Fuori la politica dalla sanità

Quanto vale una vita? Me lo chiedo da giorni mentre leggo l'ipocrita levata di scudi da parte dei politici a fronte dell'emergenza nella emergenza: la sanità siciliana. Era il 15 luglio 2021 quando mi...

A cura di Redazione Redazione
22 gennaio 2022 18:01
Fuori la politica dalla sanità -
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Quanto vale una vita? Me lo chiedo da giorni mentre leggo l'ipocrita levata di scudi da parte dei politici a fronte dell'emergenza nella emergenza: la sanità siciliana. Era il 15 luglio 2021 quando mi recavo in ospedale a Gela dopo aver saputo dell'arrivo della potentissima Commissione sanità degli onorevoli Ars. La sfilata di promesse, buoni propositi misti ad indignazione, a distanza di soli 6 mesi, stride con quella delle ambulanze che trasferiscono pazienti a rischio, attendono ricoveri, girano per la città portando aiuto a chi a quelle promesse aveva voluto credere più per disperazione che per reale sentire. Le falle del sistema sanitario sono tutte qui, frutto di decenni di nomine da parte di politici e partiti, tanti che oggi si travestono da vergini. Gli stessi che, come denunciato più e più volte, hanno oggi l'ardire di strapparsi le vesti, lanciando comunicati stampa oggi contro il Sindaco, domani contro l'assessore, fra 48 ore contro uno dei direttori, sperando che domani gli elettori possano ripagarli con una comoda sedia. Una sedia vuota di etica, di senso di responsabilità ma soprattutto di quella voglia di fare che manca alla politica: fare per la collettività senza il tornacontismo del potere individuale, famelicamente proporzionale al bisogno collettivo. Ma oggi non si prova vergogna per tutto questo, neanche un minimo pudore mentre si grida allo scandalo, puntando il dito contro una dirigenza che proprio VOI avete nominato perché nessun cittadino ha il potere di farlo. Peccato che la vita di ognuno di noi sia legata alla salute e senza una sanità giusta, apartitica, etica, si va solo Indietro, inesorabilmente indietro. Oggi Gela continua ad essere titolo giornalistico nazionale e nessuno di loro prova vergogna.
Stop alla campagna elettorale permanente!

Ignazio Giudice dirigente Cgil

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