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Sinalp e Rete Sociale Attiva Sicilia denunciano la gestione dei Cantieri sulla A19 Palermo-Catania

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Con una nota inviata al Presidente drlla Regione, all’Anas ed agli assessorati competenti il SINALP e Rete Sociale Attiva Sicilia denunciano l’attuale gestione dei Cantieri sulla A19 Palermo-Catania, viabilità in tilt e stagione turistica compromessa.

“La situazione della viabilità sull’autostrada A19 Palermo-Catania, in particolare nei tratti tra Casteldaccia e Bagheria – si legge in una nota delle segreterie regionali- ha raggiunto livelli di sopportazione insostenibili, con cantieri ANAS che stanno causando disagi inaccettabili a cittadini e turisti.

 Percorrere appena 20 chilometri si è trasformato in un’odissea che nemmeno il mitico Ulisse avrebbe mai immaginato.Odissea che può durare anche cinque ore, paralizzando di fatto un’arteria fondamentale per la Sicilia e distruggendo la già fragile stagione turistica palermitana.

Le segnalazioni e le lamentele dei cittadini, delle associazioni e degli operatori economici dell’intera Sicilia si moltiplicano ogni giorno per l’errata gestione dei cantieri stradali autorizzati da ANAS lungo il tratto autostradale A19 Palermo-Catania.Assistiamo giornalmente a code chilometriche, ritardi cronici per lavoratori, pendolari e mezzi di soccorso, con una rabbia crescente tra chi è costretto a subire questa inefficienza.

 L’attuale gestione dei cantieri da parte di ANAS, con chiusure e restringimenti che, di fatto, non tengono in alcun conto delle esigenze del flusso veicolare, sta soffocando la mobilità e l’economia dell’intera Sicilia visto che stiamo parlando della rete autostradale portante dell’intera economia isolana.È inaccettabile, dichiarano il Dr. Andrea Monteleone Segr. Regionale dell’O.S. Sinalp, e l’Avv. Stefania Virga Legale dell’Associazione Consumatori Rete Sociale Attiva Sicilia, che l’ANAS autorizzi e gestisca cantieri in un modo così disorganizzato, probabilmente senza alcuna progettazione e logica che tenga conto di cosa causerebbe ai Siciliani, e senza pensare di autorizzare  interventi programmati in notturna, per accorciare notevolmente i tempi ed i conseguenziali disaggi. 

 L’apertura di cantieri in prossimità delle grandi città siciliane, specialmente in un periodo cruciale come l’inizio della stagione estiva, significa voler distruggere il nostro già fragile sistema economico e troncare sul nascere la crescita economica del comparto turistico, già abbastanza mortificato e vilipeso dalle compagnie aeree che ogni anno in questo periodo aumentano i costi dei biglietti.Si ribadisce, se ancora non fosse chiaro, che l’A19 non è una strada secondaria, ma il principale collegamento tra due delle maggiori città siciliane e un’infrastruttura vitale per il turismo.

Questi disservizi non solo peggiorano la qualità della vita dei residenti, ma scoraggiano i visitatori, con ricadute gravissime su alberghi, ristoranti, tutte le attività economiche che contano sul flusso turistico, e chiaramente sui lavoratori del comparto e dell’indotto.Questo agire ci porta ad assistere impotenti al collasso della viabilità alternativa delle strade provinciali e comunali che risultano sovraccariche, intasate, e con conseguenti ritardi per lavoratori pendolari, mezzi di soccorso e trasporti merci.

La mancanza di percorsi alternativi adeguati, la scarsa comunicazione sulle tempistiche reali dei lavori, il quasi istituzionalizzato sforamento dei tempi di esecuzione dei lavori, e l’assenza di un piano di gestione del traffico efficace, aggravano ulteriormente il problema. Da Siciliani non possiamo più tollerare che un tragitto così breve si trasformi in un calvario quotidiano, né che l’immagine di Palermo come meta turistica venga compromessa da una viabilità bloccata.

Chiediamo all’ANAS un intervento immediato e risolutivo del problema, rivedendo la programmazione dei cantieri e valutando l’ipotesi di sospendere i lavori nei periodi di maggiore afflusso, o di concentrarli nelle ore notturne, laddove tecnicamente possibile. La Regione Siciliana di concerto con l’ANAS hanno l’obbligo morale verso i cittadini di implementare un piano di gestione del traffico efficace con percorsi alternativi ben segnalati e una presenza costante di personale per rendere più fluida la circolazione. 

Viviamo ormai in un mondo digitale ed interconnesso con tutto e tutti, ma lamentiamo ancora la mancanza di una comunicazione trasparente  in grado di informare in tempo reale i cittadini sullo stato dei lavori, sui tempi previsti e sulle eventuali modifiche alla viabilità. 

Infine ci chiediamo come mai l’ANAS in altre Regioni del nord ha mediamente tempi di esecuzione dei lavori più brevi rispetto a quelli impegnati in Sicilia? Ci auguriamo di essere tempestivamente smentiti su questo dato negativo, o quantomeno che ci sia una motivazione oggettiva e non pervicacemente voluta da alcuni a danno dei siciliani. 

Risulta così difficile o peggio impossibile chiedere alle imprese appaltatrici di intensificare gli sforzi per ridurre al minimo la durata dei disagi? Viaggiando in autostrada spesso il cittadino assiste a cantieri deserti o peggio, con un solo operaio che si aggira con fare disorientato e senza sapere cosa fare non è più accettabile.Ci vogliamo rendere conto che la pazienza dei cittadini è esaurita? È tempo che l’ANAS dimostri un maggior senso di responsabilità e rispetto verso i Siciliani visto che anche  chi vive in questa terra  paga le tasse.

