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La casa Luigi Russo diventerà biblioteca

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Delia – L’Ispettore Dott. Giuseppe Calafiore, la Dott.ssa Ofelia Lo Valvo hanno effettuato un sopralluogo a Delia per visionare i lavori relativi alla “Riqualificazione della casa natale Luigi Russo  (Biblioteca Comunale) e dell’adiacente via Arciprete  Giuseppe Riccobene (strada della conoscenza)” a Delia. Era presente il sindaco Gianfilippo Bancheri e  i funzionari Calogero Greco, Angelo Mancuso, Marcello Paternò e Salvatore Trupia dell’Ispettorato dell’Agricoltura di Caltanissetta.

<<La riqualificazione della biblioteca comunale insieme alla via Arciprete  Giuseppe Riccobene (strada della conoscenza) – ha detto il sindaco Bancheri – è una delle opere più importanti realizzate per la nostra comunità e rappresenta una risorsa di grande valore in quanto strumento di crescita culturale per il nostro paese. Siamo orgogliosi di poter restituire presto ai cittadini uno spazio emblematico di cultura e di socialità. Un luogo di speranza e di partecipazione per tutti>>.

Il  progetto è stato finanziato con i fondi a valere del P.S.R. Sicilia 2014-2020 – Misura 7  Sottomisura 7.2  “sostegno a investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all’espansione di ogni tipo di infrastrutture su piccola scala, compresi gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico”.

Il Comune di Delia è stato ammesso nel 2020 ad usufruire di un contributo in conto capitale di 610.000,00 euro, corrispondente al 100% della spesa ammissibile, senza oneri a carico del Comune, per eseguire l’intervento.

Il dirigente capo dell’Ispettorato Agrario di Caltanissetta, dott.  Giuseppe Calafiore, ha spiegato – a margine della visita – di essere stato delegato dal Dipartimento regionale –

Servizio 3 – Multifunzionalità e diversificazione in agricoltura – Leader, per elargire l’anticipazione dei fondi al Comune e fa seguito alla domanda di pagamento del 1° SAL (stato di avanzamento dei lavori)  per la somma di € 134.673,14 presentata dal Comune di Delia.

La realizzazione del progetto ha previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione di servizio igienico dotato dei presidi per l’utilizzo da parte di disabili. Impianto elettrico a norma e installazione di corpi illuminanti a led. Impianto di riscaldamento a termosifoni alimentato da caldaia alimentato da biomasse. Impianto fotovoltaico per la produzione di energia rinnovabile da fonte solare. Impianto di allarme. Arredi per il contenimento del patrimonio librario, tavoli e sedute per la consultazione dei testi, area informatica con collegamento internet per la consultazione degli indici ed il collegamento informatico con le banche date delle librerie pubbliche nazionali. Area reception per il ricevimento ed il controllo dell’utenza.

Per quanto riguarda la via Arciprete Giuseppe, la riqualificazione ha visto invece la  dismissione della pavimentazione esistente (attualmente in asfalto), il rifacimento della pavimentazione con la messa in opera di un manto costituito da basolato in lastre di pietra lavica e acciottolato realizzato su disegno. La realizzazione dell’impianto di illuminazione con l’utilizzo di corpi illuminanti a LED da incasso a terra e il rifacimento dell’impianto di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Verranno inoltre collocati degli elementi di arredo, due leggii con mappe tattili dotate anche di QR code divulgativo degli itinerari visitabili a Delia.

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Attualità

Il Codacons invita sindaci e consigli a mobilitarsi contro i tagli alla sanità siciliana

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In Sicilia il Codacons denuncia con la massima durezza i contenuti della bozza di riorganizzazione ospedaliera in fase di predisposizione da parte delle autorità sanitarie, che prevederebbe una pesante riduzione di posti letto e la soppressione di reparti fondamentali in numerosi presidi territoriali.

