Ogni città è fiera dei suoi monumenti e delle bellezza naturali: mari, laghi o fiumi. Reggio Emilia del Po, Firenze dell’Arno.
A Gela invece il fiume che porta il suo nome di derivazione greca, non è mai stato preso in considerazione. Anzi il gelese rifugge da quella zona dove ha sede il letto del povero fiume abbandonato.
Perché puzza. E nessuna amministrazione se n’è mai occupato. Tranne qualche volontario con denunce finite puntualmente dimenticatoio.
In questi giorni il fiume Gela puzza più del solito. Ma il gelese non se ne accorge. Non misura l’intensità del cattivo odore…..
Se n’è accorto invece il gruppo sociale ‘Gela che cambia’ presieduto da Renato Messina, perché il fiume da circa quattro giorni appare nero, oltreché maleodorante, soprattutto nei due lati della via Generale Cascino vicino l’ex Mattatoio.
La denuncia è stata inoltrata all’amministrazione comunale impegnata in questi giorni nelle feste ‘Panem et circensem’ ed all’assessore competente, per tentare di risolvere il problema.
“Perché se nei prossimi giorni dovesse piovere a dirotto – dice il segretario di ‘Gela che cambia’ Emanuele Sacco – questi liquami finirebbero in mare con quello che ne consegue per la stagione estiva”.
Inoltre l’acqua rappresenta una fonte di abbeveraggio per gli uccelli miratori che vanno verso la zona umida protetta del lago Biviere.
Eppure quella parte del lunghissimo Lungomare di Gela sarebbe la zona di punta per la passeggiata dei visitatori se opportunamente curata. Se….
Le parole di Silvana Grasso, da sempre, raccontano in maniera straordinaria il mito della Sicilia che continuamente si racconta e si svela, senza mai perdere il suo fascino e i suoi misteri. Parole che sono state scelte dal direttore dell’Hotel NH Catania Centro, Simone Messina, per diventare un “benvenuto letterario” per gli ospiti che soggiornano in camere e suite della famosa catena alberghiera di livello mondiale.
“Perché tornavo in Sicilia? Una vocazione forse, ma più una perdizione, una maledizione. Un fossile mitologico, un mostro. Che resuscitava a nuova vita, uno spasimo dell’anima, o una epilessia della ragione. Cos’altro? Mi risucchiava, nonostante la mia armatura, lo scirocco della mezzacosta, nel suo immobile vortice d’aria”. Un breve ma significativo estratto del romanzo “Disìo”, pubblicato nel 2006, che ha ricevuto il prestigioso premio Grinzane Cavour narrativa italiana.
«Mi commuove che, nella mia Catania, sia una prestigiosa catena alberghiera a riconoscere come prestigiosa e identificativa di una Sicilia mitologica la mia scrittura», ha commentato con emozione la scrittrice originaria di Macchia di Giarre ma gelese d’adozione.
Qual è il compito delle associazioni di persone? Rendere un servizio al territorio per ampliare i livelli di conoscenza ed aiutare il settore sanitario nell’obiettivo della prevenzione. Quello che ha fatto il Soroptimist di Gela con la realizzazione di un simposio sul tema “Medicina, Femminile Plurale – Il valore delle differenze nella cura e nella tutela della salute”: un convegno culturale ma innanzitutto scientifico che ha messo al centro la medicina e le patologie, le cure e le terapie al femminile quello che il Soroptimist Club di Gela, presieduto dalla prof.ssa Laura Cannilla, ha avuto luogo nel salone della Chiesa di Sant’Agostino con la partecipazione di un pubblico numeroso ed attento.
L’incontro, cui hanno presenziato tre docenti delle Università degli Studi di Catania ed Enna, donne impegnate al più alto livello nella ricerca e nell’innovazione in ambito medico, ha preso spunto dai recenti sviluppi della “medicina personalizzata” o “medicina di precisione” che prevede l’adattamento dei trattamenti e delle strategie di prevenzione alle caratteristiche individuali del paziente considerando fattori genetici, biologici, ambientali e comportamentali per offrire terapie mirate.
