Botta e risposta tra Forza Italia e esponenti dell’amministrazione comunale.
Stavolta è l’assessore Romina Morselli a replicare a Forza Italia e a Mancuso.
“Che l’on. Mancuso si sia scomodato per rispondere come un leone ferito ad un personale e generico post sui social – dice l’assessore- non mi stupisce affatto, non è la prima volta che succede; ciò che ancora una volta continua a stupirmi è la caduta di stile, i toni poco garbati ed irriverenti che continua a reiterare un deputato regionale nei confronti di un’amministrazione e di un sindaco con cui ha condiviso il suo percorso per ben 4 anni e nel bel mezzo di una crisi finanziaria che dipende di certo non dalla nostra volontà. Che fossero già palesi le intenzioni di Forza Italia, anche questo non ci stupisce, lo sbandieravano ai quattro venti che sarebbero andati via subito dopo le elezioni regionali. Ma tutto questo a me non interessa affatto, la politica è anche questa purtroppo ed io, così come ha fatto ieri il sindaco, non intendo giudicare la loro intenzione di unirsi ad un centro destra, che loro per primi hanno spaccato 4 anni fa, sostenendo un candidato civico insieme al Partito democratico. Siamo felici per loro se sono stati improvvisamente colpiti sulla via di Damasco, forse per sfruttare l’attuale ondata di centro destra a livello regionale e nazionale. Che lo facciano, ma che lo facciano avendo rispetto delle istituzioni, senza costruire il loro futuro consenso elettorale gettando discredito sulle persone. Lo stesso discredito che più volte ha gettato su di me e sul mio ruolo questo deputato regionale, talvolta senza nemmeno essere chiamato in causa, ma tirato per la giacca da qualcuno. E su questo voglio fare chiarezza, perché stavolta questo deputato di Milena, ha davvero esagerato facendo riferimento ad interessi personali della scrivente che sarebbero alla base della mia presenza in giunta. Lo invito, qualora abbia contezza di qualche informazione in merito, di rivolgersi alle autorità giudiziarie se fosse a conoscenza di qualcosa. Sarebbe molto grave non lo facesse. Del resto, io stessa valuterò insieme al mio legale, la possibile tutela verso questo ennesimo attacco politico. A Mancuso, inoltre, voglio ricordare che chi scrive, non ha avuto alcun bisogno di salvagenti per entrare in giunta, voglio ricordare che sono un consigliere comunale eletto per ben due volte in liste ammiraglia di ogni coalizione, voglio ricordare, che il mio ingresso in giunta è avvenuto da consigliere comunale in carica, con un ricorso vinto persino dinanzi alla Corte Costituzionale, a seguito del tentativo maldestro di alcuni esponenti del precedente parlamento regionale che avevano tentato di modificare la normativa sul premio di maggioranza. Detto questo, ricordo ancora, che chi scrive, a differenza di chi non ha mai consentito alcun turnover all’interno di quel partito, si è dimessa per consentire ad una collega di vivere l’esperienza consiliare. Detto questo, invito il deputato in questione di occuparsi di Gela a 360 gradi, non solo sulle tematiche che non sono di sua competenza, ma quelle di sua competenza, che si occupi delle condizioni da terzo mondo del nostro nosocomio, dell’assenza di interventi sulle tematiche viabilità provinciale e statale, esattamente come hanno fatto i suoi colleghi per i territori di Siracusa e Ragusa”.
Nessun cenno ad un’ipotetica volontà di aderire a Forza Italia. La Morselli ha sempre parlato di rapporti di amicizia leale con l’assessore Marco Falcone a cui si rivolgerà sempre per le problematiche della città sapendo di trovare le porte aperte e ha sempre preso le distanze dal gruppo locale di FI.
A seguito dell’ultima seduta della Cabina di Regia, è stato autorizzato un maggiore apporto idrico proveniente dall’invaso Ancipa e dal sistema Madonie Est.
