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Teatro, Castello Ursino, va in scena “La spiaggia” 

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L’appuntamento con il fortunato testo di Luca De Bei diretto da Giovanni Anfuso e con protagonista Liliana Randi è per domenica 21 agosto alle 21 nell’ambito del Catania Summer Fest. Il regista, “Una storia fragile, divertente ed emozionante a un tempo, che narra del rapporto tra una donna e il suo papà”. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti, ma necessario prenotare con una e-mail 

Irene è sola, sull’arenile, protetta da grandi occhiali da sole, seduta davanti al mare su una sdraio, con una borsa di paglia al fianco.

È essenziale e al tempo stesso efficacissima la scenografia di Riccardo Cappello per La spiaggia, spettacolo che, diretto da Giovanni Anfuso e interpretato da Liliana Randi, andrà in scena domenica 21 agosto alle 21 nel Castello Ursino nell’ambito del Catania Summer Fest (ingresso gratuito fino a esaurimento posti su prenotazione alla e-mail produzioniraffaello@gmail.com).

“Il testo – spiega Anfuso – è tratto dall’omonimo libro, uscito nel 2017, di Luca De Bei, che nello stesso anno ne ha fatto una riduzione teatrale rappresentata con grande successo. Una drammaturgia particolare: fragile, divertente ed emozionante a un tempo, che narra del rapporto tra una donna e il suo papà attraverso le varie fasi della vita: bambina, adolescente, donna matura, moglie e poi anche lei madre. E attraverso questi momenti scopriamo l’importanza della figura paterna attraverso tutte le volte in cui genitore e figlia si sono incontrati. Ossia tutte le domeniche di primavera e d’estate su questa bellissima e simbolica spiaggia. Che è luogo della vita, dei ricordi e delle emozioni”.

E su quella spiaggia Irene si interroga sulla propria vita, alla ricerca delle radici della propria solitudine, che affondano nell’infanzia e in un padre poco presente. 

Protagonista del lavoro – che si deve a Produzioni Raffaello, Associazionecittàteatro, Buongiorno Sicilia e Vision Sicily – è una Liliana Randi che tiene a sottolineare come le piaccia “molto interpretare questo testo che è una novità assoluta per la Sicilia”.

Irene – afferma l’attrice – è una ragazza nella quale si possono identificare un po’ tutte le donne del pubblico. È al centro di una storia divertente, emozionante, legata al suo rapporto con il padre. E che mi ha molto colpito perché mi ha ricordato parecchio il rapporto con il mio papà. E anche quello con la mia mamma”. 

Le musiche dello spettacolo sono di Paolo Daniele, i costumi ancora di Riccardo Cappello, il light designer è Francesco Sequenzia mentre aiuto regista è Agnese Failla.

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Spettacolo

Disco Village 90 con i Tipical alla sagra del carciofo di Niscemi

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Disco Village 90 Dance in Tour. Start sabato 20 aprile prossimo in occasione della 42esima edizione della sagra del carciofo violetto di Niscemi. Sette ore di intrattenimento musicale con le migliori hit degli anni 90 e del 2000 con la partecipazione straordinaria dei Tipical. Il format radiofonico in versione live sarà trasmesso in diretta su Radio Gela Express e Radio Vittoria Express a partire dalle 19,30 per concludersi alle 2.00. La scaletta prevede il programma Fantastica Sagra condotto da Ramona Sciascia, Miriam Nicastro, Roberto Battaglia e Giuseppe Blanco. A seguire, il gruppo Mela Verde Animation coinvolgerà la piazza con balli di gruppo, latino americani di ieri e di oggi accompagnati dalla coreografia delle mascotte più in voga. La serata continuerà con un DJ set. Dalle 23 alle 2.00, spazio ai Tipical e ai loro straordinari successi mondiali: Round and Around, The Colour Inside, Stars. Previsti anche mix di quegli anni. Ottavio Averna sarà il vocalist che condurrà tutti al divertimento nell’ambito della “disco dance 90”.

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Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Rigatoni alla carbonara di asparagi

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Se per chi ha un approccio dogmatico alla cucina, ritoccare i grandi classici può rasentare la blasfemia, viceversa gli innovatori, tra cui mi fregio di appartenere, ritengono opera necessaria e gradita quella di rompere gli schemi tradizionali: dunque oggi si rifà la carbonara versione vegetariana.