Secondo il Codacons, si tratta di un atto gravissimo che, se confermato, costituirebbe un attacco diretto alla sanità pubblica e al diritto dei cittadini ad accedere alle cure. “Ridurre l’assistenza ospedaliera nei territori più fragili – afferma il Codacons – equivale a negare diritti essenziali e a creare disuguaglianze inaccettabili tra chi vive nei grandi centri e chi risiede nelle aree interne o montane”.

Il Codacons aggiunge che non è più tollerabile l’utilizzo della parola “razionalizzazione” per giustificare operazioni che colpiscono sempre gli stessi territori, lasciando intere comunità senza servizi essenziali e aumentando i tempi di attesa per diagnosi e interventi salvavita.

“Dietro questi progetti – prosegue il Codacons – si intravede una logica pericolosa, che nulla ha a che vedere con l’efficienza e la sostenibilità, ma che rischia di produrre effetti devastanti sul piano sociale, sanitario ed economico. Non si può governare la sanità con i numeri, ignorando i bisogni reali della popolazione”.

Il Codacons chiede il blocco immediato di ogni provvedimento che preveda tagli o riduzioni nei servizi ospedalieri, e invita le istituzioni competenti ad avviare un confronto pubblico, trasparente e partecipato con amministratori locali, operatori sanitari e rappresentanze civiche.

“Il nostro sistema sanitario – afferma ancora il Codacons – deve garantire equità, prossimità e universalità. Ogni scelta che si traduce in uno squilibrio di accesso ai servizi va contrastata con determinazione, prima che diventi irreversibile”.

Il Codacons invita i sindaci, i consigli comunali, i comitati cittadini e ogni realtà attiva sul territorio a mobilitarsi contro questa deriva. “È tempo di reagire – dichiara il Codacons – con tutti gli strumenti democratici a disposizione: mozioni, proteste pubbliche, richieste ufficiali e ogni azione utile a difendere la sanità pubblica da un disegno che appare squilibrato e iniquo”.

Il Codacons si riserva ogni iniziativa istituzionale, politica e civile per contrastare un piano che, nella forma e nella sostanza, lede il principio costituzionale di uguaglianza e mette a rischio la salute di migliaia di cittadini.

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“Grazie a tutti”, il saluto del Prefetto Chiara Armenia

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Lettera di commiato del Prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, che ricoprirà lo stesso incarico a Siracusa.

Desidero porgere un caro ed affettuoso saluto a tutta la comunità provinciale – scrive il Prefetto -. Grazie al vescovo della diocesi di Caltanissetta Mario Russotto che per me è stata una importante guida spirituale, personalità assai colta e ricca di saggezza, quotidianamente punto di riferimento per tuta la comunità nissena. Un grazie ai sindaci, con i quali ho collaborato quotidianamente, nell’ottica di creare e suggellare una vera sinergia che avesse come unico obiettivo il bene comune. Grazie cari Sindaci. Grazie ai vertici delle Forze dell’ordine e grazie a tutti gli uomini e le donne delle Forze di polizia che hanno lavorato incessantemente per garantire ottimali condizioni di sicurezza in tutto il territorio provinciale con risultati che definirei eccellenti. Grazie alla Deputazione europea, nazionale e regionale, con cui il rapporto è sempre stato cordiale e improntato all’impegno comune, nell’interesse esclusivo della collettività.

