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FI:”Servizi sociali da attenzionare e valorizzare”

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I dirigenti provinciali di Forza Italia Enzo Cirignotta e Nadia Gnoffo stavolta prendono di mira il sindaco per l’immobilismo allarmante che si registra presso il settore dei servizi sociali.

È al primo cittadino che si rivolgono così:

“Signor Sindaco, Forza Italia vuole dare voce a centinaia di famiglie che intendono richiamare la Sua scarsa attenzione e sensibilita` verso un settore importante e delicato come quello delle politiche sociali.Senza troppi giri di parole, per andare nel cuore della questione, vorremmo ricordarle che gli anziani, i soggetti fragili, i diversamente abili e le famiglie che vivono serie difficolta`economico – sociali non possono piu` attendere l’avvio di servizi indispensabili.E` di tutta evidenza l`impegno profuso in questi mesi verso quelle questioni che Lei ha ritenuto prioritarie.Non ha perso tempo ad impiegare le poche risorse umane che ha a disposizione per preparare gli atti necessari per deliberare gli aumenti delle indennità di sindaco, assessori e degli altri organi istituzionali. 

Non ha perso tempo, a indirizzare l’attività del Segretario Generale del Comune di Gela, alla ricerca di copiosa giurisprudenza che consentisse alla sua giunta di poter abrogare il regolamento del 2017 e, cosi`, affidare incarichi legali agli avvocati “di fiducia”. 

Non ha perso tempo, a utilizzare le poche risorse umane a preparare la delibera di conferimento dell’incarico ad un legale per incardinare il giudizio per il passaggio del Comune di Gela alla Citta` Metropolitana di Catania, il tutto chiaramente a carico dei cittadini.  

I disabili gravi, adulti e minori, i soggetti fragili possono attendere!

Signor Sindaco, le ricordiamo, nel caso le possa interessare , che gia` da diversi mesi sono pronti gli elenchi dei disabili gravi, beneficiari di servizi assistenziali che ad oggi, non sono stati attivati. 

Il servizio di assistenza domiciliare a favore degli anziani ultrasessantancinquenni parzialmente o totalmente non autosufficienti, attualmente erogato, terminera` nelle prossime settimane. L’Ente si è già attivato per garantire continuita`a questo servizio? Sembrerebbe di no. Ci risulta che le famiglie non sono state informate e stanno vivendo in uno stato di incertezza, angoscia e abbandono.

‘Auspichiamo non si verifichi quanto accaduto con il servizio home care premium, finanziato interamente dall`INPS e la cui mancata attivazione ha determinato la perdita di esose somme di denaro assegnate al Comune di Gela, oltre i gravi disagi per le famiglie che non hanno potuto usufruire di un servizio a loro garantito da anni”- dicono.

 “Le scelte politiche dell`amministrazione Di Stefano ed il suo immobilismo in un settore delicato come quello dei servizi sociali, nei fatti, stanno determinando un sostanziale passo indietro da un lato con la mancata attivazione di tanti servizi a favore dei soggetti fragili e la conseguente perdita di fondi che sono tornate al mittente, e dall`altro aumentando il disagio ed il totale abbandono di tante famiglie disagiate. Piuttosto che impiegare il personale che ha a disposizione per cercare di soddisfare i vari impegni assunti in campagna elettorale, intervenga immediatamente attraverso azioni efficaci per supportare l’azione amministrativa dell`assessore al ramo e del personale del settore servizi sociali che si trovano in enorme difficolta’.  Li metta nelle condizioni di portare avanti i progetti e le azioni a favore dei piu` fragili. I suoi impegni elettorali possono attendere!

Cirignotta e Gnoffo invitano il primo cittadino ad implementare le risorse umane del settore servizi sociali, considerati gli  enormi ritardi e le inadempienze ivi registrate. Forza Italia, partito da sempre attento alle politiche sociali degli Enti Locali, chiede con la massima sollecitudine precisi interventi, affinche` non venga minata nel profondo la sostenibilita` dei servizi sociali e soprattutto la loro funzione pubblica. 

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Attualità

Il partito liberale chiede il vincolo sul pontile sbarcatoio

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Il partito liberale registra il silenzio delle istituzioni e delle associazioni locali sulla vicenda legata all’ex pontile sbarcatoio di Gela che la Regione siciliana ha deciso di demolire, cancellandone completamente la memoria.
Un finanziamento di oltre 6 milioni di euro è già pronto per essere speso nei lavori di smantellamento e conferimento in discarica di quello che ha sinora rappresentato il simbolo più evidente delle antiche tradizioni marinare della città di Gela, testimonianza dei suoi gloriosi trascorsi storici di prima città liberata e di primo approdo sul continente europeo delle forze alleate del secondo conflitto mondiale, scenario, nella notte tra il 9 e il 0 luglio 1943, delle imponenti operazioni di sbarco delle truppe angloamericane che proprio di quell’area ne fecero il loro primo riferimento logistico e tattico per dirigere le operazioni militare sull’entroterra siciliano.

