Roma – Il Ministro Nello Musumeci, questa mattina ha ricevuto, a Roma, il Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, Rosario Santanastasio.
“L’Archeoclub d’Italia ha superato mezzo secolo di vita, è un’importante istituzione – ha detto il Ministro per le Politiche del Mare e per la Protezione Civile Musumeci- ha svolto e continua a svolgere un lavoro benemerito e quindi io ritengo che sia utile questo nuovo approccio collaborativo con il mio Dicastero, il Ministero per le Politiche del Mare, per la Protezione Civile. Pensiamo di sottoscrivere un protocollo d’intesa”.
“E’ stato un incontro importante. Siamo pronti a mettere a disposizione le nostre professionalità, le nostre competenze in ottica di Protezione Civile. Al Ministro ho illustrato anche il progetto Bust Busters” – ha detto il Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia, Rosario Santanastasio.
“Le istituzioni governative hanno bisogno di dialogare con il territorio, con sodalizi, con istituzioni private che hanno dimostrato di avere solidità di base, capacità lavorativa e svolgendo anche una funzione di critica, di stimolo, di impulso come è giusto che avvenga. L’Archeoclub D’Italia ha superato mezzo secolo di vita, è un’importante istituzione, ha svolto e continua a svolgere un lavoro benemerito e quindi io ritengo che sia utile questo nuovo approccio collaborativo con il mio Dicastero, il Ministero per le Politiche del Mare, per la Protezione Civile. Pensiamo di sottoscrivere un protocollo d’intesa che ci consentirà, rendere più solido questo rapporto di collaborazione”. Lo ha affermato il Ministro per le Politiche del Mare e Protezione Civile, Musumeci ricevendo Archeoclub D’Italia.
Erano presenti il Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia Santanastasio, il consigliere nazionale Francesco Finocchiaro del Direttivo Nazionale di Archeoclub d’Italia, Gilbetto Pambianchi del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale di Archeoclub d’Italia, Nicola Reho Referente Nazionale di Protezione Civile per Archeoclub d’Italia, Gaetano Gallo per MareNostrum, struttura marina di Archeoclub e l’on. Francesco Ciancitto.
“E’ stato un incontro importante – ha detto Santanastasio- con il Ministro Nello Musumeci che ha mostrato di conoscere anche la nostra realtà. Siamo pronti a mettere a disposizione le nostre professionalità, le nostre competenze in ottica di Protezione Civile. Ci auguriamo che questo incontro possa essere solo l’inizio di un percorso virtuoso. Al Ministro ho illustrato anche il progetto Bust Busters che vede insieme Archeoclub d’Italia, MareNostrum, Marina Militare, Corpo Militare dell’Ordine di Malta, Dipartimento di Giustizia Minorile della Campania. Un progetto che sta dando la possibilità ai ragazzi dell’Area Penale di formarsi, diventare sub. Un progetto che mette insieme legalità e tutela del patrimonio marino. Sabato 1 Aprile i ragazzi si immergeranno a Bacoli, al Lago Fusaro, dopo le immersioni avvenute in Costiera Amalfitana”.
“E’ fondamentale sottoscrivere un protocollo d’Intesa con Ministero della Protezione Civile e Ministero dei Beni Culturali – ha detto l’ on. Ciancitto- perché i nostri beni culturali che sono la ricchezza del nostro territorio, il nostro patrimonio, la nostra storia, vanno tutelati e chi meglio dell’Archeoclub d’Italia che ha una struttura sul territorio capillare possa salvaguardare e aiutare i Ministeri anche sul fronte della protezione dei beni culturali”.
Palermo – Cinque nuovi ingressi e altrettante rotazioni, oltre a sette confermati: il governo Schifani nel corso della riunione della giunta regionale ha nominato i dirigenti generali dei 17 dipartimenti in scadenza e per i quali lo scorso 24 gennaio erano stati pubblicati gli atti di interpello per il conferimento degli incarichi.
