Per Donegani grande condottiero, capace di combattere i poteri forti, ha aperto il comizio Franco Liardo segretario del laboratorio politico PeR.
Per Donegani è stata una campagna elettorale bellissima ed emozionante, la gente ha ricordato il suo impegno da amministratore di Gela e da deputato.
“Gela è stata resa piccola da una politica disattenta”. Ha attaccato la Cosentino senza nominarla in quanto “si fa scrivere dagli altri i discorsi sui problemi della città che dovrebbe conoscere a memoria. In questa campagna elettorale il confronto tra le persone fa emergere il fatto che noi abbiamo l’affetto della gente e gli avversari si sentono accerchiati”.
“Io non ricevo ordini da nessuno. Il mio partito il Pd scelse per la Regione la Chinnici io mi opposi perché non avrei mai votato l’assessore di Lombardo e sostenni Fava. Avevo visto bene. Non eletta ha lasciato il Pd per FI”.
Donegani ha accusato il centrodestra regionale di aver sottratto 140 milioni di euro a Gela mentre i deputati “o facevano le parole crociate o giocavano a nascondino”.
Alcuni passaggi del comizio:
“Sull’acqua hanno fatto carriera politica. Bisogna fare diffide, multe e cambio di gestore temporaneo. Per farlo ci vuole un sindaco non ricattabile e che non si può mettere sotto scopa”.
“Gela è sommersa di rifiuti e ci vuole un sindaco che non sia controllore e controllato di sé stesso”.
Di Stefano è stato attaccato come responsabile della cattiva amministrazione e del dissesto finanziario.
“Il voto libero significa un voto senza condizionamenti. Noi lo chiediamo alla stima e alla fiducia e non è quello che se una persona non si candida al consiglio comunale viene perseguitato al lavoro. La campagna elettorale si è svolta sotto pressioni”- ha detto Donegani.
Alla Gela triste Donegani oppone l’operazione bellezza del maestro Giovanni Iudice.