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Dall'Italia e dal Mondo

Estate nera per i trasporti aerei: 15 milioni di risarcimento a giugno

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Milano – Quindici milioni di euro. A tanto ammonta la somma richiedibile da parte dei viaggiatori alle compagnie aeree, per il solo mese di giugno, per via dei pesanti disservizi aerei, che, entro agosto possono raggiungere anche i 60 milioni di euro. Questa è la stima, raccolta dal dipartimento ricerca e sviluppo della claim company, ItaliaRimborso, che, giornalmente, riceve reclami da parte di passeggeri, spesso lasciati da soli in aeroporto per via di un volo cancellato o di un volo in ritardo.

Un trend certamente in crescita nell’ultimo periodo e destinato ad aumentare nel corso dell’estate, a partire da questo weekend, il secondo proprio della stagione estiva. Basti pensare che, nel mese di giugno, i disagi aerei sono quasi raddoppiati rispetto al mese di maggio, con la prevalenza dei disservizi aerei provocati dalle compagnie aeree low cost, anche per il maggiore numero di voli operati rispetto ad altre compagnie. I disagi aerei, infatti, aumentano al costante aumento dei voli operati da parte delle compagnie aeree, che, nelle ultime settimane, ed in particolare negli ultimi dieci giorni si ritrovano a dover provocare dei disagi aerei, nei più dei casi per guasti sul piano tecnico. In altre situazioni, invece, gli aeroporti non sono pronti a ricevere il numero cospicuo di passeggeri che stanno volando nei cieli italiani.

Ecco quindi che i disservizi aerei possono essere dietro l’angolo, considerando che luglio e agosto sono i mesi preferiti dagli italiani per partire. Il più dei casi, infatti, la responsabilità ricade proprio sulle compagnie aeree ed i passeggeri si possono rifare sul Regolamento Europeo 261/2004, ottenendo una compensazione pecuniaria che va da 250 a 600 euro. Una sorta di risarcimento richiedibile se il volo in ritardo supera le tre ore, o, se il volo viene cancellato con un preavviso inferiore a 14 giorni.

«Giornalmente – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – veniamo costantemente contattati dai passeggeri che ricevono un disservizio aereo per richiedere la nostra assistenza. Ciò che stiamo analizzando in queste settimane è qualcosa che va fuori dal normale, tanto da dover incrementare il personale in azienda, garantendo una copertura anche nei fine settimana, spesso scelti dai viaggiatori per spostarsi in aereo. Le compagnie, infatti, spesso, lasciano il viaggiatore solamente con una mail ed il passeggero, così, non si trova preparato, non conoscendo i propri diritti. I 15 milioni di euro richiedibili di risarcimento per i viaggiatori, per il solo mese di giugno, sono la testimonianza dei pesanti disservizi aerei di questi giorni».

È bene precisare che, in situazioni di sciopero, come quello del prossimo venerdì 5 luglio, il passeggero non può richiedere la compensazione pecuniaria, ma, può ottenere il rimborso delle spese sostenute per giungere a destinazione. Tra queste rientrano quelle per il trasporto, le eventuali notti in hotel e pasti.

«Nei casi di scioperi – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi alla compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso, rivolgendosi direttamente al vettore aereo, ad un claim company o ad un proprio legale di fiducia».

Se da un lato la normativa europea garantisce i diritti ai viaggiatori, dall’altro, la realtà dei fatti è spesso complicata. Ad oltre un anno dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, che doveva snellire la burocrazia giudiziaria, si registra un maggior danno ai passeggeri ed un beneficio per le compagnie aeree, con in prima fila le lowcost straniere.

La riforma Cartabia, infatti, ha modificato il processo civile anche davanti al giudice di pace, introducendo l’obbligatorietà della conciliazione. L’auspicio del ex Ministro Marta Cartabia circa lo snellimento del carico giudiziario davanti ai giudici di pace, ad oltre un anno dell’entrata in vigore, è infatti smentito dai fatti, a danno dei passeggeri aerei costretti ad attendere tre anni per ottenere un indennizzo che, nella maggior parte dei casi, è di 250 euro. Il tutto a beneficio dei vettori, con le società lowcost più note in prima fila. Infatti, sono proprio le lowcost che detengono il primato del traffico aereo e, per l’effetto, il primato dei disservizi, non presentandosi però alle conciliazioni, rinviando quindi il problema al giudice di pace competente.

