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Cronaca

Il Comune contro una bambina disabile…e perde!

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Un altro contenzioso in cui il Comune soccombe. Intentato dall’Ente locale pur di non erogare un servizio previsto dalla legge e destinato ad una bambina disabile. Il Comune per la causa e l’elenco delle somme da pagare si allunga…

“Il Comune preferisce spendere somme per pagare consulenti più o meno utili alla città, spendere soldi per pagare avvocati per procedimenti che potrebbero essere evitati solo se ci fosse un po’ di buon senso da parte degli amministratori e degli assessori”. Lo afferma il rappresentante legale dell’ Associazione H, Paolo Capici.

“Una causa persa in partenza in quanto il Comune è obbligato a fornire la figura dell’Asacom ad una bambina che ne ha veramente bisogno – continua Capici – un bisogno stabilito dalla legge e non certo dai familiari . Un contenzioso che poteva benissimo essere evitato posto che alla luce della sentenza emessa dal tribunale di Gela la bambina viene doppiamente discriminata. Continuando di questo passo il Comune continuerà a sborsare somme per le necessità dei disabili potendo, col buon senso, evitare questa ed anche altre spese come il trasporto gratuito o le barriere esistenti. Ancora per una causa presso la Corte d’appello di Caltanissetta e non so quale esorbitante cifra dovrà pagare il Comune se la Corte di appello dara’ ragione al sottoscritto in merito alle grandissime barriere che ci sono ma che anche certa magistratura fa finta che nulla fosse poiché archivia con estrema facilità. Speriamo che la nuova classe politica abbia la maturità e il buon senso di evitare le liti e rendersi partecipe sentendo gli operatori del settore che certamente vivono e ne sanno più degli altri anche sotto il profilo legislativo”.

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Cronaca

Aggressione in via Zama, i carabinieri denunciano un minorenne

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Ragusa – I Carabinieri della Stazione di Ragusa Principale hanno denunciato per lesioni personali aggravate un minorenne di origini tunisine che ha aggredito un 52enne ragusano per futili motivi in via Teocrito, nel parcheggio adiacente l’autostazione di piazzale Zama.

Stava tranquillamente passeggiando con i suoi cani al mattino, quando ha intrapreso una discussione con due giovani ragazzi di origine nordafricana che ancora non si erano recati a scuola. La situazione è improvvisamente degenerata e ne è scaturita un’aggressione da parte di uno dei due minorenni che, impossessatosi di un dissuasore di parcheggio in metallo che era a terra, lo ha scagliato nei confronti dell’uomo colpendolo violentemente all’altezza del gomito.

Grazie alle indicazioni fornite da alcuni testimoni e alle riprese delle telecamere di videosorveglianza presenti, i Carabinieri intervenuti sul posto hanno subito concentrato le ricerche degli aggressori nei più vicini istituti scolastici. Nel corso degli accertamenti presso uno di questi, si presentavano spontaneamente due ragazzi che riferivano di essere stati coinvolti nei fatti accaduti qualche ora prima. Pertanto i Carabinieri, una volta apprese le dichiarazioni ed esaminata la dinamica dei fatti, hanno deferito in stato di libertà uno dei due 17enni alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania.

Il 52enne aggredito, trasportato immediatamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni Paolo II, ha ricevuto una prognosi di 30 giorni ed è stato successivamente ricoverato presso il reparto di ortopedia.

In virtù del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini sarà definitiva solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

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Cronaca

Antidroga, documentate 772 cessioni di cocaina. Tra i clienti, numerosi professionisti della “Gela bene”

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Dopo i cinque arresti del 13 novembre scorso (tre in carcere e due ai domiciliari), per porto e detenzione illegale di armi da guerra, oggi la Polizia del locale commissariato ha eseguito un ulteriore blitz nei confronti di altre 13 soggetti in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari (nove in carcere, tre agli arresti domiciliari, e una misura non custodiale), per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, furti e ricettazione.

