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Sanremo contro il Dio cattolico: Cantate contro altri Dei, se avete coraggio…!

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Ormai è una tendenza che va avanti da anni. La religione cattolica attaccata su tutti i fronti. Ma quando il fronte è uno spettacolo nazional –popolare proveniente dalla Tv di Stato che pretende il canone dai cittadini e lo confonde nella bolletta dell’energia elettrica in maniera che non se ne accorgano neanche, la vicenda si fa spinosa.  E il popolo insorge. Il povero Achille cavalca la tigre nel modo più semplice per farsi notare visto che non può vantare altre qualità, il problema è chi gli permette di ricalcare sempre gli stessi temi.  E in una Tv che è espressione dello Stato, quello stesso stato che ingloba nel cuore del suo territorio il piccolo Stato pontificio, tanto piccolo per territorio e tanto potente nel mondo. La vicenda si innesta in una cornice diffusa di scadimento dei valori di cui l’Italia ha alzato il vessillo da anni. Si innesta anche nella nuova tendenza monopolizzante che sta annientando l’espressione democratica delle televisioni libere, con un colpo di mano che ha tutto il sapore della supremazia. Eppure nessuna censura arriva da quel fronte se non dal Vescovo di Ventimiglia Antonio Suetta: “Una triste apertura del Festival della Canzone Italiana 2022 ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso.  – scrive il Vescovo – La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante. Il brano presentato, già nel titolo – Domenica – e nel contesto di un coro gospel, alludeva al giorno del Signore, celebrato dai cristiani come giorno della fede e della risurrezione, collocandolo in un ambiente di parole, di atteggiamento e di gesti, non soltanto offensivi per la religione, ma prima ancora per la dignità dell’uomo”. Si infiamma il mondo cattolico; quello dei padri di famiglia, quello che interagisce sui social. Si indigna il leader del Popolo della famiglia Mario Adinolfi: “Non ce l’ho con Achille Lauro, lui fa marketing. Il direttore di Rai 1 Coletta da anni gioca a questo gioco, ma ora diventa responsabilità dei nuovi vertici Rai, a cui chiedo conto. Il nuovo presidente, il nuovo amministratore delegato dove sono? La presidente era presente, seduta in prima fila all’Ariston, non ha nulla da dirci? Non ha nulla da dire a a sette milioni di cattolici praticanti che vanno a messa tutte le domeniche e a decine di milioni di battezzati che devono vedersi irridere il loro sacramento in modo così banale e sciatto, calata a ‘marchetta’ dentro la logica del marketing?” E’ lo sfogo di Mario Adinolfi all’Adnkronos, all’indomani della performance di Achille Lauro sul palco del festival di Sanremo, durante la quale l’artista romano ha messo in scena una sorta di ‘battesimo’. “Lui ha capito che il gioco funziona, da anni fa performance oltraggiose nei confronti della Chiesa Cattolica sapendo che reagiranno e lui ne trarrà un lucro”. Da notare che l’attacco è rivolto solo ed esclusivamente alla religione cattolica. Mai ad un’altra professione di fede. Chiaro. Altri fedeli integralisti avrebbero di che discutere col sig. Lauro, il cui nome è risibile di suo. Non certo i tiepidi italiani che hanno imparato a portare il bavaglio su tanti, troppi temi molti più invadenti sulle loro vite, tasche e salute.  Eppure stavolta qualcosa sembra muoversi.  Il fronte cattolico o semplicemente etico, nonostante i richiami di migliaia di cittadini che hanno denunciato la deriva anti-cristiana e anti-famiglia promossa nelle scorse edizioni del festival di Sanremo, non accettato che anche quest’anno Amadeus ha deciso di inaugurare la nuova edizione del festival ospitando l’ennesima performance blasfema di Achille Lauro che si è inginocchiato battezzandosi da solo davanti al pubblico. “BASTA! La misura e colma! – si legge nell’invito alla petizione popolare già partita, all’indomani dell’ennesimo schiaffo.  Se prima c’erano ancora dei dubbi, ora è ufficiale: la RAI ha deciso di dichiarare guerra ai cristiani! Infatti, sembra che ad Amadeus e ai suoi non sono bastati i messaggi blasfemi e irrisori dell’edizione 2021 che hanno offeso milioni di cristiani durante il sacro periodo quaresimale. Probabilmente perché non si tratta di un caso. La RAI ha coscientemente deciso di rinunciare al suo ruolo di servizio pubblico per abbracciare una crociata ideologica contro la fede di milioni di cittadini. Uno scempio mandato in onda in prima visione e proiettato nelle case di milioni di famiglie, le stesse che si trovano inermi, in quanto costrette a finanziare questo scempio. La performance di Achille Lauro ha profondamente offeso molti italiani, la loro fede e quella di milioni di cristiani. “Rimaniamo sconcertati della decadenza dei contenuti e degli ospiti promossi dal festival di Sanremo, il festival di tutti – si legge nella proposta di petizione – finanziato con il canone di tutti! Ci aspettavamo un festival della canzone, ed invece ci siamo trovati costretti ad assistere all’ennesimo spettacolo blasfemo. Tutto ciò non è più tollerabile. Chiediamo che vengano presi immediati provvedimenti nei confronti del direttore artistico Amadeus e che Achille Lauro venga squalificato dal festival di Sanremo”.