In questo contesto di revisione trasversale in chiave differenziata della medicina tradizionale, le relatrici hanno illustrato i risultati degli ultimi studi scientifici ed hanno evidenziato le peculiarità della medicina personalizzata nella sua varietà specifica di “medicina di genere”: le differenze biologiche dettate dal sesso e quelle socioculturali dettate dal genere suggeriscono un approccio clinico e di ricerca specificamente parametrato sulle esigenze e sulle peculiarità al femminile, tenendo conto della pluralità delle specializzazioni riguardanti le diverse aree del corpo e della salute.
Ha coordinato i lavori dell’incontro la dott.ssa Valeria Cannizzo, dirigente medico della direzione di presidio “Vittorio Emanuele” di Gela, che ha illustrato i settori di ricerca delle tre docenti relatrici e moderato gli interventi. La prof.ssa Marcella Renis, già Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica dell’Università degli Studi di Catania, referente Nutribioma e Oncologia Integrata Fondazione Cenestesi ETS di Catania, ha relazionato su “Microbiota e differenze di genere”, illustrando le specificità dei rapporti tra l’insieme di tutti i microorganismi che convivono con il nostro organismo e gli stati di infiammazione cronica, le malattie reumatiche, gli squilibri del sistema immunitario, le patologie neurologiche.
La professoressa Antonella Luca, Associato di Neurologia dell’Università degli Studi di Enna Kore, ha esposto i risultati di un suo recentissimo studio in corso di pubblicazione su “Determinanti neuropsicologici nel burden dei caregiver di soggetti affetti da Malattia d’Alzheimer: focus su sesso e genere”, puntando l’attenzione sulle dinamiche tra le donne che assistono i pazienti e lo stress e l’affaticamento emotivo correlato.
La professoressa Caterina Gagliano, Ordinario di Oftalmologia dell’Università degli Studi di Enna Kore, Segretaria di AIDM Associazione Italiana Donne Medico sezione di Catania, è intervenuta su “Differenze di genere in Oftalmologia: dalla cosmetica alle patologie oculari”, sottolineando la rilevanza delle differenze legate al genere, sia a livello di anatomia che di fisiologia della visione, nell’insorgenza, nella diagnosi e nei trattamenti terapeutici di specifiche patologie oculari.
Questa iniziativa del Soroptimist, proseguendo un percorso di feconda collaborazione con Don Lino Di Dio, Vicario Foraneo di Gela, ha voluto ricordare anche il restauro, realizzato negli anni scorsi dal Club, della tela dedicata a San Giovanni Di Dio, protettore degli ammalati e del personale sanitario esposta presso la Chiesa della Divina Misericordia in San Francesco di Paola a Gela.
«È attiva dal 15 maggio la piattaforma creata dall’Irfis per presentare le domande di accesso ai contributi per gli acquisti, destinati alle famiglie siciliane con ISEE fino a 30mila euro». Lo comunica il deputato regionale Totò Scuvera, informando sull’apertura di una misura che mette a disposizione 14 milioni di euro per sostenere i consumi delle famiglie con redditi più bassi.
Le domande possono essere presentate esclusivamente online su https://incentivisicilia.irfis.it, entro le ore 17.00 del 18 giugno 2025, utilizzando SPID di livello 2 o Carta Nazionale dei Servizi.
Il contributo serve a coprire il 70% degli interessi sui prestiti accesi a partire dal 1° gennaio 2025 per l’acquisto di beni di consumo durevoli, ad esclusione dei beni di lusso come computer, telefoni, auto, moto e simili. Il contributo va da 150 euro a un massimo di 5.000 euro per ciascun beneficiario.
Possono presentare domanda i cittadini siciliani con un ISEE 2025 inferiore a 30mila euro. Sarà stilata una graduatoria che terrà conto del valore dell’ISEE, dando priorità alle famiglie con redditi più bassi.
Per facilitare la compilazione, l’Irfis ha messo a disposizione sul sito una sezione FAQ, un call center dedicato e un indirizzo email per l’assistenza.
«Con questo intervento concreto – conclude Scuvera – diamo una risposta reale alle esigenze delle famiglie siciliane, aiutandole a sostenere le spese senza il peso degli interessi sui prestiti. Una misura che punta a sostenere il tessuto economico della nostra Isola».