L’Ordine degli Avvocati di Milano, congiuntamente a quello di Roma e di Napoli hanno già scritto al ministro Nordio una nota ove evidenziano la necessità di ritornare allo strumento di citazione quale atto introduttivo del giudizio. A questi si aggiunge il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, presieduto dall’avvocato Salvatore Longo, che, con propria delibera, sottolinea la progressiva riduzione del numero dei giudici e la carenza del personale amministrativo.

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Giornata mondiale delle tartarughe: Plastic Free libera quattro esemplari in mare

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Giornata mondiale delle tartarughe: Domenica 25 maggio Plastic Free libera quattro esemplari in mare a Castro in Salento. In occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe, domenica 25 maggio l’organizzazione di volontariato Plastic Free Onlus celebrerà questo importante appuntamento con un evento simbolico e concreto: la liberazione in mare di quattro tartarughe marine curate e riabilitate presso il CRTM di Calimera, nel porto di Castro Marina, nel basso Salento.

L’evento ha ottenuto il patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Castro e dell’Università del Salento e prevede due momenti distinti: una lezione didattica dedicata alla vita e alla tutela delle tartarughe marine, seguita dalla liberazione degli esemplari nelle acque di Castro, alla presenza del personale del centro di recupero e dei volontari di Plastic Free.“La tartaruga marina è il simbolo della nostra associazione – dichiara Luigi Schifano, referente regionale Plastic Free Puglia – e, purtroppo, è anche uno dei simboli più evidenti dell’inquinamento da plastica.

Ogni anno, oltre 40.000 esemplari muoiono a causa dell’incuria dell’uomo: ingeriscono plastica, restano ferite o intrappolate nei rifiuti o nelle reti da pesca. Per questo, la Giornata Mondiale delle Tartarughe non è solo una celebrazione, ma un appello alla coscienza collettiva per cambiare subito abitudini e ridurre drasticamente l’uso della plastica”.Durante la mattinata, gli esperti del CRTM di Calimera racconteranno ai presenti come avvengono il salvataggio, la cura e il rilascio delle tartarughe in difficoltà. Dal 2020, la collaborazione tra il CRTM e Plastic Free ha permesso di salvare 230 tartarughe marine e accompagnare alla nascita 6.722 tartarughine, un impegno che dimostra l’efficacia del lavoro di rete tra associazioni, istituzioni e centri specializzati.

“Per noi – afferma Piero Carlino del Centro di Recupero Tartarughe Marine – CRTM di Calimera – è sempre una grande emozione riportare in mare una tartaruga guarita. Ma è anche un’occasione per far capire a tutti, soprattutto ai più giovani, quanto sia fragile il nostro ecosistema e quanto sia importante proteggerlo concretamente”.Il Comune di Castro, che ha concesso il patrocinio e il contributo all’iniziativa, sottolinea con orgoglio il valore di questa giornata: “Castro è da sempre un punto di riferimento per la bellezza del suo mare e la ricchezza della sua biodiversità – dichiara il vicesindaco, Alberto Capraro – Eventi come questo dimostrano che la tutela dell’ambiente passa anche dalla partecipazione attiva e dalla sensibilizzazione.

Siamo felici di ospitare un momento così significativo”.“Sostenere Plastic Free significa promuovere un nuovo modello di responsabilità ambientale – conclude Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus –. La liberazione delle tartarughe è solo la punta dell’iceberg: ogni giorno, i nostri volontari si impegnano nella pulizia di spiagge, fiumi, parchi urbani e nella formazione dei cittadini, perché una natura libera dalla plastica è possibile. Ma serve l’impegno di tutti”.

L’appuntamento è dunque domenica 25 maggio, ore 10:30, nell’area portuale di Castro Marina, per vivere insieme un momento di grande valore simbolico e ambientale.

