A Marianopoli bocciato piano di alienazione del Comune
Forza Democratica spiega le ragioni del no ad una delibera paradossale
Nella seduta del consiglio comunale del 2 dicembre, all’ordine del giorno c'era la proposta di deliberazione per l’Approvazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobili.
In pratica il Comune è tornato ad approvare, così come fatto con la delibera del Consiglio Comunale n. 6 del 25 febbraio scorso, con il voto contrario dell’opposizione, l’elenco degli immobili che intende dismettere e vendere. Tra questi vi sono quattro alloggi popolari del cosiddetto “villaggio agricolo”, di cui due regolarmente dati in locazione e abitati,uno regolarmente assegnatario con diritto di riscatto ed uno da assegnare ad avente diritto e l’edificio dell’ex macello comunale già inserito nel programma triennale delle opere pubbliche perché oggetto di programmate opere di rigenerazione urbana, di ristrutturazione e conversione.
Il gruppo di opposizione “Forza Democratica Marianopoli”, ritenendo del tutto paradossale la scelta di vendere questi immobili nonostante la loro attuale destinazione d’uso ed utilità, ha nuovamente bocciato la proposta con il voto contrario, espresso in seduta dai consiglieri comunali Grazia Noto e Calogero Vaccaro, con le seguenti motivazioni.
“No poiché il piano delle alienazioni proposto dall’amministrazione prevede, tra gli immobili individuati per la loro vendita, alloggi di edilizia economica e popolare, già Iacp (ex Legge 311/2004) e l’edificio ex Macello; No poiché il Comune di Marianopoli ha avuto trasferito i suddetti alloggi popolari, ai sensi dell’art. 1, comma 441 della legge n. 311 del 30 dicembre 2004, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovavano al momento del trasferimento e che in virtù di ciò gli alloggi, hanno giustamente mantenuto la stessa destinazione d’uso di edilizia residenziale pubblica, tant’è che gli stessi, per come già detto, attualmente sono in parte dati in locazione ed abitati ed in parte assegnati e/o da assegnare ad aventi diritto; No poiché per l’edificio ex Macello è previsto e sono programmate, nel vigente Piano triennale delle Opere Pubbliche approvato dalla stessa Amministrazione opere di “Rigenerazione urbana” e di “Ristrutturazione e conversione in centro a carattere sociale”.
Per tali motivazioni i consiglieri di opposizione non ritengono opportuno che il Comune proceda alla dismissione ed alienazione di alloggi popolari fino a quanto lo stesso Comune è chiamato, istituzionalmente, a dare risposta in termini politici, amministrativi e sociali alla domanda di assegnazione ed uso di questi alloggi popolari da parte dei cittadini aventi diritto alla casa e perché risulterebbe anche incoerente con il Piano triennale delle opere pubbliche, che il Comune proceda alla dismissione ed alienazione dell’edificio ex Macello dal momento che per lo stesso sono previsti e programmati opere di rigenerazione urbana, di ristrutturazione e conversione.
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