Dietro la facciata di felicità c'è l'emergenza psicologica

I dati di una ricerca sui giovani di Gela, Mazzarino, Riesi e Niscemi presentati per dare il via al progetto EsserCi

A cura di Redazione Redazione
02 dicembre 2025 10:30
Dietro la facciata di felicità  c'è l'emergenza psicologica  -
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Dietro la facciata della felicità si nasconde un'emergenza psicologica silenziosa. È il dato  che emerge da una ricerca sociale condotta su 300 adolescenti (11-18 anni) nel comprensorio di Gela, Butera, Mazzarino, Niscemi e Riesi. Nonostante l'82% del campione si dichiari soddisfatto della propria vita, i numeri sull'ansia, lo stress e la solitudine sono esplosivi e rivelano un profondo disagio emotivo, particolarmente acuto tra le ragazze.

La ricerca, coordinata dalla dott. Aurora Morreale e presentata ieri in vista dell’avvio del progetto sociale EsserCi selezionato da Con i bambini, demolisce l'idea di un benessere diffuso: quasi la metà dei giovani intervistati (47%) non si sveglia riposata, Il 42% convive con stanchezza e stress permanenti.Oltre la metà (57%) lamenta un sovraccarico mentale, con il 50% schiacciato da forte ansia.Queste cifre sono massime nella popolazione femminile. I maschi tendono a percepirsi più sicuri e fieri di sé (80%), mentre solo il 46% delle ragazze condivide la stessa percezione, denunciando una maggiore vulnerabilità emotiva.La difficoltà non è solo interna, ma anche relazionale. L'adolescente medio si sente lasciato solo a gestire i propri problemi. C'è la solitudine: Il 61% è convinto di poter contare solo su sé stesso. C'è la chiusura: il  46% fatica ad aprirsi e a confidarsi con qualcuno. Nonostante un buon contesto familiare, il 56% dei ragazzi sceglie di non parlare dei propri problemi in famiglia.Il dato forse  più preoccupante riguarda la richiesta di supporto professionale: l’assoluta maggioranza (79%) rifiuta categoricamente di chiedere aiuto a uno specialista. A questo si aggiunge la quasi totale ignoranza dei servizi pubblici di supporto gratuiti (li conosce solo un insignificante 0,66%).Le principali fonti di sofferenza emotive sono identificate in ansia e stress (40,3%) e nella scarsa autostima, alimentata dalla paura del giudizio (31,6%).L'urgenza di intervenire in questa "emergenza sommersa" ha portato all'attivazione del progetto EsserCi, finanziato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa.

Il progetto, della durata di 42 mesi, mira a rompere il muro della solitudine creando una rete di presidi fisici nei Comuni coinvolti (Gela, Niscemi, Mazzarino e Riesi).Questi spazi, gestiti da una équipe multidisciplinare (neuropsichiatri, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali ed educatori), offriranno:Sportelli di Ascolto e Accompagnamento, Laboratori e attività mirate.L'obiettivo è intercettare e supportare i minori in fragilità. Dal dibattito che ha seguito la presentazione della ricerca, è emersa inoltre la priorità assoluta di formare urgentemente docenti e genitori sull’ascolto attivo, unico strumento per superare il muro di silenzio che circonda il disagio giovanile.

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