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Imprenditore nisseno arrestato: sequestro equivalente di beni per oltre 1,3 milioni di euro

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta, su proposta della locale Procura della Repubblica, a carico di due soggetti nisseni in qualità, rispettivamente, di amministratore di fatto e legale rappresentante di una società di capitali operante nel settore dei servizi di pulizia con proiezione anche extra-regionale.

Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie nei confronti della società di capitali e, in subordine, nei confronti delle persone fisiche indagate fino a concorrenza di complessivi € 1,3 milioni.

L’attività investigativa, svolta dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Caltanissetta, ha consentito di accertare come gli indagati sfruttassero le agevolazioni previste dalla normativa fiscale dichiarando investimenti fittizi per l’acquisto di beni strumentali destinati alle imprese del Mezzogiorno e nel settore Ricerca & Sviluppo al fine di compensare i reali debiti maturati verso l’Erario, beneficiando fraudolentemente di un indebito risparmio delle imposte dovute.

Le risultanze acquisite nel corso delle indagini hanno, pertanto, determinato l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratore di fatto della società, nonché il divieto di esercitare attività imprenditoriale o uffici delle persone giuridiche per un anno a carico del legale rappresentante.

L’attività di servizio eseguita costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario per la repressione dell’evasione fiscale. Nei periodi di crisi economica gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali sono accentuati. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori.

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Emergenza siccità, chiesto un dissalatore mobile

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Gela un dissalatore l’aveva. È costato miliardi ma è andato in disuso. I misteri del territorio: c’è il mare, c’è il dissalatore ma non viene usato. Il massimo del paradosso si è raggiunto quando l’acqua naturale veniva distribuita nell’ area industriale e quella dissalata alla comunità.

Adesso il Sindaco Lucio Greco ha chiesto al Dipartimento di Protezione Civile della Regione che Gela rientri tra i siti che possano disporre di un dissalatore mobile per affrontare l’emergenza siccità.

Il Comune di Gela, che conta oltre 68.500 utenti, è già passato da 138 l/s a 105 l/s con distribuzione a giorni alterni per metà popolazione.

Il primo cittadino ha apprezzato le tempestive diverse soluzioni individuate dalla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, riunita ieri a Palazzo d’Orléans.

E’ stato chiesto però, nella predisposizione che la struttura sta mettendo a punto del piano di interventi e dei relativi costi da inviare a Roma per la valutazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità, di prevedere anche interventi importanti sul territorio.

Oltre alla rigenerazione di pozzi e sorgenti esistenti ad uso idropotabile e tutte le misure necessarie per rendere efficienti gli invasi artificiali, così come già a conoscenza di Sicilaque e Caltaqua, è indispensabile prevedere l’utilizzo di autobotti di cui il Comune è sprovvisto (le ultime due sono state rottamate alcuni anni fa) .

“Quel che più mi preme – ha scritto Greco – e che contribuirebbe ad alleviare i disagi già in atto, riguarda  l’installazione di moduli mobili di dissalazione. L’ultimo modulo di dissalatore fisso è stato rimosso un ventennio fa ma l’area della Bioraffineria si presta ancora oggi ad ospitarne tecnicamente e logisticamente uno mobile

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Grande interesse per i temi del convegno sulla gestione degli Enti locali

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Si è svolto stamattina al Centro culturale Michele Abbate di Caltanissetta, il convegno organizzato dalla Prefettura sul “Buon andamento nella gestione degli Enti locali”.
Ai lavori, introdotti dal Prefetto Chiara Armenia e moderati dal dott. Francesco Cerisano del quotidiano ItaliaOggi, hanno preso parte quali relatori il Prefetto Marco Valentini, Consigliere di Stato, il dott. Salvatore Pilato, Presidente della sezione di controllo della Corte dei Conti di Palermo, la dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, già Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta e il dott. Fabio D’Anna, Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta.
L’iniziativa, rivolta principalmente ai Sindaci della provincia e ai componenti delle Amministrazioni locali, ai Segretari comunali e ai Dirigenti delle pubbliche Amministrazioni, è nata dalla volontà di creare un’occasione di confronto e riflessione sulla delicata tematica della gestione dell’Ente locale.
In particolare, nel corso dell’evento, nel richiamare i principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità, quali linee guida per garantire una corretta azione amministrativa improntata esclusivamente al perseguimento dell’interesse pubblico, è stata sottolineata la centralità dei Comuni che devono costituire il primo punto di riferimento per il cittadino, stimolando un rapporto di fiducia nelle Istituzioni.


