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Al Cefpas Master: Formazione al Metodo delle Arti Terapie

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CALTANISSETTA – Le evidenze scientifiche hanno dimostrato il ruolo determinante delle arti per la promozione della salute e per la prevenzione dei cosiddetti “comportamenti disadattivi”, comuni nei disturbi mentali, di personalità e dell’umore che si manifestano soprattutto tra le fasce giovanili della popolazione, come pure a supporto dei processi di cura di molte patologie neurologiche o oncologiche. Recenti studi, come quello pubblicato dalla rivista scientifica ‘JAMA Pediatrics’ che ha incluso 29 ricerche condotte su un campione di 80 mila giovani, hanno dimostrato come la pandemia abbia notevolmente inciso sui disturbi comportamentali degli adolescenti, alimentando l’incidenza di ansia e depressione che sono raddoppiate rispetto a prima dell’era Covid.

Con l’obiettivo di prevenire l’insorgenza delle dipendenze patologiche e delle dipendenze senza sostanza (gioco d’azzardo, shopping compulsivo, dipendenza da TV, internet, social network e videogame) e sviluppare tra i giovani le abilità sociali, cognitive e personali, il CEFPAS avvierà il 15 febbraio 2022 il master “Formazione al Metodo delle Arti Terapie”, previsto nell’ambito del progetto di Piano Sanitario Nazionale 2017 “OffiCine” – Laboratorio permanente di ArteTerapia per lo sviluppo delle life skills e la Promozione della Salute.

Il master, promosso in collaborazione con la cooperativa ArtiTerapie L’Arcobaleno (referente per la Regione Sicilia del network ARTEDO), è rivolto ai referenti scolastici di educazione e promozione degli istituti superiori della Sicilia e agli operatori socio-sanitari delle Aziende Sanitarie Provinciali della regione. La durata del percorso formativo è di 250 ore (suddivise in 136 ore di formazione teorica in FAD e 114 ore di laboratori didattici che si svolgeranno presso il CEFPAS). Il team docenti del master è composto da arteterapeuti, musicoterapeuti, psicoterapeuti, attori teatrali esperti di espressione corporea, neurologi, neuropsicologi e tecnici della riabilitazione psichiatrica.

«Grazie alla ricchezza del linguaggio espressivo delle Arti e agli innovativi ambiti di sperimentazione del metodo arteterapeutico, con la proposta di questo nuovo master puntiamo a sviluppare conoscenze multidisciplinari e competenze specifiche utili agli operatori socio-sanitari per supportare i ragazzi nello sviluppo delle abilità di vita, le life skills, che caratterizzano l’intelligenza emotiva- spiega Daniela Falconeri, Dirigente della Programmazione Formazione del CEFPAS e responsabile progettuale -. È molto importante investire sulle competenze emotive, sin dall’infanzia. Si tratta di abilità che possono essere apprese e affinate, partendo dalla capacità di ognuno di entrare in contatto con le proprie emozioni, di riconoscerle e di gestirle, frenando gli impulsi e superando le frustrazioni, per poi rivolgersi efficacemente alla comprensione degli altri, quella capacità che chiamiamo empatia. Le Arti coinvolgono l’emisfero destro del nostro cervello, quello della creatività e dell’immaginazione, evocano le emozioni, dando voce e forma anche a quelle più sopite. Quando entriamo in contatto con le nostre emozioni facciamo conoscenza ed esperienza del nostro mondo interiore e, gradualmente, acquisiamo consapevolezza per fronteggiare al meglio le sfide e le prove che la vita ci pone, in termini individuali e nel nostro essere in relazione con gli altri. Con questo progetto che coinvolge nell’esperienza formativa gli operatori sanitari e i referenti scolastici, il CEFPAS si farà promotore di una rete regionale interistituzionale per sperimentare e diffondere nuovi modelli, tecniche e strumenti di prevenzione ed educazione alla salute», conclude Falconeri