Finalmente sono arrivati gli asparagi sulle tavole primaverili e prenderanno il posto del guanciale. Eliminiamo la parte inferiore più legnosa degli asparagi che metteremo a bollire nell’acqua della pasta così da conferire più sapore (prima di calare la pasta bisogna però tirare fuori dall’acqua bollente questi gambi più coriacei). Tagliamo i gambi e le punte della misura che più ci aggrada e spadelliamo con un filo d’olio evo ed uno spicchio di aglio schiacciato, saltando da ultimo e lasciando gli asparagi ancora un po’ croccanti.

Prendiamo le uova, useremo solo i tuorli, calcolate due tuorli a persona. Aggiungete il pecorino romano ai tuorli ed una generosa grattatina di pepe nero. Calate la pasta e quando sarà al dente andate in padella con gli asparagi. A fuoco spento aggiungete la carbo-crema di tuorli e formaggio e fate mantecare. I vegetariani esulteranno, ma vi posso assicurare che anche i carnivori, per una volta, non sentiranno la mancanza della carne. Buon appetito!

Chef Totò Catania

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La parola della domenica

“Il Cristo patirà e risorgerà il terzo giorno… Di questo siete testimoni”

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Rubrica ad ispirazione cattolica

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni»

“Oggi mi piace partire dalla fine. «Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati… Di questo siete testimoni».
Così si conclude lo stupendo brano di Vangelo di questa III domenica di Pasqua. I due discepoli sono appena tornati da Emmaus: gioia allo stato puro e cuore infuocato. E chissà quanta forza avranno avuto le loro parole… quanto saranno stati luminosi i loro occhi.

A Emmaus lo avevano incontrato. A Emmaus il Maestro aveva messo non solo un argine alla loro disperazione, ma incontrandoli, camminando con loro, spezzando per loro pane e Scritture li aveva riconsegnati alla vita, aveva capovolto ogni loro prospettiva, aveva fatto vedere loro il confine della morte e l’infinito di Dio.

I discepoli e le discepole di Gesù sono fortunati, perché alla parola di chi ha visto si unisce la presenza del Risorto. Leggiamo infatti: «Gesù in persona stette in mezzo a loro». Luca non risparmia i dettagli fisici, e non è un caso: Gesù in persona, Gesù che invita a toccare e guardare mani e piedi (dove visibilmente si possono vedere i segni della crocifissione), Gesù che mangia davanti a loro. E tutto questo per dire a chi ascolta la Parola che no, non stiamo parlando di un fantasma, di una presenza dall’oltretomba, di una visione: cose queste in cui le comunità a cui l’evangelista Luca scrive credevano e di cui riempivano i loro discorsi e che davano vita a superstizioni…

Luca ha bisogno che i destinatari del suo Vangelo ascoltino e vadano oltre le immaginazioni visionarie, oltre le credenze. Vuole che chi ascolta creda, e creda nel Risorto, creda che Dio ha messo al muro la morte, creda che il Risorto ha spezzato i legacci del peccato, creda che Dio si è fatto incontro per renderci persone libere, creda di essere chiamato non a obbedire a un dio lontano da imbonire ma a conoscere, sentire, lasciarsi vivere dal Dio vicino.

Dio è l’irriducibile amante della vita, della nostra vita: per questo non può che amarci, non può che salvarci. Per questo Gesù si è consegnato, per questo ha inchiodato alla sua croce il nostro peccato, per questo ha scelto di non liberarsi né dalla croce né dalla morte: perché ci fosse chiaro che noi, proprio noi, con i nostri limiti, con il nostro tempo non infinito, con la nostra storia precaria e spesso colpevole siamo gli amati per i quali ha dato se stesso.

Quando la bellezza travolgente di questo dono riuscirà a convertici al Dio di Gesù?
Quando riuscirà a convertirci alle sue logiche?
Quando la nostra fede diventerà ponte verso la libertà?
Quando sapremo farci carico di tutto quello che ci circonda proprio perché crediamo nel Vangelo?

Dal Golgota in poi abbiamo un Paraclito, un difensore, uno che – presso Dio – continua a stare dalla nostra parte e a fare il tifo per noi: è Gesù!

Ma quando noi, stanchi di restare attorcigliati nel nostro piccolo mondo fatto di preoccupazioni solo nostre, inizieremo a fare – presso Dio – il tifo per gli altri? A divenire Vangelo, risurrezione, vita irriducibile per chi ci vive accanto?

Questa settimana proviamo ogni giorno a trovare un momento per pregare il Salmo 4, che la liturgia oggi ci ha proposto come salmo responsoriale: sarà la nostra forza e le radici della nostra fiducia”. Sr Mariangela Tasselli

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