Eppure esiste un metodo facile, indolore ed economico per spegnere i fari su questo scempio. Spegnere il televisore e non continuare a diffondere immagini che fanno solo pubblicità al povero Lauro che pensa di essere diventato un divo ed allo stesso Festival della Blasfemia.  Non diffonderemo neanche l’immagine del cantante e dell’Ariston perché contribuiremmo a fare pubblicità. Cantate contro altri Dei, se avete coraggio…!

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Visita a Caltanissetta del comandante regionale dei carabinieri

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Il Generale di Divisione Giuseppe Spina, Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, ha voluto rivolgere il proprio saluto di commiato ad una rappresentanza dei Carabinieri in servizio e in congedo della provincia di Caltanissetta, in occasione del prossimo trasferimento a Roma per assumere un nuovo prestigioso incarico. L’iniziativa si è tenuta presso la caserma “Guccione” sede del Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta.

Nel corso della visita l’alto Ufficiale ha rivolto al Comandante Provinciale parole di sentito ringraziamento per l’impegno quotidianamente profuso dai Carabinieri nelle attività di controllo del territorio, sottolineando l’importanza delle Stazioni Carabinieri – i cui Comandanti erano tutti presenti all’incontro – quale punto di forza della struttura territoriale dell’Arma. Il Comandante della Legione ha espresso il proprio apprezzamento per le operazioni di servizio concluse nel più recente periodo, in particolare per l’attività che proprio ieri ha visto l’esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Caltanissetta su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., nei confronti di 10 soggetti per il reato di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’occasione della visita è servita anche per tracciare un consuntivo sull’attività preventiva e su quella di contrasto alla criminalità organizzata e comune svolta dai Carabinieri nel territorio provinciale.Il Generale Spina ha poi incontrato il Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia, alla quale ha voluto rinnovare, da parte dell’Arma, il massimo impegno e la costante vicinanza; a seguire, presso il Palazzo di Giustizia, il Comandante della Legione ha incontrato i vertici della magistratura nissena: la Presidente della Corte di Appello, Domenica Motta, il Procuratore Generale, Fabio D’Anna, il Presidente del Tribunale, Cesare Zucchetto e il Procuratore della Repubblica, Salvatore De Luca, con i quali si è intrattenuto sulle specificità delle dinamiche criminali del territorio e sulle attività investigative di contrasto condotte dell’Arma sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria, confermando nel senso l’assoluta disponibilità e l’impegno da parte dell’Istituzione.

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Dall’idea al progetto: il panificio gluten-free che non rinuncia a qualità e gusto 

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Un “Panificio senza glutine” dove si realizzano prodotti da forno di grande qualità per le persone con celiachia. È l’idea portata avanti da due commercianti gelesi, Domenico Giglio e Giuseppe Portelli, che hanno investito già da qualche mese nella nuova struttura di via Recanati.

Gusto e attenzione alle materie prime al centro del progetto, che nasce da una situazione vissuta in prima persona: «Mia figlia convive con la celiachia – racconta Domenico  Giglio, che gestisce anche una panineria molto apprezzata sul lungomare –, mi sono messo in testa di portare avanti questo progetto. Sono un piccolo imprenditore che crede in Gela, insieme a Peppe abbiamo voluto creare un’attività che mancava».

Una iniziativa che consente di superare i disagi cui va incontro chi convive con la patologia: «Adesso il problema l’abbiamo risolto. Ci siamo noi», conclude con fierezza Domenico Giglio. Un’esperienza molto apprezzata anche dalla community gluten-free di Gela, come ha sottolineato più volte Alessandra Ferrigno una cittadina che sui social ha lodato l’iniziativa dei due commercianti.

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Verso “Countless Cities 2025”, artiste e artisti lituani all’opera al Civico 111

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Entra nel vivo il lavoro verso “Countless Cities 2025. La Biennale delle Città del Mondo”, ideata e promossa da Farm Cultural Park, che il 21 giugno aprirà al pubblico del Padiglione Off del Civico 111 con “The memory of nature”. È già arrivato in città il primo gruppo di artiste e artisti del “Collective Way”, gruppo multidisciplinare con base a Vilnius, in Lituania, che stanno realizzando le opere e le installazioni previste per la mostra.

Un progetto di ampio respiro che arriva in città grazie al sempre più forte sodalizio tra il Civico 111 e Farm Cultural Park, seguendo i temi del progetto di rigenerazione socioculturale “Ué – Eventi Urbani” avviato due anni fa per ridare un nuovo volto e una nuova energia al centro storico di Gela.

Saranno settimane caratterizzate da un intenso scambio culturale tra due realtà diverse che si incontrano e si confrontano, promuovendo i valori universali dell’arte, della cultura e della bellezza. 

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