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Corso sulle patologie endocrino-metaboliche

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Caltanissetta – Conclusa anche un’altra giornata di formazione per i medici iscritti all’OMCeO Provinciale di Caltanissetta. A Riesi infatti, nella splendida cornice della Sala Conferenze della Villa La Liniia, si sono dati appuntamento diversi professionisti per discutere di patologie endocrino metaboliche. Anche in questa occasione è stato scelto un approccio multidisciplinare per approfondire la tematica.

“Abbiamo portato avanti quello che è fondamentale per dare non solo quantità ma anche e soprattutto qualità al servizio sanitario cioè la multidisciplinarietà, tanti colleghi delle varie discipline si sono confrontati- esclama il Presidente dell’OMCeO Provinciale Giovanni D’Ippolito- e anche la multiprofessionalità, perché oltre ai medici delle varie branche specialistiche intervengono gli altri operatori sanitari e in primis naturalmente gli infermieri”. 

Nelle due sessioni, una dedicata alla patologia tiroidea e l’altra a quella diabetologica, si sono susseguiti gli interventi di numerosi specialisti del settore rivolgendosi ai Medici Chirurghi, Medici di Famiglia e Pediatri di Libera Scelta. Le tematiche sono state analizzate a partire dalla prevenzione ed epidemiologia per arrivare alla diagnosi e terapia, da quella tradizionale ai nuovi approcci. 

Tra i relatori durante la prima sessione anche Francesco Scaffidi Abbate, Direttore dell’Unità Dipartimentale di Endocrino Chirurgia dell’Asp di Caltanissetta che riferendosi per l’appunto alla patologia tiroidea racconta: “È una patologia endemica nel nostro territorio, incide circa al 30% della popolazione, fortunatamente chiaramente non tutto è di stampo chirurgo, buona parte possono essere trattati con terapia medica, però c’è un’altissima percentuale di trattamento chirurgico- e poi ancora aggiunge-  L’Unità Operativa che dirigo fa tutte le tecniche chirurgiche previste per l’attività endocrino chirurgica del collo, compresa un’ultima tecnica innovativa che è la tecnica delle termoablazioni, che vengono fatte sia laser che in radiofrequenza”.

Presente anche il Commissario Straordinario dell’Asp nissena Salvatore Lucio Ficarra. “Questa è una specialità che abbiamo praticamente solo nell’ospedale Sant’Elia con gli ambulatori che si aprono, già aperti o che si stanno aprendo anche negli altri ospedali della provincia, parliamo di Gela, Niscemi, Mazzarino, San Cataldo e Mussomeli ma quello che è fondamentale che, essendo il Sant’Elia un DEA di II livello, assiste anche le popolazioni della Sicilia centrale, in particolare dell’Asp di Agrigento e dell’Asp di Enna, per cui ovviamente questo dà lustro a noi e soprattutto risponde a un diritto fondamentale dei cittadini di queste province”.

Durante la seconda sessione invece è stato analizzato l’aspetto diabetologico. “Abbiamo parlato soprattutto di alimentazione- spiega  Salvatore Di Vincenzo, medico di medicina generale e diabetologo come specialista- di dieta nel prevenire il paziente con diabete, in particolare diciamo l’attività fisica, su cui io mi sono soffermato un po’ di più, che era una delle cose prioritarie diciamo per evitare di eccedere poi nell’alimentazione”. 

Prosegue dunque l’attività di formazione dell’Ordine provinciale per garantire agli iscritti l’opportunità di approfondire e mantenere aggiornate le proprie competenze. I corsi vengono organizzati non soltanto nel capoluogo, ma anche in altri comuni come nel caso dell’evento del 6 aprile, questo “dimostra ancora una volta – afferma il Presidente dell’OMCeO Provinciale Giovanni D’Ippolito- come l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Caltanissetta porti la propria professionalità nel territorio. Abbiamo coinvolto tantissime città del nostro territorio nei vari convegni che abbiamo fatto, questo per dare delle risposte anche al territorio, ai medici di medicina generale, alcune volte ai pediatri di libera scelta su alcune patologie, in modo tale che loro stessi abbiano dei punti di riferimento specialistici e dei canali privilegiati per dare le risposte ai loro assistiti”.

