Giornata del fiocchetto lilla: contro i Disturbi del comportamento alimentare serve il lavoro di squadra
La situazione era già difficile due anni fa, prima che iniziasse questa fase terribile della nostra storia. Arriva la pandemia e adesso la guerra, in mezzo tutte quelle difficoltà spesso insormontabil...

La situazione era già difficile due anni fa, prima che iniziasse questa fase terribile della nostra storia. Arriva la pandemia e adesso la guerra, in mezzo tutte quelle difficoltà spesso insormontabili nell’adattarsi ad una condizione che appare sempre più difficile da sostenere, sia nel presente che soprattutto nella sua proiezione futura. E non è un caso quello che raccontano i dati aggiornati: i casi di disturbo alimentare sono aumentati del 40% nell’ultimo anno e mezzo. È la fotografia, netta e drammatica, che emerge nella XI giornata del Fiocchetto lilla che si celebra proprio il 15 marzo. Nell’appuntamento annuale contro i Disturbi del comportamento alimentare è l’Istituto superiore di sanità a lanciare l’allarme.
Anoressia e bulimia nervose, insieme al disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating), rappresentano una realtà costante per circa tre milioni di persone – nella stragrande maggioranza adolescenti e giovani –, per provare ad evadere in qualche modo dalla sofferenza che si ha dentro. Dall’ansia, dalla paura e dalla solitudine, dall’impotenza e della paura di sbagliare. Dal pensiero di non essere mai all’altezza, forse anche perché c’è sempre qualcuno che ci rinfaccia di non riuscire a fare e ad essere abbastanza. Non si può e non si deve più nascondere la testa sotto la sabbia, la nostra società non può permetterselo ancora.
Ci sono realtà come i centri Ananke che stanno lavorando in rete e da tempo per dare risposte concrete, ma serve fare di più e per riuscirci occorrono interventi mirati, precoci e strutturati. Soprattutto bisogna non voltarsi dall’altra parte o, peggio, puntare il dito: chi sta male, chi soffre, non è felice della propria condizione. Ha bisogno di essere aiutato, non accusato. Ecco che allora serve con urgenza anche un nuovo percorso culturale, per una piena consapevolezza che coinvolga anche gli adulti. I dati molto probabilmente peggioreranno, vedendo ciò che accade intorno a noi. Riconoscere il problema è sempre il primo passo per affrontarlo e poi risolverlo. Giornate come questa servono per ricordarci che certe battaglie sono di tutti, nessuno può tirarsi indietro.