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De gustibus …

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La leggenda narra che subito dopo la conquista della Gallia da parte dell’impero romano, venne organizzato un banchetto luculliano per celebrare la grande impresa bellica di Giulio Cesare e dei suoi generali. Per compiacere i palati dei gaudenti ospiti, i cuochi indigeni si affaccendarono in mille preparazioni, tra cui una delle pietanze di cui i romani andavano più ghiotti: gli asparagi.

I romani ritenevano che l’asparago possedesse delle benefiche proprietà curative in grado di rigenerare il corpo umano e ridargli nuova linfa, quale pietanza migliore dunque per rigenerare le stanche membra dopo un’epica battaglia?

Giunse il momento tanto atteso della cena, il momento degli squisiti asparagi. Lo chef portò gli asparagi al tavolo, proprio al cospetto dell’imperatore Giulio Cesare, accompagnato da un diplomatico romano che aveva il compito di tradurre la descrizione della pietanza: asparagi al burro!

Guardando la reazione schifata dei generali, lo chef pensò che quella sarebbe stata la sua ultima cena, all’epoca una vita valeva poco, si diventava schiavi per molto meno, rovinare la cena all’invasore di Roma poteva costargli veramente moltissimo, e si sentì spacciato. Tuttavia non capiva, cosa poteva essere andato storto in un piatto di asparagi al burro!

I romani erano soliti mangiare gli asparagi con l’olio d’oliva, a quei tempi, nell’antica Roma, il burro era considerato un unguento per il corpo, per lubrificare il corpo dei lottatori, ecco il motivo dell’improvvisa reazione disgustata dei militari romani. Nella Gallia, invece, il burro era uno dei condimenti tradizionali più usati.

L’imperatore Giulio Cesare, per risolvere la spiacevole impasse che si era venuta a creare, abile diplomatico oltre che eccellente stratega di guerra, se ne uscì con una frase destinata ad entrare nella storia: “de gustibus non disputandum est”. Letteralmente significa “sui gusti non si deve discutere”, per affermare che i gusti sono soggettivi e ognuno ha diritto ad avere i suoi, per quanto strani possano sembrare ad altri.

Con quella frase “mitica” lo chef venne sì redarguito, ma allo stesso tempo venne risparmiato, gli venne salvata la pelle. Con grande classe.

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: Branzino alle erbe al cartoccio

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Procuratevi un bel branzino in pescheria da 700/800 gr, io ne ricaverò due porzioni abbondanti. Eviscerate e squamate il pesce, sciacquatelo ed asciugatelo per bene. Salate e pepate il pesce sia internamente che esternamente. Con della carta alluminio realizzate il cartoccio dove mettere il branzino, aggiungete un paio di spicchi di aglio schiacciati, un pizzico di peperoncino ed un bel mazzetto aromatico di erbe: prezzemolo, basilico, alloro, timo-limone, maggiorana.

Mettete le erbe sia dentro la pancia del pesce che fuori e condite il tutto con olio evo, tocchetti di burro, succo di limone e fette di limone. Richiudete il cartoccio e mettete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 20-30 minuti. Il sughetto che si formerà nel cartoccio sarà profumatissimo e delizioso, il branzino morbido e succoso. Buon appetito!

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: Zuppa Parmentier

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Arrivano i primi sprazzi di freddo e ci si adegua anche in tavola con piatti corroboranti. Questa volta vi voglio proporre un classico della cucina francese: la zuppa Parmentier. Una ricetta facile e gustosa ideale da gustare calda, magari accompagnata da crostini.

Per prima cosa mettete su il brodo di carne: una cipolla, una carota, un gambo di sedano, una foglia di alloro ed un pezzo di manzo da bollito o in sostituzione, se preferite, del pollo. Mettete tutto a freddo e portate a bollore, più cuoce più buono sarà. Nel frattempo dedichiamoci alle verdure. Prendete un paio di bei porri, eliminate le estremità e le foglie esterne più fibrose e affettate. Tuffate i porri in casseruola con olio evo e fate soffriggere.

Aggiungete delle patate pelate e tagliate a tocchetti, per le quantità considerate per una parte di porri due parti di patate. Coprite il tutto con brodo di carne e lasciate cuocere circa venti minuti fino a quando le patate saranno morbide. Aggiustate di sale e pepe, aggiungete della panna fresca e frullate il tutto. Per la consistenza che desiderate potete eventualmente aggiungere altro brodo, il risultato dovrà essere cremoso ma non troppo denso, né tantomeno troppo liquido. Buona zuppa a tutti voi!

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: Pollo piri-piri

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È risaputa la mia passione per la cucina internazionale, oggi facciamo un viaggio in Portogallo per una ricetta da fare al barbecue dal successo assicurato. Prepariamo la salsa piri-piri unendo in una capiente ciotola aceto di vino bianco e succo di limone, in pari quantità.

Aggiungete del buon olio extravergine d’oliva in pari misura al mix acido. A questo punto uniamo un cucchiaino di peperoncino in polvere e tre cucchiaino di paprika forte e sale quanto basta. Se preferite un sapore più speziato, unite un cucchiaino di zenzero in polvere ed un cucchiaino di cumino in polvere.

Mescolate il tutto e a questo punto la salsa piri-piri è pronta. Tuffateci dentro delle braciole ricavate da delle cosce di pollo disossate e lasciatele marinare per una giornata intera, l’ideale sarebbe preparare il tutto la sera precedente.

Non resta che accendere un bel barbecue e grigliare a puntino il vostro pollo piri-piri. Potete usare la salsa piri-piri per marinare qualsiasi tipo di carne. E poi… non è simpaticissimo dire piri-piri?

Chef Totò Catania

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