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Cronaca

La caccia continua: il Tar respinge i ricorsi

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WWF Italia, Legambiente Sicilia, la LIPU, l’ENPA e la LNDC ANIMAL PROTECTION hanno impugnato il calendario venatorio della Regione siciliana per la stagione venatoria 2021/2022. In particolare, le associazioni ambientaliste chiedevano l’annullamento del calendario venatorio nella parte in cui disponeva l’apertura generale della caccia, nonché nella parte in cui disponeva diverse preaperture, ed infine nella parte in cui disponeva l’apertura della caccia al coniglio. Le associazioni ambientaliste hanno pure proposto motivi aggiunti di ricorso, con l’intervento ad adiuvandum della LAV, volti ad ottenere l’annullamento del calendario venatorio e provvedimenti successivi nella parte in cui hanno disposto l’apertura della caccia al coniglio, alla beccaccia, all’alzavola, nonché nella parte in cui ha disciplinato la mobilità dei cacciatori. Si costituivano in giudizio con intervento ad opponendum l’UNAVES, difesa dagli avv.ti Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, nonché la Federazione Italiana della Caccia, il Comitato Regionale Anuu, U.N. Enalcaccia, difesi dagli avvocati Accursio Gagliano e Accursio Augello, e il Movimento Scelta Etica, difeso dagli avvocati Giacomo Sgobba e Giuseppe Scaglione. Le associazioni venatorie hanno spiegato argomenti finalizzati a dimostrare l’infondatezza delle impugnazioni proposte dalle associazioni di ambientalisti, e ne hanno chiesto il rigetto. Alla camera di consiglio fissata per la trattazione dell’istanza cautelare, svoltasi il 27 ottobre 2021, il TAR ha sostanzialmente respinto tutte le richieste delle associazioni ambientaliste,  accogliendo solo quelle relative alla limitazione del prelievo venatorio della Tortora Selvatica, alla limitazione del prelievo venatorio della specie Beccacciadal 1° al 10 gennaio 2022, ed alla preclusione dell’attività venatoria su terreni direttamente interessati da incendi. Per tutte le altre specie ed al di fuori dei terreni direttamente colpiti da incendi l’attività venatoria potrà proseguire nei termini già disciplinati dal calendario venatorio. L’Associazione venatoria UNAVES esprime soddisfazione per il risultato raggiunto, che garantisce adeguata salvaguardia delle ragioni dei propri iscritti, anche in considerazione del fatto che è la caccia al coniglio selvatico a destare il maggiore interesse degli appassionati

Cronaca

Controlli della Capitaneria di porto, autolavaggi ai raggi x

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Operazione della Capitaneria di Porto di Gela, sotto il coordinamento della Procura, che ha assunto un carattere di grande incisività, sia per estensione che per il numero dei controlli effettuati. In campo il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria, composto da personale altamente specializzato in tecniche di campionamento ambientale e da ispettori con qualifica specifica in materia.

L’attività ispettiva si è concentrata in particolare sugli impianti di autolavaggio, soggetti a precise disposizioni normative e autorizzative in campo ambientale, con l’obiettivo di verificare il possesso dei titoli abilitativi necessari e il rispetto delle norme di settore.I risultati dell’operazione sono significativi: 8 informative di reato trasmesse all’Autorità Giudiziaria; 4 prescrizioni ambientali impartite ai sensi della normativa vigente; 8 sanzioni amministrative elevate per violazioni accertate. L’intervento, pur assumendo una valenza ispettiva e di controllo in tema di eventuali condotte illecite perpetrate, ha prodotto anche un effetto preventivo e di sensibilizzazione, tenuto conto che, successivamente ai controlli, si è riscontrata la regolarizzazione delle anomalie accertate ed il conseguente adeguamento alle prescrizioni ambientali previste dalla legge.L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di controllo e tutela ambientale demandate alla Guardia Costiera, a testimonianza dell’impegno costante della Capitaneria di Porto di Gela nel garantire la legalità e la salvaguardia dell’ambiente a beneficio della collettività.

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Cronaca

Troppe feste sulle barche con musica:interviene la Capitaneria di porto

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C’è stato un aumento esponenziale delle feste a bordo di navi da diporto nel tratti di mare adiacente alla costa con uso improprio di impianti di diffusione sonora esterna. Ma questo crea pregiudizio alla sicurezza nella navigazione, crea disturbo all’ascolto del canale 16 dove arrivano le chiamate di emergenza, le richieste di soccorso durante la navigazione.

Per salvaguardare la sicurezza a mare la Capitaneria di porto ha emesso un’ordinanza con cui vieta l’uso di strumenti sonori a 500 metri dalla costa

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Cronaca

Controlli dell’Ispettorato del lavoro, riscontrate diverse irregolarità

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Controlli sono stati avviati nel Nisseno, dal personale del Contingente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Sicilia: fari puntati ai settori dell’edilizia e del commercio.

Due i cantieri edili ispezionati, nei quali operavano 4 imprese. L’attività ispettiva, mirata alla verifica del rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, ha portato alla luce diverse irregolarità.

In particolare, due delle aziende sottoposte a verifica sono risultate priva della patente a crediti.

A seguito dell’accertamento, gli ispettori hanno disposto l’allontanamento immediato delle due ditte dai luoghi di lavoro, informando le stesse dell’impossibilità di operare nei cantieri in assenza del documento. 

Inoltre, nel corso dell’accesso ispettivo effettuato in un cantiere di edilizia privata, è stato accertato che l’impresa faceva lavorare un operaio non regolarmente assunto: è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. La sanzione amministrativa da pagare per ottenere la revoca della sospensione ammonta a 2.500 euro.

Sono state impartite le prescrizioni in materia di salute e sicurezza per l’omessa sorveglianza sanitaria del lavoratore, oltre all’omessa formazione e informazione sui rischi specifici della mansione. Per qieste violazioni sono previste ammende per oltre 5.000 euro.

In un’attività commerciale è stato accertato l’utilizzo di manodopera senza contratto di lavoro – l’unica lavoratrice prestava la propria attività senza regolare contratto di lavoro – e la violazione delle norme di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Sono state impartite le prescrizioni per omessa sorveglianza sanitaria e omessa formazione e informazioni sui rischi della mansione svolta dalla stessa, con ammende per oltre 3.000 euro, cui si aggiunge la maxi-sanzione per un importo di 1.950 euro.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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