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Cronaca

I controlli della polizia durante la zona rossa

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Gela – Vigilanza anti Covid delle Forze di Polizia nel corso della settimana: controllate 1300 persone, 45 delle quali sanzionate per violazioni delle misure di contenimento.

La squadra amministrativa del Commissariato ha sanzionato sei titolari di attività commerciali, disposta la chiusura temporanea di due Bar, uno per cinque giorni e l’altro, recidivo, per trenta.

Nel corso della settima nella zona rossa di Gela numerosi equipaggi della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale ed Esercito Italiano hanno intensificato i controlli finalizzati al rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus. I predetti servizi, coordinati dal Commissariato di pubblica sicurezza, erano stati disposti nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal sig. Prefetto. Il bilancio dei servizi preventivi: controllate 1300 persone e 86 esercizi commerciali. 45 le persone sanzionate per violazione delle norme di contenimento della pandemia, le sanzioni hanno riguardato l’inosservanza del divieto di spostamento e dell’obbligo di indossare la mascherina. La squadra amministrativa del Commissariato di pubblica sicurezza ha sanzionato sei titolari di attività commerciali, poiché non trovati in regola con le misure di contenimento. Per due Bar, il “Caffè Svevia”, ubicato presso il lungomare Federico di Svevia e il “Bacio Nero” ubicato in Corso Vittorio Emanuele, con provvedimento del sig. Prefetto di Caltanissetta, è stata, inoltre, disposta la chiusura temporanea; cinque giorni per il primo e trenta per il secondo poiché recidivo alle violazioni e già chiuso in altre occasioni. Nel primo bar gli agenti hanno sanzionato il titolare poiché ha servito un cliente al banco, il secondo, invece, è stato sanzionato poiché trovato aperto oltre le ore 18.00. I controlli proseguiranno e saranno intensificati anche nel prossimo fine settimana in occasione del ponte del primo maggio in tutto il territorio della provincia. Il Questore Emanuele Ricifari: “L’azione di controllo è doverosa ancorché sia necessario comprendere le difficoltà degli esercenti. Proprio per rispetto della maggioranza di questi, rispettosi delle leggi e delle misure, non possono essere tollerate violazioni pericolose per la salute pubblica. E che contraddicono ai principi di una leale concorrenza. Grazie pertanto agli operatori di tutte le forze di polizia e, in particolare, della squadra di Polizia amministrativa del Commissariato di Gela impegnati in prima linea”.

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Cronaca

Controlli amministrativi, denunce e sequestri della polizia stradale

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Nel corso di perquisizioni amministrative, la Polizia Stradale di Gela ha accertato che il titolare di un autolavaggio gestiva l’attività privo di qualsiasi autorizzazione, effettuando una gestione illecita delle acque reflue che venivano raccolte e smaltite in assenza delle necessarie iscrizioni e comunicazioni previste dal Testo Unico delle norme in materia ambientale.

L’uomo, un 46enne, è stato denunciato alla Procura di Gela e il Gip presso il Tribunale, accogliendo le richieste della Procura, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo dell’impianto, ipotizzando il reato di gestione di rifiuti non autorizzata. I controlli, che sono stati eseguiti con l’ausilio dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, hanno consentito di accertare anche la presenza di due lavoratori privi di contratto di lavoro, per cui al titolare sono stati contestati gli illeciti per omessa sorveglianza sanitaria e omessa formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza. Nel corso dei controlli è stato sanzionato un altro titolare di autolavaggio trovato privo della denuncia di inizio attività e, anche in questo caso, con due lavoratori privi di contratto di lavoro. Nell’ambito dell’attività ispettiva complessivamente sono state accertate violazioni amministrative per oltre 20 mila euro, eseguito un sequestro preventivo, due sospensioni di attività imprenditoriale per lavoro nero e tre persone sono state denunciate alla magistratura.

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Cronaca

Perseguitava la ex compagna: scatta il provvedimento

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Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, nel corso della serata di mercoledì, i Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 47enne, domiciliato nella città marinara e già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella presente fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di atti persecutori nei confronti di una donna con la quale aveva avuto una relazione. 

L’uomo, si sarebbe reso responsabile in più circostanze di atteggiamenti di estrema gelosia, in preda a stati di alterazione psicofisica dovuti all’uso di stupefacenti, culminati con percosse e minacce alla donna, anche con l’utilizzo di armi bianche. 

Questi comportamenti avrebbero fatto sì che la vittima vivesse in uno stato di agitazione emotiva per settimane, costringendola ad alterare e modificare le proprie abitudini di vita, nel timore di incontrare l’uomo e mettere a repentaglio la propria incolumità. 

Oltre alla donna, lo stalker avrebbe preso di mira anche l’uomo con cui credeva che la donna avesse intrapreso una nuova relazione, minacciandolo verbalmente, con l’utilizzo di applicazioni di messaggistica istantanea, e arrecando danni all’abitazione e alla sua autovettura, infrangendone il parabrezza e forandone gli pneumatici. 

Informata l’Autorità Giudiziaria da parte della Stazione di Pozzallo di quanto accaduto nel corso degli ultimi due mesi, vista l’esigenza di tutelare le due vittime, è stata applicata da parte del Gip del Tribunale di Ragusa la custodia cautelare in carcere per il 47enne.

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Cronaca

Trovato un arsenale di armi

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La Polizia ha rinvenuto un arsenale di armi: sequestrate sette pistole, due fucili e un migliaio di munizioni.

Nel corso di un’operazione di polizia finalizzata alla prevenzione e repressione di reati in materia di possesso illegale di armi, lo scorso 12 marzo a Gela sono stati eseguiti diversi servizi di controllo straordinario del territorio, anche con l’impiego di unità cinofile anti-esplosivo della Polizia di Stato.

A conclusione di un’attività di perquisizione, gli agenti della Squadra Mobile e della S.I.S.C.O., Sezione Investigativa di Caltanissetta del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno rinvenuto, occultato all’interno di un locale nella disponibilità di un uomo gelese, un ingente arsenale di armi, composto da sette pistole, due fucili e più di un migliaio di munizioni di diverso calibro.

A seguito del sequestro delle armi, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, A.S., 50enne, è stato condotto in carcere in stato di arresto nella flagranza di reato ed indagato per detenzione illegittima di armi da fuoco e ricettazione; dai primi accertamenti sembrerebbe infatti che alcune armi siano state in passato oggetto di furto, altre sembrerebbero presentare matricola abrasa e, pertanto, da considerarsi clandestine.

Il ritrovamento dell’eccezionale arsenale di armi e del relativo munizionamento attesta quanto elevata sia l’attenzione degli organi inquirenti nella repressione di reati in materia di detenzione illegittima di armi da fuoco. Gli investigatori dovranno adesso accertare se le armi possano essere state utilizzate per la commissione di pregresse azioni delittuose verificatesi in passato a Gela e nella provincia di Caltanissetta.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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