Queste le ragioni secondo cui il pontile non andrebbe demolito:


Il pontile sbarcatoio, con l’ex Dogana adiacente, rappresentano, secondo le stesse rappresentazioni fotografiche di quell’evento, i luoghi storici dove tutto ebbe inizio, dai primi avvistamenti della imponente flotta di invasione delle forze alleate, sino ad allora mai vista, alle prime operazioni di sbarco sulla terraferma della VII Armata al comando del Generale Patton, sino all’inizio dei cruenti scontri con le forze di resistenza, alla sanguinosa battaglia di Gela e all’inizio della campagna d’Italia.Altrove, una pietra o anche un solo sasso che sia o possa anche essere, con ogni sia pure generosa verosimiglianza, legata ad un evento storico di così grande portata, viene elevato a testimonianza diretta di quegli eventi, valorizzandoli anche oltre la più fantasiosa rievocazione storica degli eventi, partendo dal solo fatto che quel sasso o quella pietra, apparentemente insignificanti, possano aver avuto, sia pure a costo della più fervida immaginazione, un qualche collegamento o una relazione con la storia, arricchendo così di presenze turistiche luoghi altrimenti destinati all’obblio.
La sabbia delle località francesi della Normandia, per esempio, continua ancora ad attrarre, anno dopo anno e così dal lontano dopoguerra in poi, la curiosità di turisti di tutto il mondo, offrendosi come luogo ove commemorare gli avvenimenti dello storico sbarco alleato su quelle coste ed eseguirvi riprese cinematografiche, oltre che come siti ideali per le rievocazioni storiche, conferenze e manifestazioni celebrative del “D Day” come annualmente vi si ripetono con la presenza anche delle stesse rappresentanze istituzionali dei diversi Paesi belligeranti coinvolti in quell’evento.
Gela, teatro dell’operazione Husky e luogo simbolo dei cruenti scontri bellici che ne seguirono, vede invece cancellata persino la possibilità di serbarne il ricordo, nessuno dei suoi amministratori avendo il coraggio di imporsi per preservarne la memoria e con essa anche la possibilità di dirigere lo sviluppo cittadino verso quella che pur dovrebbe rappresentare (come altrove è sperimentato sia) una fonte non indifferente di nuova ricchezza cittadina garantita dalla adeguata valorizzazione, in chiave storico-culturale, dei suoi monumenti e delle sua ancora vive testimonianze di importanti eventi legati alla storia della stessa intera Nazione.


Un pontile recuperato e adeguatamente valorizzato può sicuramente ambire a diventare meta di turismo culturale, attirando appassionati di storia, architettura e archeologia militari.
Riteniamo fondamentale per il futuro delle nuove generazioni inaugurare nuove prospettive di sviluppo, valorizzando tutto quanto ci appartiene, per storia e per tradizione, senza ignorare gli orrori di una guerra combattuta per il ripristino delle libertà negate, le dittature e per la coesione dei popoli della nascente nuova Europa unita.
Mantenere viva la memoria storica di strutture come il pontile sbarcatoio di Gela è senz’altro importante per mantenere viva l’identità di una intera comunità dalle solide tradizioni marinare, ancora fortemente legata ai ricordi dei commerci marittimi e alle attività della pesca.
La conservazione di tale opera significa poter ripercorrere la storia cittadina degli ultimi cento anni, consentire di tramandare alle nuove generazioni i valori, gli usi e le tradizioni di una comunità che affonda le sue radici sulle attività legate agli usi del mare e che al mare deve anche il suo antico splendore di città tra le prime in Sicilia a vantare una sua ricca flotta mercantile.