Il presidente della Regione ha applicato la direttiva dell’Anac che prevede una durata massima di cinque anni per gli incarichi dirigenziali nelle aree ad elevato rischio corruttivo, a eccezione di quelli che si occupano di calamità naturali per i quali è prevista una deroga di 18 mesi.
Un principio, quello della rotazione, introdotto già da una delibera del 26 gennaio 2017 e che la giunta ha confermato lo scorso 30 gennaio, aggiornando il Piano integrato di attività e organizzazione per il prossimo triennio.
Alla Protezione civile resta Salvo Cocina, così come alla Programmazione prosegue Vincenzo Falgares. Alle Attività Produttive arriva Dario Cartabellotta che lascia l’Agricoltura. Ai Beni culturali continuerà il suo lavoro Mario La Rocca. Così come Silvio Cuffaro alle Finanze, Vitalba Vaccaro all’Autorità per l’innovazione tecnologica e Letizia Di Liberti alla Famiglia e politiche sociali.
Cambio alla Funzione Pubblica dove arriva Salvatrice Rizzo. Conferma per Salvo Taormina alle Autonomie locali. New entry alla Formazione professionale per Rossana Signorino e all’Istruzione per Carmelo Ricciardo. Turn over anche all’Agricoltura dove arriva Fulvio Bellomo che lascia lo Sviluppo rurale ad Alberto Pulizzi. Alla Pesca al posto di Pulizzi va Giovanni Cucchiara.
All’Ambiente va Rino Beringheli che lascia l’Urbanistica a Beppe Battaglia. Infine, il nuovo comandante del Corpo forestale per la prima volta sarà una donna, Dorotea Di Trapani.«Oggi il governo regionale compie un importante passo avanti nella riorganizzazione della macchina amministrativa, con la nomina dei nuovi dirigenti generali.
Abbiamo rispettato il principio della rotazione negli incarichi, in conformità con le direttive Anac e nel segno della trasparenza e dell’efficienza. Voglio rivolgere un augurio di buon lavoro ai cinque nuovi dirigenti che entrano a far parte della squadra, certi che porteranno un contributo significativo nei rispettivi ambiti. Un ringraziamento va anche agli uscenti che hanno guidato i dipartimenti negli ultimi due anni». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Forza Italia esprime il più vivo apprezzamento nei confronti della III Commissione Consiliare Bilancio e Tributi del Comune di Gela, per avere fatto propria una proposta di “Regolamento Antievasione” trasmessa al Sindaco dal dott. Vincenzo Cirignotta il 22 Luglio dello scorso anno.
La proposta di delibera di CC risulta già all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, e l’approvazione del regolamento rappresenterà per l’Ente un passo in avanti per il recupero dell’evasione tributaria.
Una delle note dolenti che ha contribuito al dissesto finanziario del Comune di Gela, come ribadito più volte dalla Corte dei Conti, è il mancato recupero dell’evasione tributaria, dovuto alla scarsa capacità di riscossione dell’Ente.La messa in campo di strumenti efficaci per aumentare le entrate tributarie per un Ente in dissesto finanziario risultava indifferibile.
“Forza Italia, partito moderato e responsabile, ritiene che il recupero dell’evasione passi dall’approvazione di uno strumento che consenta all’Ente Comune di avviare una nuova stagione di collaborazione, il tutto al fine di promuovere il principio dell’equità fiscale. Puntare al “Pagare tutti per pagare meno”. In un’ottica sempre più spinta di compliance fiscale, il regolamento antievasione nasce come strumento per prevenire l’evasione tributaria, ed ha come finalità quella di instaurare un circolo virtuoso che correli il rilascio o la permanenza della titolarità di una licenza/autorizzazione/concessione al rispetto degli obblighi tributari in materia di tributi locali (Imu, Tari, Canone unico patrimoniale etc), sulla falsariga di quello già fatto con ottimi risultati da altri Enti Locali Siciliani, come il Comune di Palermo, il Comune di Siracusa, solo per citarne alcuni”- sostengono in una nota i dirigenti forzisti Enzo Cirignotta e Nadia Gnoffo.
