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Di Stefano: “La chiusura del ponte deve essere temporanea”

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Gela – Un’altra battaglia, alte proteste, altri disagi ed un problema insoluto con l’aggravante che il ponte è stato chiuso con le barricate invalicabili e i residenti e villeggianti sono costretti a gimkane impressionanti per tornare ed uscire dalla loro casa. Sulla vicenda si pronuncia il vicesindaco Terenziano Di Stefano che tenta di gettare acqua sul fuoco e concentrare le energie sui fatti e non sulle polemiche.

“L’interdizione del ponte di accesso a Tenutella ci impone di fare una riflessione rispetto al tema della mancata manutenzione. – dice Di Stefano – Non vuole essere una riflessione che dia vita a inutili polemiche alla ricerca dei colpevoli ma vuole- piuttosto- evitare che l’interdizione del ponte, da atto dovuto quale è stato per ragioni di sicurezza, si trasformi in una matassa da sbrogliare a tutto danno oltre che dei residenti anche della soluzione più congeniale da trovare, a mio dire, con urgenza .
Per questo motivo, l’urgenza è tale che dispiega i suoi effetti sia pensando ai residenti che ad oggi per fare ritorno alle proprie abitazioni o per uscire da esse e recarsi verso Gela, sono costretti a numerosi disagi, sia pensando al tema della sicurezza .
La prospettiva, però , proprio in virtù dei temi appena menzionati,  deve essere tale da gestire l’interdizione come una soluzione temporanea che non può , in alcun modo, procrastinarsi oltre. Il tema della competenza quindi, non può trasformarsi in un allungamento , sul piano temporale , di soluzioni alternative , anzi è necessario che Genio Civile, Provincia di Caltanissetta e Regione si attivino immediatamente , non soltanto rispetto a soluzioni alternative ma anche, in questa fase , rispetto alla possibilità-qualora ci fossero le condizioni- di una riapertura limitata e condizionata  a seguito di un collaudo statico della struttura.
Infatti, al di là dei sopralluoghi e decisioni prese solo avendo effettuato ispezioni visive, per ambire a una valutazione esaustiva dello stato strutturale del ponte e della sua capacità di sostenere i carichi e quindi scongiurare qualsiasi pericolo è il momento di indagini più approfondite e tecniche.
Quel che sul piano fattuale è certo è che l’Ente responsabile della gestione, mediante i criteri e le regole definite dalle normative vigenti in materia avrebbero potuto , nel tempo, effettuare approfondimenti circa la mitigazione del rischio, ovvero ridurre al minimo possibile, la probabilità del concretizzarsi di eventi  gravi in termini umani, economici e sociali, come grave è l’interdizione di un ponte di transito.
Sul piano dell’intervento da eseguire , ritengo imprescindibile evitare che il tempo si dilati oltremodo annaspando dentro soluzioni che non tengano conto del fatto che il fattore “minor tempo possibile “di realizzazione dell’intervento, deve essere l’obiettivo principale  e non può operarsi ipotesi alcuna se prima, come detto, non si conoscono le risultanze del controllo statico che deve esser fatto il prima possibile unitamente alle verifiche di sicurezza.
L’obiettivo principale è il ripristino, in sicurezza, dello stato dei luoghi e a stretto giro  a seguito delle risultanze delle verifiche di calcolo il transito anche parziale di mezzi e persone.
Qualora emergessero dal calcolo strutturale dati non confortanti, ad oggi una soluzione innovativa e celere è la messa in opera di un c.d Ponte Bailey. Il sistema dei Ponti Bailey, consente di realizzare ponti destinati ad un utilizzo permanente o provvisorio anche con traffico pesante e vengono utilizzati in  tutto il mondo proprio per evitare tempi eccessivamente lunghi e per superare in tempi rapidi le emergenza, il ponte in questione verrebbe messo in opera nell’arco di 3 mesi, con costi molto contenuti. E se questa , come di fatto è -è un’emergenza- allora  sarà necessario, qualora i tempi dovessero prospettarsi lunghi, evitare di rimanere incastrati nelle lungaggini e operare avendo come solo obiettivo il fattore tempo sì, ma il meno lungo possibile.
Terenziano di Stefano

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A Gela l’estate continua…

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Continua il caldo fuori stagione, con punte anche superiori ai 30 gradi tra Sicilia e Calabria, lascerà spazio ad un cambiamento  nel weekend.

