Angelo Famao, il neomelodico gelese che canta l’amore
Un calendario fitto di impegni che lo vedrà indiscusso protagonista fino al prossimo 10 settembre, data in cui si esibirà a Montemurro, in provincia di Potenza. Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Ca...

Un calendario fitto di impegni che lo vedrà indiscusso protagonista fino al prossimo 10 settembre, data in cui si esibirà a Montemurro, in provincia di Potenza. Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Calabria e Sicilia figurano nel tour “Un’altra estate insieme!”, partito lo scorso 25 aprile da San Marco Argentano, nel Cosentino. E le date sono in continuo aggiornamento.
Si profila, nuovamente, il tutto esaurito per vedere dal vivo l’astro nascente della musica neomelodica napoletana, dopo i successi ottenuti lo scorso autunno/inverno in Germania, Svizzera e Francia. Il gelese Angelo Famao, 27 anni, spopola anche sul web con più di 90 milioni di visualizzazioni su Youtube con il brano “Tu si a fine do munno” e oltre 30 milioni di ascolti su Spotify. Su Instagram ha da poco superato i 325 mila follower. Un successo che ultimamente gli ha portato in dote il disco di platino per avere raggiunto il traguardo delle 100 mila copie vendute, dopo avere conquistato, anni prima, il disco d’oro.
“Tutto meritato, perché ho sempre creduto a quello che facevo. I sacrifici che ho fatto sono stati ampiamente riconosciuti…Certe volte mi stupisco di me stesso ma guardando indietro penso a tutto ciò che ho messo in campo per ottenere il giusto riconoscimento. Notti insonni, scrivere e riscrivere un brano, trovare le parole giuste. Beh, non è stato facile ma sono stato testardo e ce l’ho fatta. La meritocrazia paga sempre”.
Quando si ottiene qualcosa, c’è sempre una dedica particolare
“Assolutamente si. Dedico tutto quello che faccio ai miei genitori, i quali hanno sempre creduto nelle mie potenzialità canore, e ai miei più stretti collaboratori”.
Qual è l’emozione più grande?
“Vedere il pubblico che canta con me e che di me è innamorato. Li abbraccio uno ad uno…”
Con un diploma tecnico di meccatronico in tasca, avresti potuto fare altro nella vita ed invece hai scelto la musica. Come è scattata la scintilla?
“Ho sempre avuto la passione per la musica ed in particolar modo per quella napoletana. Fin da piccolo, mio padre mi faceva ascoltare i brani neomelodici e nella nostra casa, nel quartiere Settefarine, era una festa continua. Cantavamo a squarciagola, non ci fermavamo mai. Uno spettacolo”.
Chi dei cantanti partenopei ti piaceva ascoltare, in quegli anni?
“Uno su tutti: Gianni Vezzosi. Io ero completamente pazzo delle sue canzoni. Un idolo”.
Ma la tua carriera, come e dove nasce?
“Cinque anni fa, mi sono trasferito a Catania e ho avuto la fortuna di conoscere numerosi impresari del settore. C’è chi ha puntato ad occhi chiusi su di me e adesso siamo qui”.
Bravura o fortuna?
“La fortuna aiuta gli audaci. Io non ho mai smesso di crederci. Poi una mano è giunta anche da lassù…”
Credente?
“Da sempre. Prego continuamente!”
Ci sono canzoni neomelodiche che esaltano la malavita, in una sorta di Sanremo che strizza l’occhio ai criminali. Perché accade anche questo?
“E’ un ambito che non mi interessa. Io canto l’amore, quello sano, genuino. Poi ognuno è libero di fare ciò che vuole. Posso dire con assoluta sincerità che io non lo faccio…”
Come prendono forma le tue canzoni?
“Non c’è un vero e proprio standard da seguire. Personalmente mi colpisce un episodio, un tema, un fatto e da li prendo spunto per scrivere. Per non andare molto lontani: una personale relazione sentimentale interrotta, mi ha dato l’input per mettere su un pezzo…I testi musicali nascono cosi, anche e soprattutto quando attraversi un periodo assai difficile della tua vita”.
Accennavi ai sentimenti. Fidanzato?
“Diciamo che ho diverse storie….(ride)”
La tua ragazza ideale?
“Devo ancora capirlo”.
I tuoi video clip, sono girati prevalentemente a Gela…
“Credo che sia giusto e doveroso nei confronti della mia città. Io a Gela ci abito (sta ultimando di ristrutturare casa, ndr) e sono attorniato da belle persone. E’ vero che ci sono dei difetti, ma quest’ultimi li trovi dappertutto. A Gela, purtroppo, sono più vistosi. Sfido chiunque però ad avere un mare ed una spiaggia come quelle nostre. Sono un incanto”.
Dicevi dei difetti, delle problematiche che interessano Gela. Rivolgendoti alla classe politica che ci amministra, cosa vuoi dire?
“Uno degli interventi che bisognerebbe portare a compimento, riguarda il porto. Renderlo fruibile, sarebbe un toccasana per tutti. Cosi facendo, si incrementerebbe il turismo e ci sarebbe più lavoro per chi opera nel settore alberghiero e della ristorazione e tanti giovani non lascerebbero la propria città perché impegnati a lavorare in quegli ambiti”.
Economicamente, cantare è redditizio?
“Non posso lamentarmi”.
Qual è il rammarico più grande che ti porti dietro?
“Ogni esperienza ti fa crescere, ti rende forte, ti rende uomo. Ci sono stati episodi, in ambito professionale, che ti lasciano il segno ma l’importante è non ricadere negli stessi errori”.
Cosa consigli ai ragazzi che vogliono entrare a far parte del mondo musicale?
“Di non arrendersi mai, di insistere e di credere in se stessi. Così come ho fatto io. I sacrifici saranno ricompensati. Bisogna avere fede”
Buongustaio?
“Mangio di tutto ma la pizza rimane al primo posto”.
Come ti vedi tra dieci anni?
“Più rilassato, più maturo. Attualmente mi definisco molto vivace, un’anima libera…Spero di mettere su famiglia”.
Nelle tappe del tuo tour, al momento, non c’è Gela. Come mai?
“Ci stiamo lavorando e se tutto andrà bene, sarà a “fine do munnu…”
I suoi fans locali non vedono l’ora. Intanto lo lasciamo alla sua pizza napoletana sfornata a Gela. Il binomio perfetto è servito.