Grazie agli Organi giudiziali con i quali si è sin da subito stabilita una forte collaborazione e ai quali mi legano sentimenti di profonda stima e amicizia. Grazie all’Avvocatura dello Stato che ci ha sempre assistiti tempestivamente ed efficacemente. Grazie alle Organizzazioni sindacali con le quali ho avuto interlocuzioni quasi quotidiane per risolvere vertenze sindacali di cruciale importanza e sempre nell’ottica di tutelare e garantire posti di lavoro. Grazie all’Ispettorato del lavoro che insieme all’Asp e al Nil hanno dato attuazione al protocollo sicurezza nei luoghi di lavoro con risultati di assoluto rilievo sempre a tutela della salute dei lavoratori. Un grazie di cuore ai Vigili del fuoco, agli uomini del corpo forestale e dell’azienda demaniale che, anche insieme ai volontari della protezione civile, hanno messo in campo piani antincendio che si sono rivelati assai efficaci in questi ultimi anni. Grazie a tutti i dirigenti degli Uffici pubblici con i quali la collaborazione è stata massima, sempre nell’intento di conseguire obiettivi di interesse pubblico a favore della comunità nissena.Un particolare e caloroso Saluto al personale della Prefettura, al Dott. Ferdinando Trombadore, Vicario del Prefetto, alla Dott.ssa Maria Chiara Fiammetta, Capo di Gabinetto del Prefetto e alla Dott.ssa Rosalia Eleonora Presti, Dirigente del Servizio economico-finanziario, per avermi fattivamente collaborato quotidianamente con immenso ed impareggiabile impegno.Se qualche risultato abbiamo ottenuto lo devo anche a loro.Particolare menzione alla sanità nissena e a tutti i medici a cui và un grazie per la grande opera quotidiana prestata a tutela della salute dei cittadini e a cui desidero aggiungere la mia gratitudine personale. Infine, e non per ultimo, gli organi di stampa locali e regionali, cui va il mio grazie per avere sempre attenzionato e dato risalto all’attività della Prefettura. Per quanto mi riguarda, ho amato questo territorio e ad esso mi sono dedicata con tutte le mie forze cercando di dare sempre il meglio. Non so se ci sono riuscita ma vi assicuro, che insieme allo staff dell’ufficio di Gabinetto, tra cui anche il Dott. Marco Belfiore, Antonio Trupia abbiamo profuso le più positive energie perché si conseguisse l’unico obiettivo che mi appare sempre più prioritario…il bene comune. Un grazie a tutti e buona fortuna!

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Statua greca in marmo scoperta a Mozia

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Una figura femminile in posa incedente, abbigliata con chitone e himation, priva della parte superiore del torso e della testa. È la statua greca in marmo emersa grazie agli scavi della missione archeologica dell’Università degli studi di Palermo che opera sull’isola di Mozia, in provincia di Trapani, grazie a una convenzione stipulata con la Soprintendenza dei Beni culturali di Trapani.

«Questo ritrovamento – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – conferma l’importanza del lavoro di ricerca e tutela che portiamo avanti ogni giorno. Una scoperta importante che testimonia, ancora una volta, quanto la Sicilia sia stata nei secoli un crocevia di civiltà, ma soprattutto quanto l’isola continui a restituirci testimonianze preziose che meritano di essere conosciute e condivise».

La statua è alta 72 centimetri, incluso il piccolo piedistallo su cui poggia i piedi. La frattura del torso non è accidentale ma determinata tecnicamente dal taglio della pietra, poiché era assemblata da almeno due blocchi, come confermato dalla presenza di due fori con i resti di tenoni metallici sulla superficie del taglio.

L’opera è stata rinvenuta all’interno del “Ceramico” di Mozia (Area K), una delle più grandi officine ceramiche puniche del Mediterraneo centrale: giaceva in posizione orizzontale sul margine di una vasca contenente l’argilla usata per la produzione di vasi e terrecotte figurate nel V secolo a.C., il periodo di massimo splendore e vigore produttivo della città. La dismissione della scultura e la sua deposizione sono attribuibili all’ultima fase d’uso dell’officina, probabilmente in concomitanza con l’inizio dell’assedio dionigiano del 397 a.C. È inoltre possibile ipotizzare una sua collocazione originaria all’interno della stessa officina, in connessione con le nuove strutture murarie riportate alla luce nel corso della campagna. La statua conferma la presenza nella città fenicia di capolavori dell’arte greca e aiuta a ricostruire un quadro di strette connessioni culturali nella Sicilia grecopunica.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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