tipo l’immunoterapia, ormai molto diffusa anche in Italia. Per fortuna il nostro Paese sta investendo sempre di più nella ricerca”. Per il medico la prevenzione è fondamentale. “Lo screening per la prevenzione del tumore del colon-retto viene fatto a partire dai 50 anni e arriva fino a 69. Viene fatto con la ricerca del sangue occulto, prendendo il kit in farmacia che viene poi consegnato in laboratorio e, se questo è positivo, e lo è nel 4% dei casi, viene fatta una colonscopia. Solo con questo piccolo gesto siamo riusciti a ridurre l’incidenza, la mortalità e anche il numero di interventi chirurgici per cancro del colon. Ci sono poi dei gruppi particolari, come le persone che hanno una familiarità importante, o una trasmissione ereditaria del tumore che devono cominciare la prevenzione prima, anche a 12 anni nel caso delle poliposi familiari. Devono rivolgersi a centri specializzati, il nostro per esempio è centro di riferimento per il Nord-Est per questo tipo di lesioni, e allora anche lì la mortalità si riduce perché si interviene prima. Se si aspetta invece, in questi casi, a 40 anni si può avere un cancro. Per quanto riguarda l’aspettativa di vita di un paziente con tumore. Nel cancro del colon sappiamo che se una persona sopravvive a un anno ha il 50% di possibilità di sopravvivere, ma se sopravvive ai 5 anni, ha il 95% di possibilità di non avere più il tumore. E questo vale anche per il tumore dello stomaco. E quindi si tratta di tumori che hanno un rischio abbastanza elevato nel primo periodo ma poi il rischio si riduce. Per altri tipi di tumore – conclude il medico – la sorveglianza va continuata molto più a lungo

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

“ll piano di bonifica deve essere approvato e controllato in maniera trasparente”

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Dal Prof. Romano Pesavento, Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, riceviamo e pubblichiamo

Il Coordinamento esprime forte preoccupazione per la situazione ambientale ancora irrisolta nel sito di interesse nazionale (SIN) di Gela, con particolare riferimento alla bonifica dei terreni insaturi del sito industriale di Piana del Signore e alla contaminazione da mercurio nell’area di Bosco Bulala. Desta perplessità il fatto che, per alcune aree ancora indicate come produttive, la bonifica sia stata rinviata a data da destinarsi, prevedendo unicamente una “messa in sicurezza operativa” ai sensi dell’art. 40 del D.Lgs. 152/2006, “in attesa di ulteriori interventi… alla cessazione dell’attività produttiva”. Una tale impostazione non garantisce né la tutela effettiva della salute pubblica né il pieno rispetto dell’ambiente e dei diritti delle comunità locali, che da decenni convivono con i gravi effetti dell’inquinamento industriale. Analoga incertezza emerge rispetto alla bonifica dell’area di Bosco Bulala, dove la presenza di mercurio continua a rappresentare un serio pericolo. Si apprende che il Piano di caratterizzazione integrativo è ancora in fase di completamento, subordinato a un non meglio precisato “iter autorizzativo”. Tali ritardi sono inaccettabili alla luce dei rischi documentati per l’ambiente e la salute umana. Accogliamo positivamente l’avanzamento del protocollo di decommissioning siglato nel 2019 e le operazioni di demolizione già concluse, così come la chiusura mineraria di 21 pozzi petroliferi e la rimozione di 76 km di condotte nel campo di Gela. Tuttavia, ribadiamo che ogni azione deve essere parte di un piano coerente e tempestivo di bonifica, approvato e controllato in maniera trasparente.

Riguardo al “Progetto di Messa in Sicurezza Operativa dei terreni insaturi di proprietà RaGe”, oggi in fase di valutazione in Conferenza di Servizi decisoria asincrona, chiediamo che ogni decisione sia presa con il massimo coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni locali, e che venga garantito l’accesso pubblico alla documentazione e agli esiti dell’analisi di rischio approvata con Decreto n. 211 del 09/11/2021.In questo contesto, la scuola riveste un ruolo fondamentale: è presidio di legalità, laboratorio di cittadinanza attiva e luogo privilegiato per la formazione delle coscienze. Educare gli studenti alla tutela dell’ambiente, alla conoscenza dei propri diritti e doveri e alla partecipazione democratica è essenziale per costruire una società più giusta e consapevole. Le istituzioni scolastiche devono essere coinvolte nei percorsi di monitoraggio civico, sensibilizzazione e informazione sui temi ambientali che riguardano direttamente il futuro delle nuove generazioni. Come docenti impegnati nella promozione della cultura dei diritti umani, riteniamo imprescindibile che ogni processo industriale e ambientale sia valutato non solo sotto il profilo tecnico, ma anche etico, nel rispetto della dignità delle persone e del diritto collettivo a vivere in un ambiente salubre, come sancito dall’art. 9 della Costituzione italiana e dalla normativa internazionale sui diritti umani e ambientali.Chiediamo con urgenza chiarezza sui tempi e sulle modalità di bonifica definitiva; trasparenza e partecipazione civica ai processi decisionali;monitoraggio indipendente sullo stato di salute dell’ambiente e delle popolazioni coinvolte; coinvolgimento attivo della scuola come agente educativo e promotore di responsabilità civica.La storia industriale di Gela non può più essere una condanna: deve diventare l’occasione per una rinascita nel segno della giustizia ambientale, del protagonismo giovanile e della tutela dei diritti umani.

