Palermo- il gelese Cristian Desimone, volontario della Croce Rossa Italiana del Comitato è stato eletto Vicepresidente Regionale e Rappresentante della Gioventù della Croce Rossa Italiana in Sicilia. Si sono svolte domenica 16 giugno presso la sede del Comitato Regionale CRI Sicilia, a Palermo, le consultazioni per le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo Regionale.
I Presidenti e i Consiglieri Rappresentanti della Gioventù dei 38 Comitati Siciliani sono stati chiamati a scegliere la loro nuova Governance Regionale. Cristian Desimone, 27 anni, di Mazzarino vive e lavora a Gela (CL) dove svolge la sua professione di Infermiere
Desimone ha iniziato il suo percorso con la Croce Rossa Italiana nel 2013. Da allora, ha dedicato tempo ed energie allo sviluppo e alla gestione della Gioventù del Comitato di Gela, acquisendo numerose qualifiche e contribuendo attivamente alla crescita dell’Associazione.
Nel 2020, è stato eletto Consigliere e Rappresentante della Gioventù del Comitato di Gela, ricoprendo anche il ruolo di Vicepresidente.
Insieme a Cristian sono stati eletti: Presidente Regionale: Stefano Principato del Comitato di Catania; Consigliere Regionale: Egidio Tuccio del Comitato di Tirreno Nebrodi; Consigliere Regionale: Giusy Quartararo del Comitato di Palermo; Consigliere Regionale: Francesco Messina del Comitato di Siracusa. Il suo programma elettorale, intitolato “Relazioni e Percorsi Condivisi”, si focalizza su:
Partecipazione: Promuovere l’Ascolto Attivo e creare momenti di partecipazione condivisa per tutti i giovani dei Comitati Siciliani.
Governance Trasparente e Condivisa: Garantire una governance inclusiva che permetta ai giovani di essere parte attiva nei processi decisionali.
Squadra di supporto alla Gioventù: Creare una squadra di Referenti Regionali forte e preparata, guidata da un Coordinatore Regionale delle Attività verso la Gioventù.
Formazione: Incentivare e supportare la formazione dei giovani volontari attraverso corsi di II e III livello e campi di formazione regionali.
Progettazione: Supportare i Comitati Territoriali nella stesura di progetti per partecipare a bandi di concorso/gara a livello regionale e nazionale.
Innovation Lab: Creare un laboratorio di innovazione per stimolare la creatività e favorire lo scambio di idee e best practices.
Si avvicina il mese di maggio e le parrocchie rendono omaggio a Maria, cui tradizionalmente, il mese è dedicato.
Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria
Stasera alle 21, al Santuario Maria Ss dell’Alemanna, sotto la guida di Don Rosario Sciacca, cominciano le celebrazioni.
Ecco il calendario degli eventi liturgici:
L’indicazione di maggio come mese di Maria lo dobbiamo però a un padre gesuita: Annibale Dionisi. Un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679 e morto nel 1754 dopo una vita, a detta dei confratelli, contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. Nel 1725 Dionisi pubblica a Parma con lo pseudonimo di Mariano Partenio Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei. Tra le novità del testo l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa «per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine».In ogni caso lo schema da seguire, possiamo definirlo così, è semplice: preghiera (preferibilmente il Rosario) davanti all’immagine della Vergine, considerazione vale a dire meditazione sui misteri eterni, fioretto o ossequio, giaculatoria. Negli stessi anni, per lo sviluppo della devozione mariana sono importanti anche le testimonianze dell’altro gesuita padre Alfonso Muzzarelli che nel 1785 pubblica Il mese di Maria o sia di Maggio e di don Giuseppe Peligni.
Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria. L’invito a non trascurare la recita del Rosario soprattutto nel mese di maggio viene da lontano.Nell’Enciclica Ingruentium malorum del 1951, Pio XII scriveva: «È soprattutto in seno alla famiglia che Noi desideriamo che la consuetudine del santo Rosario sia ovunque diffusa, religiosamente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cercherà di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio, non sarà ricondotta alle norme dell’Evangelo. Per ottenere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita del santo Rosario in famiglia è un mezzo quanto mai efficace».Anche il Magistero incoraggia questa devozione nata dal popolo. Nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».Nessun fraintendimento però sul ruolo della Vergine nell’economia della salvezza, «giacché Maria – scrive ancora papa Montini – è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso». Anche papa Montini attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: «Non v’è dubbio – scriveva – che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita.
Un gesto semplice che parla d’affetto, collaborazione,inclusione: è un’iniziativa dedicata alle mamme in occasione della loro festa domenica 13 maggio.
L’Aias Ets ha organizzato la manifestazione “Con le mani, con il cuore”, un momento do coccole per le mamme a cura della maje up artist Deianira Dammaggio, la fotografa Maria Sciacca e i ragazzi del seminterrato.
Appuntamento il 13 maggio all’Aias dalle 9.30 alle 11 30 con le coccole alle mamme e un dolce break
Le classi della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “Romagnoli-Solito” in visita nei luoghi della street art del progetto “Ué – Eventi Urbani”, tra via Morello e via Pisa. Un momento di gioia, colore ed entusiasmo per i bimbi che hanno anche realizzato un’attività artistica all’insegna della creatività.
La scuola guidata dal dirigente Gianfranco Mancuso ha dunque promosso un’iniziativa di cittadinanza attiva e valorizzazione del territorio, che ha avuto come protagonisti i piccoli alunni. Presenti e attente le maestre che hanno accompagnato e seguito i loro allievi: ad ideare l’iniziativa è stata l’insegnante Filippa Ciaramella.
«Felicissimi di aver mostrato ai bambini il “volto” e le opere di “Ué – Eventi urbani”, la loro gioia è contagiosa e anche per loro siamo all’opera nella rigenerazione culturale del centro storico», ha detto Roberto Collodoro direttore artistico di “Ué”.