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Profumo di mare

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Era da poco iniziata la stagione estiva e al ristorante  stavo lavorando alla carta del menù. Come al solito mi cimentavo nei piatti di prova, quelli sui quali dovevo accertarmi di raggiungere un certo equilibrio nei sapori, invece per alcuni piatti non avevo bisogno di fare alcuna prova perché certo del buon risultato finale.

Uno di questi piatti era un guazzetto di pesce realizzato in un fagottino di carta fata che sarebbe stato aperto davanti al cliente per inebriare tutta la sala di profumo di mare. La ricetta è molto semplice e si presta a molteplici variazioni, io vi racconto la mia.

Disponevo dei tocchetti di una magnifica rana pescatrice sul foglio di carta fata, uno scampetto, un gambero rosso, una manciata di cozze ed una manciata di vongole veraci. Aggiungevo poi delle verdure di stagione, in quel momento avevo a disposizione dei porri, delle carote e delle zucchine, tutto tagliato in maniera precisa a julienne.

Non restava che condire il tutto con olio evo, sale, pepe, un pizzico di peperoncino, del prezzemolo e del basilico, chiudere il fagottino in maniera ermetica e lasciare riposare in frigo in attesa che un cliente lo ordinasse. Erano sufficienti 12-15 minuti di forno per ottenere la perfetta alchimia.

Una volta aperto il fagottino in sala i respiri dei commensali si inebriavano di profumo di mare e non capitava di rado che qualcuno dal tavolo accanto chiedesse “posso averne uno anch’io?”

Chef  Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: l’uovo del maestro

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Uno dei personaggi di cucina che più mi ha ispirato è stato il maestro Fabio Picchi, leggenda della cucina fiorentina e chef del Cibreo che ci ha lasciati qualche tempo fa.

Mi ha sempre appassionato il suo modo istrionico di raccontare le ricette, facendoti venire l’acquolina in bocca. Oggi voglio omaggiarlo con un suo piatto semplice e veloce ma dalla goduria catartica. In un tegamino lasciate fondere una generosa noce di burro ed un giro di olio di quello buono assieme ad uno spicchio di aglio schiacciato.

Lasciate insaporire il grasso con l’aglio, a questo punto eliminate l’aglio e fate affrittellare due uova freschissime. Un pizzico di sale, uno di pepe nero, uno di peperoncino, uno di curcuma ed uno di noce moscata. Completate con una manciata di parmigiano reggiano grattugiato che lascerete fondere dolcemente avendo cura di lasciare i tuorli ancora liquidi. Tuffatevi in questa magica alchimia armati di buon pane casereccio. Ciao Maestro, ti voglio bene.

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Lo chef Totò Catania propone: Vitello tonnato

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D’estate preferiamo generalmente i piatti freddi e come non pensare ad un grande classico come il vitello tonnato. Ci sono diversi modi per realizzarlo, oggi cucineremo la versione più semplice senza troppi sbattimenti.

Procuratevi un bel pezzo di magatello di vitello intero e tuffatelo in un brodo bollente che contiene cipolla, sedano, carote, alloro e una spruzzata di vino bianco. Inserite una sonda al cuore del vitello e impostatela a 62 gradi, non appena suonerà il vitello sarà pronto e dovrà semplicemente essere raffreddato dopo averlo tolto dalla pentola. Una volta freddo va affettato sottilmente con un buon coltello o meglio ancora con l’ausilio di un’affettatrice.

Per la salsa tonnata vi serviranno tre uova sode, due scatolette di tonno sott’olio di buona qualità, una manciata di capperi dissalati, qualche acciughina sott’olio, un po’ di olio evo e un po’ del brodo di cottura del vitello, non serve sale. Frullate il tutto per benino e il gioco è fatto, avrete la vostra saporitissima salsa con la quale condire il vitello. Potete conservare il tutto tranquillamente in frigo per un paio di giorni. Ma non credo che durerà così a lungo…

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Lo chef Totò Catania propone: Tartare di tonno e tzatziki di ravanello

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A proposito di piattini estivi facciamo una bella tartare col tonno nel suo periodo migliore. Come tutto il pesce che si mangia crudo, il tonno va preventivamente abbattuto per almeno 96 ore, come vuole la normativa, quindi decongelato e consumato subito. Con un buon coltello facciamo un bel battuto di tonno che condiremo semplicemente con sale, pepe nero e olio evo.

Con l’ausilio di un mixer ad immersione frulliamo dei ravanelli a pezzetti, dello yogurt greco, della menta, un non nulla di aglio, una punta di senape, un filo d’olio evo, un cucchiaino d’aceto e del sale per ottenere una salsa “inedita” ispirata allo tzatziki greco e rivisitata con il ravanello a posto del cetriolo.

Se gradite il piccante potete aggiungere alla salsa qualche goccia di tabasco. Per decorare il piatto realizzate qualche rondella sottile di ravanello. Non ci resta che impiattare, con l’aiuto di un coppapasta diamo una forma a mezzaluna alla nostra tartare, condiamo con qualche goccia di salsa al ravanello e decoriamo con qualche rondella di ravanello. Impatto estetico esagerato, bontà assicurata.

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