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“In Sicilia il bracconaggio fuori controllo”

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Palermo – “In Sicilia il bracconaggio è ormai fuori controllo, e si spara tutto l’anno ovunque e persino in alcune aree naturali protette, anche a causa della deregulation venatoria della Regione”. Questo il grido d’allarme delle strutture regionali di Legambiente, LIPU e WWF all’indomani della notizia della denuncia di 6 cacciatori di frodo maltesi bloccati a Pozzallo (RG) mentre rientravano in patria con 500 kg di carne di cinghiale, 10 fucili e centinaia di cartucce, dopo una serie di battute di caccia nel ragusano.

Secondo le organizzazioni ambientaliste, “che la Sicilia sia diventata ‘terra di nessuno’ a disposizione di bracconieri evidentemente è noto persino all’estero! La situazione si è aggravata a causa dei provvedimenti e delle deroghe emanati negli ultimi anni dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura che – col pretesto del controllo selettivo dei cinghiali e dei daini – ha favorito la circolazione di cacciatori in ogni periodo dell’anno ed anche all’interno di alcune aree naturali protette, dove è impossibile distinguere gli spari dei ‘controllori’ autorizzati da quelli dei bracconieri che volutamente si muovono negli stessi giorni, per l’assenza di controlli e per l’effetto ‘copertura’ che i piani di abbattimento comportano”.

“I controlli? inesistenti: il Corpo Forestale Regionale ormai non è in grado di assicurare la necessaria presenza sul territorio, anche per il personale ridottissimo” – denunciano Legambiente, LIPU e WWF – “gli uffici regionali competenti in materia faunistico- venatoria si limitano alle autorizzazioni e alla parte burocratica, senza nessuna attività operativa di vigilanza”.”Riteniamo inaccettabile l’utilizzo delle norme sul controllo della fauna in sovrannumero per favorire, di fatto, una liberalizzazione dell’attività venatoria anche in alcune aree naturali protette, con rischi crescenti per l’incolumità di visitatori ed escursionisti” – concludono le tre Associazioni ambientaliste -.

“Chiediamo agli Assessori Regionali all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, e ai Dirigenti Regionali dei Dipartimenti Sviluppo Rurale e Ambiente di sospendere immediatamente ogni attività di abbattimento, soprattutto nelle aree naturali protette ed in questo periodo ecologicamente delicatissimo della stagione riproduttiva degli animali, di adottare soluzioni alternative per la fauna selvatica in soprannumero in casi di documentati danni, e di riattivare un serio e reale servizio di vigilanza venatoria e controllo antibracconaggio.

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Controlli per l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini di allevamento

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Ragusa – L’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale Servizio 15 – Servizio per il Territorio di Ragusa ha diffuso il “Piano Regionale di Interventi Urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nei suini di allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa) anni 2022-2026” con la quale si autorizza l’attività di controllo numerico dei suidi selvatici per i mesi di maggio, giugno e luglio 2025. 

Le attività, su territori indenni, riguarderanno interventi di depopolamento sui suidi selvatici attraverso la riduzione generalizzata delle densità di popolazione come misura di prevenzione nonché di lotta alla malattia.Per le Aree Protette ZSC, ZPS, SIC ed Aree Natura 2000, sarà lo stesso Servizio 15 di Ragusa – RFV ad autorizzare l’attività di selezione. Per le Aree di Riserva, la necessità di intervenire per la selezione dovrà essere segnalata alle Autorità competenti (differenti in Provincia di Ragusa dal Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale) e, quindi, l’Ente Gestore, il Libero consorzio comunale di Ragusa, interverrà con specifica autorizzazione, disponendo circa la possibilità di intervenire con il metodo della cattura o con  quello dell’abbattimento  selettivo.

