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Cronaca

Corteo no Muos a Niscemi con disordini

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Ieri si è svolto un corteo verso la base Nrtf della marina militare americana, partito dal presidio No Muos, dove si era svolta nei giorni precedenti la decima edizione del campeggio di lotta No Muos. 

Il corteo, indetto dal movimento No Muos, ha raggiunto il cancello principale della base, per poi proseguire verso la stazione del Muos, sistema di comunicazione geo satellitare della marina militare americana che permette le comunicazioni a livello globale di tutti i sistemi d’arma statunitensi, compresi i droni che partono da Sigonella. 

Il corteo ha più volte ricordato nei suoi slogan la Palestina, solidarizzando col popolo e la resistenza palestinese, rivendicando la liberazione delle terre palestinesi come della Sicilia dall’occupazione militare statunitense. Durante il tragitto, sono stati effettuati decine di tagli alle reti della base militare, aprendo varchi di diversi metri lungo il perimetro della base, nonostante l’ampia presenza di forze dell’ordine, dentro e fuori la base.

In un comunicato diffuso dal movimento No Muos si legge che “la polizia ha eseguito un fitto lancio di lacrimogeni ad altezza uomo, tanto da colpire direttamente diverse persone allo sterno e sulle braccia. Si denuncia anche l’utilizzo di gas CS, sostanza il cui utilizzo è vietato dal diritto internazionale in guerra data la sua alta tossicità, ma utilizzato dalla polizia italiana durante le manifestazioni. Alcuni momenti di tensione si sono registrati quando la polizia e la digos hanno provato a fermare alcuni manifestanti a manifestazione conclusa, non riuscendoci”. Questa la versione fornita dai no Muos.

“Negli ultimi anni abbiamo denunciato e sottolineato la tendenza globale alla guerra. Oggi possiamo dire che siamo in un clima di guerra totale” afferma il movimento in una nota. “Con la Palestina nel cuore, la manifestazione e le azioni di ieri sono per noi la risposta alla guerra totale: solo i popoli possono fermare la guerra, partendo dai propri territori e dai luoghi che alimentano le guerre in corso, come il Muos di Niscemi”.

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Cronaca

Scontro auto-moto, centauro ferito

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Sono da chiarire le cause dell’incidente stradale che si è verificato poco prima delle 22 all’incrocio tra via Francesco Crispi e via Pomezia. Lo scontro ha coinvolto una moto ed un’auto. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al centauro, caduto rovinosamente a terra.

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Cronaca

E’ mancato il pediatra Giuseppe Giardina

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Ha seguito migliaia di neonati e bambini dell’hinterland e adesso il pediatra Giuseppe Giardina non c’è più a vedere crescere i più piccoli e curare i pazienti più indifesi.

È morto stamane in una Residenza assistita dove risiedeva da qualche tempo, il medico di Gela, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad andare in pensione anticipatamente.

Un coro di attestati di stima si è alzato sui social dal momento in cui si è diffusa la notizia.

Per decenni il medico, oggi settantaduenne, ha prestato servizio al reparto di pediatra dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

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Cronaca

Omicidio Santa Croce Camerina: in carcere altri 3 tunisini

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Santa Croce Camerina – A seguito degli interrogatori di garanzia presso il carcere di Ragusa, dei 3 tunisini raggiunti domenica scorsa da un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero di turno in relazione alla rissa durante la quale è rimasto ucciso un 21 enne loro connazionale, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale ibleo ha convalidato in toto il provvedimento ed emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ulteriori tre tunisini, rispettivamente due 35enni ed un 26enne, anch’essi coinvolti nella rissa di sabato 7 settembre, nel centro storico di Santa Croce Camerina, durante i festeggiamenti di Santa Rosalia.


I tre sono stati rintracciati e tratti in arresto nella serata di ieri, 12 settembre, dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa all’esito di una tempestiva attività di ricerca.
Lo sviluppo incessante delle indagini ha permesso di riscontrare a loro carico gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza per la rissa che ha avuto come triste epilogo il decesso del 21 enne.
I tre, condotti in carcere dai militari dell’Arma, dovranno pertanto rispondere dei reati di rissa aggravata, lesioni personali e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

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