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Studenti dei Licei Carafa di Mazzarino in visita al presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela

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Gela – Nell’ambito del percorso nazionale di “Biologia con curvatura biomedica”, attivato presso l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino-Riesi diretto dalla Dirigente Adriana Quattrocchi, nella giornata odierna gli alunni delle classi quarte del Liceo Scientifico e del Liceo Classico hanno visitato il Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela.

Il percorso, riconosciuto e autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è realizzato in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e ha l’obiettivo di fornire agli studenti competenze specifiche nel campo biologico e sanitario, orientandoli verso percorsi di studio universitari coerenti e consapevoli.

Gli studenti sono stati accompagnati dalle professoresse Concetta Chiolo e Anna Maria Lo Bue, l’esperienza formativa è stata coordinata dal Dott Salvatore Pasqualetto Vice Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Caltanissetta.

Durante la visita, accompagnati dal Direttore Sanitario Dott Alfonso Cirrone Cipolla e dalla Dirigente Dott.ssa Valeria Cannizzo della Direzione Medica di Presidio, gli studenti hanno potuto simulare il percorso di un paziente trasportato in ospedale tramite il servizio di emergenza 118, con accesso al Pronto Soccorso MCAU, osservando le fasi di accettazione, assegnazione del codice di triage e presa in carico.

Il percorso è poi proseguito presso le Unità Operative di Radiodiagnostica, dove, guidati dalla Dott.re Sacco Tecnico di Radiologia e dal Dott Amico Dirigente Radiologo della Unità Operativa , gli studenti hanno osservato le moderne apparecchiature diagnostiche in uso, tra cui ecografi di ultima generazione, TAC e sistemi di radiologia digitale.

La visita è continuata presso il Laboratorio Analisi, con l’accoglienza del Dirigente Dott. Cannizzo e del Tecnico di Laboratorio Dott. Bonaffini, che hanno mostrato l’intero processo di analisi di esami ematochimici e microbiologici, dalla ricezione del campione alla processazione, identificazione del patogeno e invio dei referti alle Unità Operative.

Grande interesse anche per il Centro Trasfusionale, dove gli studenti hanno potuto conoscere le modalità di lavorazione, conservazione e utilizzo delle sacche di sangue.

Infine, l’incontro con il Direttore Medico di Presidio, Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, ha permesso agli studenti di approfondire le nuove sfide organizzative che coinvolgono la sanità ospedaliera e territoriale, in particolare alla luce delle novità introdotte dal DM 77/2022 e della riorganizzazione in corso con il PNRR, che vedrà nascere nuove strutture e servizi tra ospedale e territorio entro il 2026.

Il Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta, Dott. Salvatore Lucio Ficarra, ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa:“È una nuova opportunità per i ragazzi della nostra provincia, che potranno così contare su percorsi di orientamento più aderenti alle proprie inclinazioni personali e su esperienze formative di alto valore all’interno delle nostre strutture ospedaliere”

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Storia del Conclave

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Il popolo dei fedeli con il naso all’insù e il cuore in gola, è già in attesa della fumata bianca che annuncia la scelta del 267° papa della storia del soglio Pontificio di Pietro. Nelle chiese si moltiplicano le preghiere allo Spirito Santo affinchè possa ispirare i cardinali, che si riuniscono per le votazioni il 7 maggio, ad operare la scelta giusta sul nuovo Papa che, in ogni caso, verrà accolto dai credenti con entusiasmo.

Il termine Conclave deriva dal latino cum clave, cioè “chiuso con la chiave”. Il conclave è la riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica per l’elezione del nuovo papa, nonché la sala dove avviene l’importante  riunione.

 L’evento storico che diede questo nome all’elezione dei pontefici risale al 1270, quando gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero a chiave nella sala grande del palazzo papale e ne scoperchiarono parte del tetto, in modo da costringerli a decidere al più presto chi eleggere come nuovo pontefice, ruolo che andò a papa Gregorio X, che istituisce il conclave nel 1274, con la costituzione apostolica Ubi Periculum, mentre il primo conclave ufficiale sarà quello del 1276, quindi il conclave del 2025 sarà il 76⁰ strutturato nella forma stabilita dalla costituzione apostolica Ubi Periculum; il fatto è stato ricordato nel capoluogo della Tuscia con l’inaugurazione nel 2016 di un nuovo allestimento che ricorda quelle vicende.

