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La celebrazione del Corpus Domini domenica in piazza San Giacomo

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Torna in piazza San Giacomo la celebrazione solenne del Corpus domini. Lo ha comunicato il Vicario foraneo della Diocesi Armerina, Don Lino Di Dio. Domenica 11 giugno alle 19 inizierà la messa alla presenza del gruppo Unitalsi e del coro della parrocchia Regina Pacis che animera’ la celebrazione.

La solenne concelebrazione si terrà nella pizza San Giacomo e sarà seguita dalla tradizionale processione del Corpus Domini per le vie del centro storico cittadino che si concluderà sul sagrato della Chiesa Madre con la benedizione Eucaristica.

La celebrazione e la processione, sono delle feste più sentite nella Chiesa. Insieme ai sacerdoti e ai diaconi, parteciperanno alla solenne celebrazione, le autorità civili e militari e tutte le associazioni e i movimenti ecclesiali presenti in città. La sera di domenica tutte le chiese saranno chiuse per partecipare all’unica Celebrazione Eucaristica che si terrà in citta’.

La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Sollemnitas Sanctissimi Corporis et Sanguinis Christi) o, prima della riforma liturgica del 1969, Festum Ss.mi Corporis Christi, comunemente nota con le espressioni latine Corpus Domini (“Corpo del Signore”), come in Italia, o Corpus Christi (“Corpo di Cristo”), come nei paesi di lingua inglese e spagnola, è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. È una festa mobile: si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure, in alcuni Paesi tra cui l’Italia, la domenica successiva. Rievoca, in una circostanza liturgica meno carica, la liturgia della Messa nella Cena del Signore (Messa in Cena Domini) del Giovedì santo. La solennità cristiana universale fu istituita ad Orvieto da papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264.

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Mattinata di protesta per gli studenti del “Majorana”: “Vogliamo le nostre aule”

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“Non siamo pedine, vogliamo le nostre aule”. É solo uno dei tanti cartelloni esposti questa mattina dagli studenti dell’istituto superiore “Majorana”, che hanno protestato presso l’ingresso della sede centrale di Piano Notaro. Lezioni disertate per alzare la voce contro le difficoltà logistiche generate dal distaccamento di alcune aule al plesso dell’istituto “Morselli”, che comporta diversi disagi alla normale attività didattica.

Una protesta indirizzata principalmente verso il Libero consorzio di Caltanissetta, relativamente alla rimodulazione aule determinata ad agosto che ha assegnato al “Vittorini” alcune aule del “Majorana” e per quest’ultima, invece, è stato deliberato l’utilizzo di classi del “Morselli”. Il tutto con ovvie difficoltà per alunni e docenti, emerse nella protesta di questa mattina.

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Statue, coppe, piatti, una lucerna e delle monete a Vallelunga nel sito archeologico di contrada Manca

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Una statuetta in terracotta raffigurante una figura femminile velata con indosso una tunica (chitone) e un mantello (himation). E, ancora, coppette, piatti a vernice nera, una lucerna ma anche unguentari in terracotta e qualche moneta.

Sono gli ultimi ritrovamenti della seconda campagna di scavi eseguita in contrada Manca nel territorio di Vallelunga Pratameno, in provincia di Caltanissetta, che testimoniano le diverse fasi di frequentazione del vasto complesso rurale scoperto nell’estate del 2020.

Durante i lavori di raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo, infatti, le indagini archeologiche preventive eseguite da Italferr, sotto la guida della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Caltanissetta, avevano portato alla luce un insediamento rurale di età romana imperiale (I-II secolo d.C.). Gli scavi recenti, dai quali provengono i reperti di pregio emersi negli ultimi giorni, farebbero emergere livelli di frequentazione riconducibili anche alla tarda età ellenistica.

«Le indagini archeologiche preventive rivestono un ruolo straordinario per la tutela dell’immenso patrimonio che ancora oggi resta sconosciuto – afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato –. L’auspicio è che, in tempi brevi, si possa pervenire, grazie anche alla collaborazione con Italferr, alla completa messa in luce dell’importante complesso rurale».

L’insediamento di contrada Manca doveva rappresentare, lungo la vallata segnata dal torrente Belici, un punto di riferimento economico e produttivo molto importante legato allo sfruttamento del suolo.

Alcuni ambienti della villa dovevano svolgere la funzione di magazzini per le derrate oppure di botteghe per attività artigianali e produttive.

Si ipotizza, invece, che uno degli edifici di recente portati alla luce potesse essere destinato a funzione di rappresentanza per le sue caratteristiche architettoniche e costruttive. A pianta quadrangolare con alloggiamenti semicircolari nei quattro angoli, presenta al centro un grande pilastro a base quadrata che forse reggeva una copertura a falde. Un altro edificio che certamente contribuirà a fare chiarezza sull’articolazione è in corso di scavo

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il film “Lo Sbarco” di Patierno proiettato stamattina al “Morselli”

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Stamattina all’istituto d’istruzione superiore «Emanuele Morselli» è stato proiettato il film «Lo Sbarco» di Jacopo Patierno, opera cinematografica realizzata nell’ambito dell’80° anniversario dell’operazione Husky, ricorrenza alla quale il Comune di Gela ha dedicato una serie di eventi e manifestazioni.

Gli studenti hanno dialogato con l’autore e regista, alla presenza dell’insegnante la referente del progetto, Giuliana Cottone e di alcuni docenti della scuola, ospiti il sindaco, Lucio Greco e l’assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, Salvatore Incardona.

«Le manifestazioni celebrative sullo sbarco – dice il sindaco – hanno dato ulteriore visibilità alla città. Gela con il suo patrimonio naturale, paesaggistico e soprattutto grazie ai beni culturali, dimostra di essere una città viva e centrale».

Il film ha suscitato l’interesse dei ragazzi, i quali hanno animato un dibattito con gli ospiti presenti e gli insegnanti.

«Lo Sbarco», prodotto da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide), ha come protagonisti un gruppo di giovani nelle vesti di esploratori della memoria: si immergono nella città alla ricerca di tracce di quel passato, fatti avvenuti nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso le interviste di cittadini e testimoni dell’epoca l’opera indaga sul rapporto tra quell’evento e i temi purtroppo ancora attuali della pace e della guerra.

«I ragazzi – dice l’assessore Incardona – rappresentano il nostro futuro. Sta a noi, istituzioni amministrative, scolastiche, agenzie educative, dar loro gli strumenti necessari per la loro crescita e formazione. Quei fatti ci consegnano un momento storico importante che merita di essere ricordato e studiat

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