Questo agire viola il diritto alla libera circolazione dei cittadini per come recita l’art. 16 Cost. e principi di buona amministrazione per come recita la legge n. 241/1990. Valuteremo ricorsi al TAR e segnalazioni alla Corte dei Conti per danno erariale, oltre ad azioni collettive di risarcimento, e chiediamo ai media di dare voce a questa emergenza e alle autorità di intervenire prima che il danno diventi irreparabile”.

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Ugl invita il consiglio a sostenere la delibera sulla Ghelas

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In serata, il consiglio comunale di Gela si riunisce per votare il nuovo contratto della Ghelas multiservizi. Il segretario confederale Ugl Andrea Alario e il segretario Ugl terziario Patrizia Abbenanti invitano tutta l’assise civica a sostenere l’atto e a dare stabilità all’azienda e ai lavoratori.

“Per noi, che abbiamo sempre lavorato per assicurare un futuro solido all’azienda, si tratta di un momento decisivo – dicono – riteniamo che tutto il consiglio comunale debba dare un messaggio chiaro, di vicinanza all’azienda, ai lavoratori e alle loro famiglie. Lo stesso vale per l’amministrazione comunale. Fino a oggi, ci siamo sempre confrontati con il management e con i dipendenti Ghelas, con la prospettiva proprio del contratto e della stabilità”.

I sindacalisti Ugl pongono fiducia nell’azione dell’assemblea cittadina. “Siamo certi che ci sarà un voto favorevole – concludono – così, dai prossimi giorni si metterà fine alla lunga stagione delle proroghe, dando programmazione e collocando Ghelas in una fase diversa, pure nel rapporto con il Comune che la controlla per intero. Come organizzazione sindacale, ribadiamo la piena disponibilità a qualsiasi dialogo e confronto”.

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Pericolo da choc termico:la Uil chiede alla Regione ordinanza per lavoratori a rischio

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“La Regione Sicilia emani subito l’ordinanza salvavita per le lavoratrici e i lavoratori dei settori, come edilizia e agricoltura, dov’è più alto il rischio di choc termico. Altrove, ad esempio nel Lazio, è già in vigore il provvedimento che vieta pure per quest’anno ogni attività lavorativa in campi, serre e cantieri edili nelle ore di punta delle giornate con allerta per ondate di calore”.
La richiesta arriva dai segretari generali di Feneal-Uil e Uila-Uil Sicilia, Nino Potenza e Nino Marino. Gli esponenti delle due organizzazioni di categoria si rivolgono “al presidente Renato Schifani, cui va dato atto – affermano – di essere stato il primo nella nostra Isola a rispondere il 17 luglio del 2024, dopo anni di battaglie sindacali, al nostro appello e di avere firmato in quella data un primo provvedimento scaduto il 31 agosto che vietava ogni attività lavorativa nei settori agricolo e florovivaistico, edile ed affini in condizioni di esposizione prolungata al sole dalle 12.30 alle 16.00, nei giorni e nelle aree nelle quali la mappa del rischio segnala un livello di rischio alto”.


“Considerato che le temperature sono già in progressivo aumento – aggiungono Marino e Potenza – ci attendiamo che l’ordinanza della Regione arrivi nelle prossime ore, senza attendere oltre, in considerazione della minaccia rappresentata dall’elevata temperatura, dall’umidità e dalla prolungata esposizione al sole per l’incolumità e la vita di lavoratrici e lavoratori”.
I segretari di Feneal e Uila concludono “ricordando alle imprese come il testo unico sulla salute e la sicurezza dei lavoratori indichi tra gli obblighi del datore di lavoro la valutazione del rischio microclima insieme alle misure di prevenzione e protezione utili a eliminare o limitare le minacce da stress termico”. Marino e Potenza segnalano, peraltro, che le aziende possono richiedere la cassa integrazione guadagni ordinaria nel caso di temperature elevate, anche solo percepite.

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Aumentano i morti sul lavoro in Sicilia: la posizione della Uil

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“La Sicilia tra le regioni italiane è seconda soltanto al Veneto, stando al Rapporto Inail, per aumento di incidenti mortali sul lavoro. Sono stati 22 nel primo quadrimestre di quest’anno, mentre erano stati 13 nello stesso periodo del 2024. Una escalation inquietante, nell’inerzia della politica alla quale continuiamo inutilmente a chiedere più ispettori e più controlli, prevenzione seria e formazione vera, oltre all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale”.
Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, commentando i dati della relazione periodica Inail.

L’esponente sindacale aggiunge: “Di fronte a numeri che fanno paura, servirebbero risposte concrete che non arrivano. A far scattare non soltanto reazioni di facciata, ma soprattutto interventi e misure efficaci dovrebbero essere anche i 6967 casi di infortuni registrati nella nostra regione, poco meno del periodo gennaio-aprile 2024 quando erano stati 7028”.


“La nostra campagna della vita – conclude Luisella Lionti – si chiama #Zeromortisullavoro e l’ha lanciata la Uil con il suo leader nazionale PierPaolo Bombardieri per rivendicare, nel nome delle vittime di questa strage quotidiana e delle loro famiglie, investimenti sulla sicurezza. E sottolineiamo: investimenti! Non ne possiamo più di vedere lacrime di coccodrillo e sentire frasi di circostanza a ogni tragedia che si verifica nelle fabbriche, nei campi, nei cantieri. Tragedie che avvengono sempre più spesso, come testimonia non solo il dato siciliano ma anche quello nazionale con 286 denunce di infortunio con esito mortale registrate nei primi quattro mesi del 2025. Ben 21 in più rispetto al 2024”.

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