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Il Commissario europeo Stéphane Séjourné a Catania

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Catania – Visita del vicepresidente esecutivo alla Gigafactory 3SUN della Zona del Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Stéphane Séjourné. “Un appuntamento di rilievo che dimostra l’attenzione concreta delle istituzioni europee verso le aree insulari e i territori del Mezzogiorno che vogliono puntare sullo sviluppo, sull’innovazione e sulla crescita dell’occupazione», dichiara l’eurodeputato Marco Falcone, vice capo delegazione di Forza Italia nel Gruppo PPE al Parlamento Europeo, in vista dell’arrivo del commissario Séjourné a Catania, dove parteciperà a un confronto con le autorità locali e visiterà lo stabilimento 3SUN del gruppo Enel Green Power, uno dei più grandi impianti di produzione fotovoltaica in Europa.«L’arrivo del commissario Séjourné a Catania – aggiunge Falcone – conferma come l’UE e la Commissione europea, guidata dalla forte rappresentanza del Partito Popolare Europeo, siano impegnate nel sostenere i territori che vogliono cogliere le opportunità della transizione industriale e tecnologica. In un momento geopolitico ed economico complesso, l’Europa deve essere più che mai una forza di coesione, con una strategia industriale chiara», prosegue Falcone.«La Gigafactory 3SUN rappresenta un simbolo di questo impegno: un impianto altamente innovativo, sostenuto dalla Commissione con un intervento a fondo perduto attraverso il Fondo europeo per l’innovazione. Ciò a testimonianza di una strategia concreta, come dimostra il Clean Industrial Deal di cui discuteremo, per rafforzare la competitività e creare lavoro di qualità sul territorio. È questo il volto dell’Europa che vogliamo: vicina, solidale e protagonista dello sviluppo dei nostri territori», conclude Falcone

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Insieme per ripulire l’Italia dalla plastica

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Oltre 400 volontari, tra cui 114 detenuti in permesso premio provenienti da 16 istituti penitenziari italiani, hanno preso parte a una straordinaria giornata di pulizia ambientale in 12 località di 10 regioni, promossa da Plastic Free Onlus in collaborazione con Seconda Chance. L’iniziativa ha portato alla rimozione di circa 3.700 kg di plastica e rifiuti da spiagge, parchi, strade e aree urbane, dimostrando come il rispetto per l’ambiente e il reinserimento sociale possano camminare insieme.

L’azione si è svolta simultaneamente a Bari, Napoli, Sabaudia (LT), Padova, Massa, Vasto (CH), Palmi (RC), Teramo, Viterbo, Osimo (AN), Avola (SR) e Cagliari, coinvolgendo detenuti accompagnati dai loro educatori, volontari e referenti Plastic Free. Grazie al supporto della Magistratura di Sorveglianza, dei Comuni, delle aziende locali di gestione rifiuti e di altre associazioni territoriali, ogni tappa si è trasformata in un’esperienza di comunità, lavoro di squadra e cittadinanza attiva.“Non si tratta solo di pulire – commenta Flavia Filippi, presidente e fondatrice di Seconda Chance – ma di dare un significato profondo a ogni gesto.

Queste giornate offrono una pausa di umanità e dignità, sono momenti di relazione, ascolto, e spesso anche di emozione per chi non vede il mare o un bosco da anni. Siamo orgogliosi di aver messo in rete così tante realtà e di vedere che il cambiamento passa davvero dall’inclusione”. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di responsabilizzazione e reinserimento portato avanti da Seconda Chance, che in questi anni ha raccolto oltre 520 offerte di lavoro attive per i suoi beneficiari in tutta Italia.

“La giornata del 3 maggio è la conferma che quando l’associazionismo si apre e si allea, crea valore – aggiunge Lorenzo Zitignani, direttore generale di Plastic Free –. I nostri eventi vogliono essere un ponte tra ambiente, legalità e società civile. Abbiamo costruito una sinergia che ci emoziona e ci responsabilizza. A far del bene non si sbaglia mai”.Visti i risultati e la grande partecipazione, Plastic Free e Seconda Chance annunciano una nuova mobilitazione congiunta per il prossimo autunno, con l’obiettivo di coinvolgere ancora più territori, scuole, istituti penitenziari e cittadini. Perché costruire comunità inclusive e territori più puliti è possibile.

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