Come nei comuni del litorale siciliani, anche a Gela gli habitué del mare continuano la stagione estiva che il 13 ottobre si presenta ancora invitante.

Gruppi di bagnanti a macchia di leopardo hanno popolato le spiagge più frequentate dal lungomare a Manfria.

Niente vento, cielo terso, mare calmo, fresco tonificante. I lidi balneari però, hanno liberato i tratti di spiaggia a loro assegnati, dagli ombrelloni e sdraio, ma i bagnanti irriducibili non desistono: ombrellone privato ed asciugamani e tutti a mare.

A Gela l’estate continua

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“La vita viene prima del profitto”

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 il Senatore M5S e Segretario di Presidenza di Palazzo Madama Pietro Lorefice in occasione della 74ª Giornata dedicata alle vittime di incidenti sul lavoro , ha partecipato al convegno “Vivere, un diritto. Il lavoro sicuro, un dovere” tenutosi oggi a Caltanissetta.

“Solo negli ultimi 10 anni si registra una drammatica media annuale: 1200 vittime sul lavoro. Non possiamo accettare che migliaia di vite ogni anno continuino a spezzarsi a causa di condizioni lavorative insicure. È nostro dovere, come istituzioni, rafforzare gli strumenti legislativi per tutelare la salute, i diritti e la stessa vita di ogni lavoratore. La lotta contro il lavoro nero e il rafforzamento dei controlli sono priorità fondamentali per creare un ambiente in cui la dignità e la sicurezza siano centrali. Rinnovo il mio impegno affinché siano varate misure efficaci e stringenti a tutela dei lavoratori, perché la vita e la sicurezza non siano mai compromesse in nome del profitto”- ha detto durante il suo intervento

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Giornate Fai d’Autunno: successo per l’esposizione dei legni della nave greca “Gela 2”

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Il tradizionale appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno è stato caratterizzato quest’anno dall’esposizione inedita dei legni della nave “Gela 2”, il relitto greco risalente al V secolo a.C. individuato nel 1995 nei fondali di Bulala, il cui recupero è in corso in questi mesi grazie all’attività della ditta Atlantis, specializzata nelle attività subacquee.

Ieri il laboratorio di restauro di Bosco littorio, che ha sede nello stesso padiglione in cui due anni fa venne esposta la prima nave greca, è stato visitato da centinaia di persone che hanno accolto e apprezzato la proposta della delegazione Fai di Caltanissetta, guidata da Giulia Carciotto.

Sono stati gli stessi Apprendisti ciceroni del Fai giovani nisseno, a sua volta guidato da Federico Alba, ad illustrare ai tanti visitatori le particolarità dei legni esposti: la nave oneraria veniva utilizzata per il trasporto di merci sulle rotte tra la Sicilia e la Grecia, un’imbarcazione che si presume fosse lunga circa quindici metri.

Le operazioni di recupero del relitto sono a cura della Soprintendenza del mare, in sinergia con la Soprintendenza dei beni culturali di Caltanissetta ed il Parco archeologico di Gela ed in collaborazione con la Capitaneria di porto e la Bioraffineria Eni di Gela.

Di fronte il laboratorio, che accoglieva la mostra “Ulisse in Sicilia” con l’esposizione della Nave greca “Gela 1”, si trova oggi il Museo del mare: un’opera che la città continua ad aspettare ormai da tempo. Oggi prosegue l’iniziativa delle Giornate Fai d’Autunno e in provincia la delegazione ha promosso la visita al Borgo dei miracoli di Mussomeli.

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