Tuttavia il primo pontefice eletto cum clave fu papa Gelasio II, eletto il 24 gennaio 1118 all’unanimità dei cardinali riuniti nel monastero di San Sebastiano sul Palatino, luogo segreto e chiuso al pubblico scelto appositamente per evitare interferenze esterne sulla scelta del successore di Pietro (si era in piena lotta per le investiture).

Nel 1492 viene celebrato il primo conclave nella Cappella Sistina (che porterà all’elezione di papa Alessandro VI), che da lì in avanti diviene sede principale per i conclavi. Nel 1878 (anno dell’elezione di papa Leone XIII) diviene sede fissa.

Il giorno fissato per l’inizio dell’assemblea, tutti i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro e vi celebrano la Missa pro eligendo Romano Pontifice, presieduta dal cardinale decano. Il pomeriggio stesso i cardinali elettori, in abito corale, si ritrovano presso la Cappella Paolina e, cantando le litanie dei santi e il Veni Creator Spiritus, si avviano in processione verso la Cappella Sistina, dove, nei giorni dell’interregno, si è proceduto a installare un pavimento sopraelevato (di 70 cm, in linea con i gradini dell’altare) in legno rivestito da moquette, con uno scopo sia pratico (proteggere il pavimento cosmatesco, facilitare il movimento dei cardinali  e il posizionamento degli arredi del conclave) che simbolico: il pavimento infatti “livella” tutti i cardinali elettori, evitando che qualcuno si posizioni più o meno in alto degli altri, e idealmente li “distacca” dal mondo esterno.

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“In Sicilia il bracconaggio fuori controllo”

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Palermo – “In Sicilia il bracconaggio è ormai fuori controllo, e si spara tutto l’anno ovunque e persino in alcune aree naturali protette, anche a causa della deregulation venatoria della Regione”. Questo il grido d’allarme delle strutture regionali di Legambiente, LIPU e WWF all’indomani della notizia della denuncia di 6 cacciatori di frodo maltesi bloccati a Pozzallo (RG) mentre rientravano in patria con 500 kg di carne di cinghiale, 10 fucili e centinaia di cartucce, dopo una serie di battute di caccia nel ragusano.

Secondo le organizzazioni ambientaliste, “che la Sicilia sia diventata ‘terra di nessuno’ a disposizione di bracconieri evidentemente è noto persino all’estero! La situazione si è aggravata a causa dei provvedimenti e delle deroghe emanati negli ultimi anni dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura che – col pretesto del controllo selettivo dei cinghiali e dei daini – ha favorito la circolazione di cacciatori in ogni periodo dell’anno ed anche all’interno di alcune aree naturali protette, dove è impossibile distinguere gli spari dei ‘controllori’ autorizzati da quelli dei bracconieri che volutamente si muovono negli stessi giorni, per l’assenza di controlli e per l’effetto ‘copertura’ che i piani di abbattimento comportano”.

“I controlli? inesistenti: il Corpo Forestale Regionale ormai non è in grado di assicurare la necessaria presenza sul territorio, anche per il personale ridottissimo” – denunciano Legambiente, LIPU e WWF – “gli uffici regionali competenti in materia faunistico- venatoria si limitano alle autorizzazioni e alla parte burocratica, senza nessuna attività operativa di vigilanza”.”Riteniamo inaccettabile l’utilizzo delle norme sul controllo della fauna in sovrannumero per favorire, di fatto, una liberalizzazione dell’attività venatoria anche in alcune aree naturali protette, con rischi crescenti per l’incolumità di visitatori ed escursionisti” – concludono le tre Associazioni ambientaliste -.

“Chiediamo agli Assessori Regionali all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, e ai Dirigenti Regionali dei Dipartimenti Sviluppo Rurale e Ambiente di sospendere immediatamente ogni attività di abbattimento, soprattutto nelle aree naturali protette ed in questo periodo ecologicamente delicatissimo della stagione riproduttiva degli animali, di adottare soluzioni alternative per la fauna selvatica in soprannumero in casi di documentati danni, e di riattivare un serio e reale servizio di vigilanza venatoria e controllo antibracconaggio.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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