Gli interventi di controllo saranno eseguiti dai soggetti autorizzati  rappresentati  da personale  competente  per  territorio  afferente all’Ufficio  Ripartizione faunistico Venatoria del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale, al Corpo Forestale, alla Polizia Municipale, alla Polizia Provinciale e, se del caso, all’Ente Gestore di Riserve. Gli interventi programmati per il mese di maggio, giugno e luglio 2025 potranno interessare tutti i comuni della provincia di Ragusa, ma principalmente Ragusa, Monterosso Almo, Giarratana, Modica  Chiaramonte, Sciclì  e Ispica. Il personale autorizzato, rappresentato anche dai proprietari dei fondi nei quali sono presenti le trappole ufficialmente identificate da targhetta metallica inamovibile, o i soggetti autorizzati/coadiutori potranno attivare gli inneschi delle unità di cattura da un’ora prima del tramonto della sera antecedente il giorno stabilito per la cattura.

 L’abbattimento dei suidi catturati spetterà esclusivamente ai soggetti autorizzati  individuati per la gestione dell’unità di cattura.Al fine di organizzare e regolamentare l’attività dei coadiutori, il territorio provinciale e stato definito in sette zone:

1) Monterosso Almo e Chiaramonte Gulfi;

2) Ragusa, Monterosso e Giarratana;

3) Giarratana;

4) Giarratana, Ragusa e Modica;

5) Ragusa;

6) Ragusa e Chiaramonte Gulfi;

7) Tutte le altre AREE non comprese nelle precedenti, sia Aree demaniali e protette che aree agro silvopastorali non precluse all’attività venatoria. “Il Piano Regionale di sorveglianza e prevenzione – dichiara l’assessore allo sviluppo Economico Giorgio Massari – contiene misure urgenti per arrestare la diffusione della Peste Suina Africana e prevede che le Regioni adottino interventi urgenti per la sua gestione, controllo, eradicazione nei suini da allevamento e nella specie cinghiale. In questo caso l’attività di cattura con trappole, recinti o chiusini, di proprietà o costruiti da soggetti autorizzati e proprietari dei terreni che ne avranno ricevuto autorizzazione dovrà essere comunicato  al Servizio 15 di Ragusa – RFV” .

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Carabinieri e Farmacisti a tutela degli anziani

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Caltanissetta – Stamane , al Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta, nell’ambito delle iniziative avviate dall’Arma a tutela delle fasce maggiormente vulnerabili, e in particolare dell’attenzione rivolta al fenomeno delle truffe alle persone anziane, è stata presentata alla stampa la recente collaborazione avviata, in ambito locale, con Federfarma Caltanissetta e con l’Ordine Provinciale dei Farmacisti.

L’iniziativa si colloca tra le “buone pratiche” individuate dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per accrescere l’incidenza dei servizi di prossimità alla popolazione anziana e per sensibilizzarla sul delicato tema: accanto, infatti, ai numerosi incontri informativi nel tempo tenuti presso i centri di aggregazione (parrocchie, strutture assistenziali, centri per anziani) all’affissione di locandine nelle caserme dell’Arma così come ai tanti servizi di prossimità svolti attraverso pattuglie appiedate, in particolare nei piccoli centri della provincia, si è reputato proficuo sviluppare ulteriormente la capillare campagna di informazione finalizzata ad accrescere i livelli di prevenzione e la funzione di “rassicurazione sociale” in favore degli anziani realizzando una collaborazione con le farmacie del territorio, dove, come illustrato dal Comandante Provinciale, sarà distribuito, in occasione dell’acquisto di farmaci, un opuscolo informativo sulla specifica tematica.

All’incontro con la stampa erano presenti i rappresentanti di Federfarma e dell’Ordine dei Farmacisti, che hanno aderito con grande entusiasmo e particolare sensibilità all’iniziativa, nella condivisa consapevolezza di quanto sia importante, per contrastare il deprecabile fenomeno, poter raggiungere ogni potenziale vittima informandola sui possibili rischi e presentando modelli comportamentali di prudenza utili a difendersi dalle forme di minaccia sempre più subdole.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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