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Cronaca

Due arresti della Polizia: sequestrati cocaina, hashish e marijuana

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Vittora – Altri due arresti della Polizia a Vittoria. Sequestrata cocaina, hashish e marijuana. Scoperto allaccio elettrico abusivo.

Continua l’attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti in provincia con l’attuazione di servizi di controllo del territorio disposti con ordinanza del Questore Trombadore ed attuati dalle forze di polizia alla luce delle tematiche trattate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Nell’ambito di tale attività i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria con l’ausilio di personale della Squadra Cinofili di Catania hanno tratto in arresto un 26enne ed il suocero di 56 anni.

In occasione di un servizio di controllo del territorio, gli agenti hanno notato un anomalo andirivieni di soggetti noti quali assuntori di sostanze stupefacenti, dall’abitazione di un giovane che si trova agli arresti domiciliari per reati in materia di droga.

Sospettando un’attività di spaccio i poliziotti hanno fatto accesso all’abitazione e con il supporto delle unità cinofile hanno effettuato una perquisizione domiciliare. Anche in questo caso l’infallibile fiuto del cane poliziotto ha consentito agli agenti di rinvenire abilmente occultata in un nascondiglio 11 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, 34 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, una pianta di marijuana con infiorescenza del peso di circa 40 grammi, un bilancino di precisione, varie bustine in plastica e un “libro mastro” con annotati nomi degli acquirenti e a fianco le somme di denaro.

Durante la perquisizione non è sfuggita ai poliziotti la presenza anomala di fili elettrici facendo ritenere un furto in atto di energia elettrica.

Pertanto, hanno richiesto l’intervento sui luoghi dei tecnici dell’Enel che hanno accertato l’allaccio abusivo alla rete elettrica che alimentava l’abitazione del giovane e quella del suocero ubicata nello stesso stabile.

Inoltre, all’interno dell’abitazione del 26enne è stato rinvenuto un falchetto tinninculus, rapace di specie protetta la cui detenzione è illegale, che è stato affidato a personale della Ripartizione Faunistica di Ragusa per le cure necessarie.

In considerazione di quanto rinvenuto dai poliziotti il giovane è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, furto di energia elettrica, detenzione illegale di animali di specie protetta e maltrattamenti di animali e dopo le formalità di rito è stato condotto presso la casa circondariale di Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il 56enne invece è stato tratto in arresto per furto di energia elettrica e dopo le formalità di rito su disposizione della magistratura è stato condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

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Cronaca

Nella commissione c’erano politici: il Tar annulla il concorso dell’Asp di Agrigento

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Nel 2022 l’Asp di Agrigento ha bandito un concorso pubblico per la copertura a tempo indeterminato di diversi posti vacanti nell’ambito di distinti profili professionali, tra cui n. 7 posti di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, cat. D.

All’esito della prima prova scritta relativa al suddetto concorso, l’ASP di Agrigento rendeva pubblico l’elenco dei candidati non ammessi alle successive prove.

A fronte di ciò, alcuni dei candidati risultati non idonei alla prova scritta, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, hanno proposto un ricorso volto ad ottenere l’annullamento, previa sospensione, di tutti gli atti posti in essere dalla Commissione di concorso. Con il ricorso, gli avv.ti Rubino Impiduglia e Gatto hanno rilevato come, nel caso di specie, un Commissario – il dott. Nobile –  prima di essere nominato quale componente della Commissione esaminatrice, era stato eletto Consigliere Comunale di Ravanusa; ed ancora hanno dedotto che il Presidente della Commissione  – Dott. Trigona – successivamente a tale nomina era stato nominato Assessore nel Comune di Licata.   

Gli avv.ti Rubino, Impiduglia e Gatto hanno rilevato come, nel caso di specie, tali soggetti non avrebbero potuto svolgere, contemporaneamente, entrambe le predette funzioni, ovvero quella di commissari d’esame e di politici, sicchè, avrebbe dovuto considerarsi palese l’illegittimità della composizione della Commissione esaminatrice e, conseguentemente, si sarebbero dovuti ritenere manifestatamente illegittimi tutti gli atti posti in essere dalla stessa. 

Con ordinanza del 06.09.2024, condividendo le tesi difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino, Impiduglia e Gatto, il TAR ha sospeso gli atti della proceduraCon successiva sentenza del 1° luglio 2025, il TAR ha annullato gli atti del sopra citato concorso, rilevando che i ruoli “politici ricoperti da due dei tre commissari della procedura selettiva di cui si discute non consentono di escludere che la titolarità della loro carica politica, svolta in costanza dello svolgimento del concorso, possa aver interferito con il regolare svolgimento della procedura, pregiudicando le garanzie di imparzialità necessarie a garantire il rispetto della par condicio tra i partecipanti, considerato anche il ristretto numero dei commissari e il limitato ambito territoriale dell’ASP di Agrigento”. 

Tenuto conto della possibile sussistenza di profili di danno erariale a seguito dell’annullamento della suddetta procedura (e sua successiva riedizione), il TAR ha disposto la trasmissione della sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo. Inoltre, il TAR ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento per le opportune valutazioniInfine, il TAR ha condannato Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento al pagamento delle spese di N. 00991/2024 che liquida complessivamente in curo 3.000 (tremila/00), oltre accessori di legge e restituzione del contributo unificato.

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Sorveglianza speciale a Genova per affiliato a Cosa Nostra nissena

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La Direzione Investigativa Antimafia di Genova ha eseguito un decreto di applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni nei confronti di un soggetto già condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Genova – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta della Procura Distrettuale e della Dia, con la collaborazione della Divisione Anticrimine della Questura.

L’uomo, attualmente agli arresti domiciliari, è considerato ancora oggi socialmente pericoloso. Sottoposto in passato anche alla confisca dei beni, vanta un lungo curriculum giudiziario a partire dagli anni ’90. Tra le condanne figurano il favoreggiamento continuato della prostituzione (1999) e, soprattutto, una pesante sentenza emessa nel 2004 per associazione mafiosa, riconducibile alla sua affiliazione alla cosca guidata da Salvatore Fiandaca, legata al boss Giuseppe “Piddu” Madonia, figura apicale di Cosa Nostra nella provincia di Caltanissetta.

Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe diretto una “decina” mafiosa nel capoluogo ligure, occupandosi di attività illecite come il gioco clandestino del lotto e del totocalcio, assieme ad altri affiliati originari della Sicilia.

A conferma della sua pericolosità, la Dia ricorda anche la recente condanna definitiva del marzo 2025 per reati commessi tra il 2012 e il 2017, tra cui interposizione fittizia di beni, favoreggiamento e falsità ideologica.

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Cronaca

Scontro con un’auto, parrucchiera gelese muore nel Ravennate

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Gela piange la scomparsa della parrucchiera Valentina Farruggia, vittima venerdì scorso di un incidente stradale che si è verificato lungo la strada che collega Lugo a Fusignano, nel Ravennate. 

Valentina era in sella allo scooter T-Max condotto dal marito, quando si è registrato lo scontro con una Chevrolet Spark guidata da una donna di 45 anni. Trasportata al trauma center dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena per la quarantaduenne gelese, che risiedeva a Fusignano,non c’è stato nulla da fare. I funerali si terranno oggi alle 16. 

foto Il Resto del Carlino

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