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I The Kolors il 25 luglio a Caltanissetta

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L’estate musicale di Caltanissetta si colora di un grande evento: giovedì 25 luglio alle ore 21:00, in Viale Regina Margherita, si esibiranno i The Kolors, la band pop-rock tra le più amate del panorama musicale italiano.

Il grane concerto non sarà il solo ad arricchire l’estate dei nisseni ma il sindaco Walter Tesauro lo annuncia con grande orgoglio.

I The Kolors sono noti al grande pubblico per le hit come “Italodisco” e “Everytime”, e promettono uno spettacolo energico e coinvolgente, capace di unire generazioni diverse sotto il segno della musica.

The Kolors, band napoletana formatasi nel 2009, è composta da Antonio “Stash” Fiordispino (voce e chitarra), Alex Fiordispino (batteria) e Dario Iaculli (basso). Dopo la vittoria ad “Amici di Maria De Filippi” nel 2015, hanno consolidato la loro presenza nel panorama musicale italiano con brani che fondono pop, rock ed elettronica.

 Nel 2025 hanno partecipato al Festival di Sanremo con il brano “Tu con chi fai l’amore”, caratterizzato da sonorità pop-dance e influenze latine.

L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione. L’evento è organizzato dal Comune di Caltanissetta, nell’ambito di una più ampia programmazione estiva volta a promuovere la cultura e l’intrattenimento in città.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

“La crisi idrica in Sicilia affrontata nel peggiore dei modi”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota da parte del segretario del gruppo politico Gran Sicilia, Paolo Scicolone

“Perché la politica non punirà mai se stessa. Dopo quasi 20 anni di gestione privata del servizio in provincia non si è visto alcun progresso. Approvvigionamento, rete, qualità delle acque, bollette, depurazione continuano ad avere criticità che espongono gli utenti a continui disservizi. Gli organismi di controllo, regione e ATI, colpevoli di mancata vigilanza, programmazione ed interventi, procedono producendo continui spot elettorali giocando molto su ipotetici vantaggi occupazionali e soluzioni che, comunque, sarebbero soggette alle medesime incapacità organizzative e di controllo.

La scarsa trasparenza e le mancate risposte a comitati cittadini o singoli utenti che chiedono documenti e risposte costituiscono reati amministrativi, a volte anche penali, che rimangono impuniti.

I dissalatori sono improbabili soluzioni a problemi che non dovrebbero esistere in Sicilia. Problemi nati da scelte scellerate in partenza, concessioni senza controlli, politiche clientelari, mancati utilizzi di finanziamenti pubblici, occultamento di responsabilità, violazioni contrattuali impunite e protezione ad oltranza del reo e dei reati. E di assenza di visione e idee politiche, di arroganza e prepotenza tornacontistica. Con questi presupposti anche la realizzazione non di 3, ma di 30 dissalatori, non porterebbe beneficio. Anche perché le prove le abbiamo. I dissalatori a Gela c’erano. 6 moduli ce n’erano. L’acqua non era a norma, le turnazioni c’erano sempre, le violazioni su tutta la filiera dell’acqua e sulle depurazione pure.

Oggi, dopo l’apertura dell’inchiesta su presunti pesantissimi illeciti di Aqualia e della controllata Caltaqua, la politica regionale ha speso non più di mezz’ora di attenzione, con dichiarazioni di circostanza e manifestazioni di impegno che il giorno dopo sono già stati dimenticati.

Dimenticati da loro e dai cittadini che vengono distratti continuamente da flussi di notizie continue e di poco conto e scarsa incidenza sulle loro vite.

Mentre la mancanza d’acqua, la scarsa qualità, se non tossicità, è la mancanza di depuratori, incide tantissimo su vite, salute e tasche.

Siamo sbalorditi (ancora riusciamo a sbalordirci, forse perché non ci rassegnamo), di fronte alla nullità delle azioni. Anche da parte di chi a livello regionale e locale, si è contrabbandato da paladino del popolo, avanguardia antipartitica e difensore dei diritti. Anche di chi all’indomani delle ultime evoluzioni giudiziarie ha parlato per 3 minuti di acqua pubblica. 

Chiedere dimissioni è inutile. Crediamo sempre che una consapevolezza ed una azione dal basso, liberava legami coi partiti che non sono altro che comitati d’affari, sia l’unica strategia forte. Con l’auspicio di una magistratura migliore”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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