Questa decisione ha consentito una rimodulazione della distribuzione idrica in diversi comuni della provincia di Caltanissetta, garantendo l’erogazione dell’acqua tutti i giorni.
I Comuni interessati dal miglioramento del servizio sono: Acquaviva, Marianopoli, Santa Caterina, Serradifalco, Vallelunga e Villalba.
L’Interact di Gela ha donato un lettino e due saturimetri al reparto di pediatria dell’ospedale Vittorio Emanuele diretto dal dott. Rosario Caci. Materiale che il club gelese ha acquistato grazie ai proventi di un’iniziativa solidale promossa durante le scorse festività natalizie: la vendita dei panettoni.
Il progetto è stato condotto in collaborazione con il Rotary e gli istituti “Eschilo” e “Vittorini”, che hanno partecipato con entusiasmo come evidenziato dal presidente dell’Interact Elias d’Aleo. La referente del progetto per conto del club è invece Beatrice Mangiavillano.
Nei vicoli stretti e tortuosi di un antico quartiere siciliano, le case dai tetti in coppo si stringevano l’una all’altra come a cercare protezione. Le pale di fichi d’India crescevano indisturbate sui tetti, creando delle sagome verde brillanti che sembravano sfidare il tempo. Era una notte come tante, silenziosa…
In quella notte, un vecchietto, ormai stanco, lottava per trovare la pace. La sua famiglia lo vegliava con devozione, ma le ore si facevano sempre più lunghe, e il respiro affannoso del moribondo riempiva la casa di un silenzio denso. All’improvviso, un canto agghiacciante squarciò l’aria. Era la Pivila, come viene chiamato il barbagianni in lingua siciliana. Il suo verso era spaventoso, simile a un urlo di terrore che si propagava tra le case, un richiamo cupo e minaccioso che solo chi conosceva la tradizione poteva comprendere.
Il barbagianni si posò sul tetto della casa del moribondo. Nessuno lo vide, ma chi conosceva le leggende capì subito. La Pivila era giunta per aiutare l’anima del vecchietto a trovare pace, a permettergli di esalare l’ultimo respiro e passare oltre. Si diceva che questo uccello, considerato portatore di sventura, fosse in realtà un custode tra i due mondi, capace di aiutare chi non riusciva a liberarsi dalla vita terrena.
Il grido inquietante continuò per alcuni minuti, penetrando i cuori dei vicini come un avvertimento. Poi, improvvisamente, tutto si fermò. Il canto cessò e il vecchio spirò, come se quel suono spettrale avesse finalmente liberato la sua anima. La Pivila, silenziosa e invisibile, volò via.
Nel quartiere, però, la Pivila non portava via un’anima sola. Nei giorni successivi, altre tre morti si verificarono nel quartiere. Un’anziana a est, un uomo a ovest, e un altro a sud. E così, come già successo altre volte, le morti formarono una croce immaginaria sulla mappa del quartiere, con il vecchietto al punto nord.
Non era una croce visibile, ma chi conosceva la storia sapeva che quel segno era come un ciclo naturale di vita e morte. Quando la Pivila appariva, le anime pronte a partire la seguivano, tracciando un disegno invisibile sul quartiere. Gli abitanti, però, non osavano parlare apertamente di quella strana coincidenza. La morte era un mistero che preferivano lasciare avvolto nel silenzio.
E così, anche quella notte, il canto del barbagianni si spense nel nulla, lasciando dietro di sé un quartiere segnato dal passaggio tra la vita e la morte, una verità che si tramandava di bocca in bocca, di generazione in generazione.
Disclaimer: Il barbagianni è un uccello bellissimo e maestoso, simbolo di saggezza e protezione in molte culture antiche. La superstizione che lo lega alla sventura nasce da credenze popolari diffuse dai primi cristiani. In epoca pagana, infatti, il barbagianni e la civetta erano simboli sacri, legati alla dea Atena, dea della saggezza e della guerra giusta. Solo in seguito, con l’avvento della religione cristiana, furono trasformati in simboli negativi e demoniaci.