Le porte del carcere si sono aperte per Giuseppe Emanuele Di Noto, 39 anni; Gaetano Incorvaia, 26; Giuseppe Schembri, 43; Carmelo Ascia, 25; Diego Rinella, 36 anni; Alessandro Peritore, 34; Arnaldo Peritore, 22; Nicolò Morello, 40 e Giovanni Rinzivillo, 36 anni. Arresti domiciliari per Gemma Iapichello, 43 anni; Amedeo Petralia, 24 ed Alessio Cauchi, 22 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Nicolò Fulco, 41 anni.

L’attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica, retta da Salvatore Vella, è stata delegata al personale del Commissariato di Polizia ed è stata svolta attraverso l’uso di sistemi di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche, ambientali, attività di controllo, osservazione e pedinamento. Le indagini, ottimamente svolte dalla Polizia, hanno consentito di accertare un’articolata attività di traffico e spaccio di cocaina, hashish e marijuana a Gela, tra giugno 2022 e gennaio 2023, oltre alla disponibilità di armi e il compimento di diversi reati predatori, anche violenti, da parte degli indagati. Nel corso delle indagini, i poliziotti hanno documentato 772 cessioni di cocaina, effettuato diversi sequestri della sostanza stupefacente a riscontro dell’attività, ed eseguito tre arresti in flagranza di reato. Lo spaccio delle dosi di cocaina, in alcuni casi, avveniva sotto il domicilio dello spacciatore; in altri casi, invece, con la consegna della droga a domicilio, anche a professionisti gelesi, disposti a pagare somme fino a 500 euro per le dosi di cocaina acquistate. Sono stati, inoltre, accertati diversi reati commessi da alcuni degli odierni indagati, quali furti in abitazione e ricettazione. Tra i reati commessi sono state contestate precise responsabilità anche in ordine al furto di un Fiat Ducato di proprietà del comune di Gela; al furto di detersivi asportati da un deposito di un commerciante di Gela, del valore di circa 3.600 euro, la refurtiva veniva successivamente acquistata e venduta al dettaglio da un altro commerciante gelese (indagato), nel suo esercizio commerciale che era ben consapevole che si trattava di merce rubata e di un furto in abitazione. In quest’ultimo caso uno degli indagati avrebbe pianificato, e fatto realizzare da tre complici, il furto nell’abitazione della propria fidanzata, approfittando dell’assenza dei genitori di quest’ultima, dando indicazioni ai sodali di dove si trovassero i gioielli e gli altri beni di valore da rubare. L’applicazione delle misure cautelari è stata eseguita dal personale del Commissariato di Gela, diretto da Felice Puzzo, con l’ausilio di personale della Squadra Mobile di Caltanissetta, del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Palermo e di unità cinofile della Polizia.

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Arrestate 4 persone nell’ennese

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Enna – Stamattina, a seguito di indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta, la Polizia ha eseguito l’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. di Caltanissetta, nei confronti del presunto referente dell’articolazione mafiosa operante nel territorio di Agira e di altre tre persone ritenute vicine .

L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta, e condotta dalla Squadra Mobile di Enna e dal Commissariato di P.S. di Leonforte, ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine al tentativo – da parte di un soggetto già condannato per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso – di riprendere il controllo del territorio di Agira, avvalendosi di un riconosciuto prestigio mafioso, appoggiandosi alla locale manovalanza e cercando di coltivare i rapporti associativi con personaggi della stessa o di altre organizzazioni attive nei territori vicini.

Numerosi i reati – tipici della cosiddetta “mafia rurale” – per i quali il giudice ha riconosciuto la sussistenza della gravità indiziaria, tra i quali associazione per delinquere di stampo mafioso estorsione, furto, danneggiamento seguito da incendio, commessi mediante un sistematico ricorso alla violenza e all’intimidazione per imporre il proprio volere nella gestione dei pascoli e dei terreni.

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