Progettato nel 1909 e terminato nel 1915, il pontile sbarcatoio è la prima opera in cemento armato ad essere stata realizzata sul mare, nata per supportare il carico e lo scarico delle merci ha rappresentato la prima opera infrastrutturale marittima realizzata in cemento armato capace di creare ricchezza per l’intera fascia centro mediterranea dell’Isola.
Da quel terminale marittimo muovevano le navi cariche dei prodotti agricoli e artigianali dell’entroterra siciliano verso i lontani porti dell’Africa, Malta e del mar Rosso, ponendo la città di Gela come epicentro di una intensa fase di sviluppo destinata a renderla tra le prime in Sicilia a vantare una sua flotta mercantile di oltre 250 tra bastimenti e velieri, sicuramente la prima tra le città della fascia mediterranea ad aprirsi verso le moderne iniziative imprenditoriali nell’era post unitaria.
Imporsi per preservare il patrimonio culturale e i monumenti legati alla storia della propria città significa poterne garantire l’identità, conservarne le radici e tramandarne le tradizioni alle nuove generazioni.
La demolizione dell’ex pontile sbarcatoio significa cancellare irrimediabilmente un intero patrimonio di valori e tradizioni che, derivate dalle più antiche memorie dei nostri padri, hanno sempre individuato in quell’opera ultracentennale il monumento cui consegnarne il ricordo, a testimonianza delle antiche vestigia della città da consegnare alle nuove generazioni.
L’UNESCO sottolinea che i siti del Patrimonio Mondiale dovrebbero riflettere tradizioni, valori e aspirazioni delle comunità locali .
Quella di Gela è l’aspirazione a voler continuare ad essere una comunità fortemente legata ai suoi valori e alle sue più antiche tradizioni, nulla di più di quanto non aspiri una qualunque comunità forte della sua bimillenaria storia e del suo incommensurabile patrimonio monumentale a testimonianza del glorioso passato.
Il pontile è in grado di rappresentare ancora tutta la sua importanza, sia in termini di storia degli eventi legati alla sua funzione, sia come opera ingegneristica navale tra le prime ad essere stata realizzata in cemento armato; come tale è da intendere come un “laboratorio” a cielo aperto per storici, archeologi industriali e ingegneri interessati a studiare le tecniche costruttive d’inizio Novecento, i fatti bellici legati all’operazione Husky e le stesse dinamiche di sviluppo sociale del primo novecento favorito dall’uso di quel terminale marittimo.
Il suo mantenimento – secondo il partito liberale- è un dovere per l’intera amministrazione comunale e per le stesse Istituzioni locali, regionali e nazionali.
La sua presenza all’interno di un territorio aperto alla ricerca delle nuove fonti di sviluppo alternativo a quello industriale, impone di doverlo adeguatamente valorizzare come opera di valore monumentale e storico, in grado di stimolare progetti di ricerca interdisciplinari, tra università e Enti e istituti di restauro e conservazione di BB.CC, favorendo la ricerca storica sui temi legati alle vicende della seconda guerra mondiale, alla pace e alla coesione tra i popoli, anche stimolando il turismo culturale intorno ai monumenti che ne sono ancora viva testimonianza.

Questa la proposta del partito liberale:


“Dobbiamo avere il coraggio di imporre agli organi della Regione di avere la giusta considerazione della città di Gela, contestandone la decisione di procedere alla demolizione di un suo luogo simbolo e di viva testimonianza della sua identità storica, oltre che elemento urbano caratterizzante l’intero suo fronte mare.
Chiediamo che sul pontile sbarcatoio e sull’intera area ad esso circostante sia apposto il vincolo di interesse culturale ai sensi della L. R. 20.03.2015 n. 5, per assicurare il mantenimento dell’ex pontile sbarcatoio, la sua tutela e la sua giusta valorizzazione quale bene monumentale e storico, oltre che importante simbolo del patrimonio storico-culturale della seconda guerra mondiale in quanto tale meritevole della giusta valorizzazione anche in chiave di opera commemorativa del primo sbarco delle forze alleate sul continente europeo e della sanguinosa battaglia di Gela che ne è seguita.
Auspichiamo che i nostri parlamentari regionali si facciano garanti del rispetto di quelle stesse leggi da loro votate, evitando di assistere a quello che sarebbe, altrimenti, un grave attentato all’identità dell’intera comunità cittadina e alla sua storia.
Ai nostri amministratori locali e a quanti abbiano a cuore il destino della città di Gela, chiediamo di essere vigili nel difendere le ragioni legate al mantenimento dell’ex pontile contro ogni illogica iniziativa protesa alla sua demolizione.
Per quanto ci riguarda, continueremo ad essere irremovibili nel difendere la memoria e l’identità storica della comunità gelese, contro ogni forma di insopportabile indifferenza verso la sua storia e i suoi monumenti.

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Attualità

L’Aias Ets coccola le mamme con le mani e con il cuore

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Un gesto semplice che parla d’affetto, collaborazione,inclusione: è un’iniziativa dedicata alle mamme in occasione della loro festa domenica 13 maggio.

L’Aias Ets ha organizzato la manifestazione “Con le mani, con il cuore”, un momento do coccole per le mamme a cura della maje up artist Deianira Dammaggio, la fotografa Maria Sciacca e i ragazzi del seminterrato.

Appuntamento il 13 maggio all’Aias dalle 9.30 alle 11 30 con le coccole alle mamme e un dolce break

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Per i bimbi della “Romagnoli-Solito” tour in centro nei luoghi di “Ué – Eventi urbani”

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Le classi della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “Romagnoli-Solito” in visita nei luoghi della street art del progetto “Ué – Eventi Urbani”, tra via Morello e via Pisa. Un momento di gioia, colore ed entusiasmo per i bimbi che hanno anche realizzato un’attività artistica all’insegna della creatività.

La scuola guidata dal dirigente Gianfranco Mancuso ha dunque promosso un’iniziativa di cittadinanza attiva e valorizzazione del territorio, che ha avuto come protagonisti i piccoli alunni. Presenti e attente le maestre che hanno accompagnato e seguito i loro allievi: ad ideare l’iniziativa è stata l’insegnante Filippa Ciaramella.

«Felicissimi di aver mostrato ai bambini il “volto” e le opere di “Ué – Eventi urbani”, la loro gioia è contagiosa e anche per loro siamo all’opera nella rigenerazione culturale del centro storico», ha detto Roberto Collodoro direttore artistico di “Ué”. 

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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