“La decisione dell’Organo Politico presuppone responsabilità e consapevolezza, non solo per l’impatto sui soggetti privati destinatari delle previsioni regolamentari, ma principalmente sulle capacità strutturali per rendere efficace lo strumento, perché una volta adottato deve essere rettamente e prontamente applicato. Limitarsi alla sola adozione del regolamento per poi non applicarlo per inadeguatezze strutturali non è certo quella che si può definire best practice.Forza Italia auspica una celere approvazione del regolamento da parte del Consiglio Comunale, con la convinzione che le previsioni in esso contenute troveranno un’ampia condivisione delle forze politiche” – concludono
Il Popolo della famiglia ingaggia una nuova battaglia in difesa della vita, dal momento del concepimento alla sua fine naturale.
«La Regione Toscana approva una legge incostituzionale per condizionare l’opinione pubblica» – dice indignato Nicola Di Matteo, Segretario nazionale del PdF.
Il Popolo della Famiglia da sempre promuove la difesa della vita dal concepimento alla fine naturale – afferma Nicola Di Matteo, Segretario nazionale del Popolo della Famiglia – Siamo stati presenti proprio in Toscana, con nostri presidi, anche a Massa in occasione delle diverse udienze presso la corte di Assise di quella città ove Mina Welby e Marco Cappato vennero processati ed assolti nel 2020 dall’imputazione di delitto per aver aiutato Davide Trentini a raggiungere la Svizzera e ottenere il suicidio assistito. Accusati di istigazione e agevolazione al suicidio furono assolti con le formule “il fatto non sussiste” e “il fatto non costituisce reato”.
Ora, dopo la recente decisione presa dal Consiglio Regionale toscano, gli ospedali pubblici saranno obbligati ad anticipare la morte di malati, ovviamente i più fragili. Ricordiamo che già nel 2019 il suicidio assistito è stato parzialmente depenalizzato dalla Corte Costituzionale con la sentenza 242, ripresa poi nel 2024 con la 135.
Nell’ottobre del 2021 con Mario Adinolfi diversi di noi erano presenti davanti alla Cassazione il giorno della consegna delle firme da parte del comitato promotore del referendum per l’eutanasia legale promosso dall’associazione Luca Coscioni. Mentre in altre regioni, ad esempio Piemonte e Veneto, nel 2024 tale proposta è stata bocciata perché incostituzionale, la Toscana può vantare ora un triste primato.
La nostra è una battaglia antropologica – prosegue Di Matteo – che punta a contrastare lo strapotere di uno Stato etico, in questo caso una Regione, che legifera in ambiti che attengono appunto la morale e che pertanto solo la legge naturale può regolare. Il PdF si è opposto anche all’approvazione del ddl Bazoli Provenza con un presidio realizzato a Roma il 17 settembre 2024, giorno in cui il provvedimento avrebbe dovuto essere discusso. Le commissioni non hanno ancora esaminato il testo ed il governo ha chiesto di audire 90 associazioni. Noi continueremo a dare battaglia con nuove iniziative affinché l’opinione pubblica non si lasci contaminare dal virus della “morte dolce” che già sta falcidiando nazioni come l’Olanda, il Belgio e il Canada, per citare i campioni del progressismo della morte. In Canada la legge sulla “morte medicalmente assistita” (MAID) è stata approvata nel 2016. In soli 8 anni i casi sono già 15.300, pari al 4,7 % del totale dei decessi nel Paese, una morte su 20, con un aumento del 16%. Questo dato proiettato sulla situazione italiana, con 660mila decessi totali nel 2023, darebbe oggi 33mila suicidi assistiti in un anno. Una vera e propria mattanza legittimata che consentirebbe uno sgravio significativo delle spese sanitarie, costa meno ammazzare che curare, ed un notevole risparmio sulle pensioni. L’Italia non ha più nascite: di questo passo avrà solo morti. Il Popolo della Famiglia non lo permetterà»