Seguici su:

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Italia nostra interviene sulla crisi idrica

Pubblicato

il

Dal presidente regionale di Italia Nostra riceviamo e pubblichiamo


Un senso di insicurezza e di inquietudine, di fallimento pervade la popolazione nissena. Questo, a seguito della gravissima crisi idrica che sta colpendo il territorio della Sicilia Centro-Meridionale e che incide, ogni giorno di più, sulla qualità della nostra vita quotidiana. Questo, anche a causa della indeterminatezza, dell’atteggiamento evasivo e sfuggente dell’attuale Giunta comunale. I cittadini hanno rivolto diverse domande, semplici e chiare, inevitabili, al sindaco Tesauro. Le domande che tanti cittadini nisseni si pongono senza riuscire a trovare un senso logico in ciò che sta accadendo. Domande alle quali l’attuale Amministrazione comunale non ha saputo fornire risposte convincenti.
Noi riteniamo che la sinergia tra Regione Siciliana, Cabina di regia della Protezione civile, Enti gestori delle acque e Amministrazione comunale necessiti dell’opportuno coordinamento da parte del Governo nazionale, nelle Persone delle proprie rappresentanze locali, al fine di affrontare in tutti i suoi aspetti un problema che presenta un livello di complessità molto elevato. E’ necessario, come è stato per il Covid, da parte degli attori istituzionali coinvolti, avvalersi di una superiore competenza di tipo logistico che possa garantire soluzioni efficaci, efficienti, eque e trasparenti che, allo stato delle cose, non possono più essere procrastinabili.

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

L’avv. Marina Di Dio ricorda il suo maestro, Enzo Trantino 

Pubblicato

il

Dall’avv. Marina Di Dio, in occasione della scomparsa dell’on. Enzo Trantino, riceviamo e pubblichiamo questo commosso ed emozionante ricordo:

-Buongiorno maestro, sono la nuova praticante. Posso sedermi accanto a Lei?

-Come ti chiami? -Marina. 

-Ma tutti Marina ti chiamano? 

-No, maestro, veramente mio papà mi chiama “Mina”.

-Allora d’ora in poi sarai Mina.

Di tempo dalla nostra prima chiacchierata in Via Crispi ne è passato. Da quel colpo di fulmine che per me è stato generatore di amore eterno verso la Sua aura di grandezza, la Sua inimitabile dialettica, la luce che emanava e della quale noi tutti – Suoi imperterriti seguaci – ci pregiavamo di godere, illudendoci di contare qualcosa in Sua presenza. Quanti ricordi, mio adorato maestro. Quanti aneddoti, quante trasferte concluse con le “cozze in crosta”, e quante riunioni in quel magico salotto di Viale XX Settembre. Quanti insegnamenti, di diritto e di etica. Di quante confidenze l’ho caricata e quanta saggezza mi ha donato.

Ho il cuore spezzato, maestro. Come quando finisce una grande storia d’amore. Ma col desiderio che, in qualche modo, la nostra storia non avrà fine, che continuerà ad essere il mio faro nel mare aperto della giustizia, che il pensiero della Sua voce scioglierà i miei dubbi sulla professione quando le carte saranno sfavorevoli ed emergerà la mia paura di non essere abbastanza brava. “Ti poteva capitare il furto di biciclette, e invece t’è capitato questo” mi ha detto, rigido, quando la mia prima nomina fiduciaria mi vedeva impegnata in un processo per associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

“Questo racconto così non lo possiamo pubblicare, devi continuare a scrivere perché ho davanti a me un’esordiente scrittrice”, quando ha creduto che potessi scrivere un romanzo. Maestro, io di tanto supporto non mi sono mai sentita degna, devo confessarglielo. Ma so che quella email – sfacciatamente “romantica” – inviata ad Enrico, ormai parecchi anni fa, chiedendogli di poter fare pratica con Voi è stata la fortuna più grande della mia vita. ArrivederLa, mio adorato maestro. Per sempre immensamente grata, Mina.

Continua a leggere

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Ibleacque: cittadini in rivolta, Mauro accusa i sindaci di ambiguità

Pubblicato

il

Ragusa – La guerra dell’acqua anche a Ragusa. Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale di Ragusa, Gaetano Mauro .

