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Rifiuti: Greco svela le azioni di Balbo e Picone

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Che tra il sindaco Lucio Greco e il presidente della Srr Filippo Balbo  i rapporti siano deteriorati è ormai un fatto notorio. Ciò che emerge con il passare dei giorni è che questi rapporti non riescono a migliorare. Ai microfoni della trasmissione “Lo dico alla Radio ” Greco , difeso in questo da PD e Cinquestelle, ha fatto rilevare  il peccato originale cioè che se siamo nei guai è perché lo scorso maggio ad un tavolo tecnico alla Regione l’ing.Giovanna Picone ha dato alla Regione la disponibilità ad aprire la discarica di Timpazzo, cosa che non ha fatto Enna.Quella della Picone è stata una scelta solitaria? È possibile che abbia preso impegni da sola senza interpellare il presidente Balbo? Da un lato il serpente cioè la Regione dall’altro Adamo ed Eva cioè Balbo e Picone e al centro il frutto proibito: nello scenario biblico non c’era nessun altro e Greco ribadisce che lui non è stato informato di questa disponibilità. Così il sindaco di Gela, che Balbo e gli altri sindaci della Srr hanno messo in minoranza nella linea dura di  chiudere i cancelli di Timpazzo e poi trattare con la Regione, ha l’asso nella manica per rinfacciare colpe a Balbo e Picone e chiederne dimissioni e rimozioni. Ma forse è meglio che Greco si concentri su ciò che sta succedendo nel suo Comune: dipendenti con mansioni apicali in fuga verso la Impianti Srr, un assessorato ai rifiuti vuoto da un anno e mezzo, il posto di dirigente di quel settore assegnato ad interim a Tonino Collura che ha già Lavori Pubblici ed Agenda urbana mentre Grazia Cosentino che è pure Rup del nuovo progetto dei rifiuti è data come in partenza verso la Srr e per adesso è andata all’Urbanistica. Difficoltà interne ed esterne  rendono difficile la vita al sindaco ( poco sostenuto dai partiti alleati ) in fatto di rifiuti e il peggio deve ancora venire.

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Giornate Fai d’Autunno: successo per l’esposizione dei legni della nave greca “Gela 2”

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Il tradizionale appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno è stato caratterizzato quest’anno dall’esposizione inedita dei legni della nave “Gela 2”, il relitto greco risalente al V secolo a.C. individuato nel 1995 nei fondali di Bulala, il cui recupero è in corso in questi mesi grazie all’attività della ditta Atlantis, specializzata nelle attività subacquee.

Ieri il laboratorio di restauro di Bosco littorio, che ha sede nello stesso padiglione in cui due anni fa venne esposta la prima nave greca, è stato visitato da centinaia di persone che hanno accolto e apprezzato la proposta della delegazione Fai di Caltanissetta, guidata da Giulia Carciotto.

Sono stati gli stessi Apprendisti ciceroni del Fai giovani nisseno, a sua volta guidato da Federico Alba, ad illustrare ai tanti visitatori le particolarità dei legni esposti: la nave oneraria veniva utilizzata per il trasporto di merci sulle rotte tra la Sicilia e la Grecia, un’imbarcazione che si presume fosse lunga circa quindici metri.

Le operazioni di recupero del relitto sono a cura della Soprintendenza del mare, in sinergia con la Soprintendenza dei beni culturali di Caltanissetta ed il Parco archeologico di Gela ed in collaborazione con la Capitaneria di porto e la Bioraffineria Eni di Gela.

Di fronte il laboratorio, che accoglieva la mostra “Ulisse in Sicilia” con l’esposizione della Nave greca “Gela 1”, si trova oggi il Museo del mare: un’opera che la città continua ad aspettare ormai da tempo. Oggi prosegue l’iniziativa delle Giornate Fai d’Autunno e in provincia la delegazione ha promosso la visita al Borgo dei miracoli di Mussomeli.

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Dopo la protesta per il caso Rugolo,parla l’avvocato di mons.Gisana:”azione di pochi soggetti ma la Diocesi è solidale con il vescovo”

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Enna – Venerdi scorso la protesta contro il vescovo di Piazza Armerina per la condotta tenuta sul caso Rugolo inscenata a margine della Dedicazione della Chiesa di Santa Lucia a Enna e il contestuale avvio della petizione per la richiesta di dimissioni di Mons. Rosario Gisana.Sulla vicenda il vescovo tace ma per lui parla il suo legale avv. Gabriele Cantaro.

“L’eco mediatica della manifestazione di venerdi- commenta il legale- è la dimostrazione che un albero che cade fa sempre ingiustamente più rumore di una foresta che cresce. In qualità di legale della Diocesi, nel rispetto del desiderio di Mons. Gisana di non rilasciare dichiarazioni per non prestare oltre il fianco a quest’insistente e pretestuosa azione di discredito nei suoi confronti, devo infatti far notare che quest’azione continua a essere condotta da pochi irriducibili soggetti che non riescono a muovere un seguito che di poche decine di persone, mentre attorno a Mons. Gisana continuano ogni giorno a raccogliersi silenziosamente – in ultimo proprio in questa importante e delicata occasione di culto – migliaia di fedeli”.

“L’animo della comunità cristiana della Diocesi è di grande solidarietà nei confronti del nostro Vescovo, giacché tutti ben comprendono quale sia la verità e cioè come il Vescovo stesso abbia seguito sempre in maniera pronta, sensibile e attenta la vicenda che pochi mesi fa ha portato alla condanna di don Rugolo, compiendo sin da subito tutti i passi necessari, procedendo in sede canonica e adottando le misure previste in tale sede. Sul corso che sta seguendo il procedimento canonico ovviamente non posso riferire, ma sottolineo come tutto si stia svolgendo con tempismo e precisione. La libertà di manifestazione è sacra, la mistificazione o la strumentalizzazione mediatica no”- conclude l’avv.Cantaro

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Dalla Regione 15 milioni di euro per far nascere le comunità energetiche

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La Regione Siciliana punta con decisione sullo sviluppo dell’energia rinnovabile. La giunta Schifani ha approvato una rimodulazione finanziaria del Pr Fesr 2021/27 che trasferisce complessivamente circa 15,6 milioni di euro sulle misure volte a sostenere la nascita di nuove comunità energetiche.

«È un modello sul quale la Regione ha già investito in passato con risultati positivi – ha detto il presidente Renato Schifani – e su cui intende insistere con ancora maggior convinzione, utilizzando in questo caso le risorse europee. Le comunità energetiche favoriscono il coinvolgimento attivo dei territori e dei cittadini nella produzione e nella condivisione di energia pulita e rinnovabile. Contiamo così di allargare un sistema che avrà un impatto positivo sull’ambiente e che può soddisfare il fabbisogno energetico di cittadini e imprese a prezzi concorrenziali».

A Gela qualche anno fa furono mossi i primi passi per la comunità energetica ma l”iter non sembra sia andato avanti

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