L’approfondimento ha riguardato anche l’aspetto amministrativo-contabile, con specifico riferimento alle difficoltà riscontrate dai Comuni nella gestione amministrativa anche in relazione all’ incremento di competenze cui non corrisponde l’adeguamento di risorse umane e finanziarie, con conseguente crescita del rischio di dissesto.
Infine, è stata posta l’attenzione sul delicato tema della responsabilità penale degli Amministratori e dei dirigenti con riferimento alle diverse fattispecie di reato contro la Pubblica Amministrazione contemplate dal codice penale, anche alla luce dei recenti interventi di riforma.
Per la concretezza e l’attualità delle tematiche trattate, il convegno ha destato grande interesse tra i presenti che hanno espresso profondo apprezzamento per l’iniziativa volta a fornire un utile supporto alla quotidiana azione amministrativa e a rafforzare la sinergia tra Istituzioni ed Enti a servizio del bene comune.

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Siciliacque supera la siccità a Caltabellotta e Prizzi

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Catania – I nuovi pozzi che Siciliacque sta realizzando garantiranno circa 200 litri al secondo in più di acqua rispetto alle attuali quantità distribuite. I primi due – il campo pozzi di contrada Zacchia a Prizzi (Palermo) e il Callisi di Caltabellotta (Agrigento) – entreranno in funzione nel giro di dieci giorni e, assieme ai volumi residuali del lago Fanaco, consentiranno di recuperare risorse idriche per contrastare la siccità. Sono questi alcuni degli interventi che Siciliacque sta mettendo in campo per mitigare le conseguenze della prolungata mancanza di pioggia, così come concordato ieri nella cabina di regia regionale sull’emergenza siccità.


Si è discusso anche di questo a Ecomed, la Green Expo del Mediterraneo in corso di svolgimento a Misterbianco (Catania) presso Siciliafiera. “Un’iniziativa – commenta Giuseppe Alesso, amministratore delegato di Siciliacque – che, da attori regionali del sistema idrico integrato, abbiamo sposato per confermare che anche in Sicilia è possibile affermare un modello di gestione industriale dei servizi idrici improntato all’efficienza e alla sostenibilità ambientale”.
Efficienza che Siciliacque, società partecipata da Italgas e dalla Regione Siciliana, conta di incrementare attraverso la trasformazione digitale delle reti e degli impianti con l’obiettivo di rendere sempre più resiliente il servizio idrico di sovrambito sul territorio regionale.

Entro i prossimi due anni 985 siti fra invasi, potabilizzatori, pozzi, serbatoi e altri impianti saranno controllati da remoto da un un’unica piattaforma informatica centralizzata: lo Scada (Supervisory control and data acquisition).
A ciò vanno aggiunte le tre grandi opere finanziate dal Pnrr che sono state già aggiudicate e che dovranno essere completate entro marzo 2026: il nuovo acquedotto Marsala-Mazara-Petrosino; il raddoppio del secondo tratto dell’acquedotto Garcia e i serbatoi d’accumulo a servizio dei sistemi acquedottistici Garcia, Montescuro Ovest e Favara di Burgio (tra loro interconnessi), concepiti per assicurare continuità nell’erogazione dell’acqua in caso di guasti o manutenzioni. 


Lungo tutta la rete di Siciliacque verrà inoltre installata una diffusa sensoristica con l’obiettivo di monitorare costantemente l’esercizio dell’infrastruttura e rilevare con tempestività e precisione eventuali dispersioni d’acqua.

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