“Le proteste contro Ibleacque si moltiplicano in tutti i comuni, spinte dalle bollette esorbitanti recapitate ai cittadini. Associazioni e comitati si mobilitano chiedendo trasparenza e giustizia, ma il comportamento dei sindaci soci dell’ente idrico solleva dubbi e alimenta polemiche.

A denunciare la situazione è Gaetano Mauro, consigliere comunale di Ragusa, che punta il dito contro i sindaci accusandoli di “doppia faccia”. “Sono fanfaroni, in pubblico ascoltano le proteste dei cittadini, ma poi in assemblea dei sindaci davanti all’Amministratore Unico, gli manifestano piena fiducia , che nel frattempo continua a gongolare”, dichiara con amarezza Mauro.

La questione non si ferma solo agli importi spropositati delle bollette. “A Ragusa ci sono quartieri che implorano il servizio di autobotte, levano proteste per contatori mai letti. I cittadini chiedono trasparenza. L’atteggiamento del sindaco di Ragusa Peppe Cassì, Presidente del Comitato di controllo, però, è come il re nudo.

Difende gli interessi della società Ibleacque con tutte le contraddizioni che ho denunciato, facendo finta di nulla. Spiegherà ai cittadini ragusani e alla Corte dei Conti le questioni sollevate “.”Abbiamo fatto emergere piu di un sospetto sulla gestione economica e amministrativa dell’ente guidato dall’ing. Franco Poidomani- prosegue Mauro. I sindaci, inizialmente complici nell’approvare una retribuzione all’amministratore che risultava non conforme alla legge, hanno successivamente fatto marcia indietro, diffidandolo dal trattenere le somme percepite. Ricevendo picche per risposta hanno incredibilmente scelto il silenzio e, paradossalmente, rinnovato la fiducia al vertice dell’ente assumendosi gravi responsabilità erariali.

Questo atteggiamento, paragonato da molti al celebre dualismo di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, ha esasperato ulteriormente i cittadini. Da una parte, i sindaci sostengono le proteste nei loro territori, dall’altra, si dimostrano remissivi e allineati con la gestione di Ibleacque durante le riunioni istituzionali.Il risultato è un quadro di incertezza e disillusione- aggiunge Gaetano Mauro- I cittadini si sentono abbandonati, vittime di un “balletto in maschera” in cui chi dovrebbe rappresentarli sembra più interessato a proteggere i propri interessi.

Mentre il malcontento cresce e le richieste di equità restano inascoltate, il futuro della gestione idrica resta incerto. In questa spirale di polemiche, l’unica certezza è che a pagare il prezzo più alto sono i cittadini, ormai privi di tutele e punti di riferimento”.

Continua a leggere

Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

L.A.T.E. “Maurizio Nicosia”: in ospedale niente nuovi anestesisti

Pubblicato

il

L’associazione L.A.T.E. “Maurizio Nicosia” punta il dito sulla politica e sulle istituzioni.

Ecco la nota sul tema dell’assegnazione degli anestesisti.

“Rappresentiamo alla città ed a quella parte di politica che si è vantata attribuendosi il merito di avere contribuito all’assegnazione di cinque anestesisti presso l’ospedale di Gela dal 1 dicembre, che, ad oggi 05/12/2024, nessun anestesista è apparso all’orizzonte o forse solo uno solo dei cinque.

L’associazione pone una semplice domanda a tutta la politica sia a livello locale che a livello regionale e nazionale: “la salute dei cittadini di che colore politico è?” L’articolo 32 della nostra Costituzione recita che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti….”.La politica cosa ha da dire in merito? Dove è la tutela del diritto dell’individuo quando per fare una visita, anche in urgenza, si deve aspettare mesi se non anni?

La collettività gelese aspetta dal 2010 l’apertura dell’U.T.I.N e dall’otto giugno 2021 l’apertura del pronto soccorso infettivologico nonché l’apertura della nuova rianimazione che ENI ha donato alla città.

Sarebbe più giusto e più corretto che la politica piuttosto che attribuirsi i meriti per i medici che arrivano (forse) unisca le forze per raggiungere obiettivi concreti e quello che è dovuto alla città di Gela. Una politica da molto tempo assente o impegnata a vantare meriti inesistenti.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
Pubblicità