Gran Sicilia studia il ‘caso acqua di Gela’
Giunge in redazione una nota a firma di Paolo Scicolone, presidente Nazionale di Gran Sicilia sul tema dell'acqua. "Non riusciamo ad accedere ad alcuni dati.Chiederemo informazioni agli enti preposti....

Giunge in redazione una nota a firma di Paolo Scicolone, presidente Nazionale di Gran Sicilia sul tema dell'acqua.
"Non riusciamo ad accedere ad alcuni dati.
Chiederemo informazioni agli enti preposti. La crisi idrica va studiata e prevenuta nei prossimi anni. Ma ci sono colpe che devono emergere e devono essere punite.
Vero è che da settembre ad oggi le precipitazioni sono al di sotto della media degli ultimi anni. Il gioco delle medie è bello ma nella lettura puntuale delle precipitazioni ci sono anche un paio di mesi allineati alla media. Vorremmo sapere quanta acqua è stata invasata e quanto gettata a mare.
Vorrei sapere quanta acqua viene dispersa a causa della scarsa manutenzione delle condotte. In passato il movimento gran Sicilia ha segnalato e, con azione assillante, costretto Sicilacque all'intervento su alcune perdite in condotta nel centro Sicilia (condotta Fanaco-Madonie Ovest). Battaglia vinta ma dopo oltre un anno di perdite incontrollate.
Tornando al nostro territorio, quante rotture (ce ne risultano un po', ma non abbiamo un dato ufficiale) ci sono state nella condotta che dalla Disueri porta acqua alla Cimia.
E' stato mai pensato, insieme ad associazioni di categoria, un piano agricolo o industriale per la riduzione del consumo di risorse? C'è un monitoraggio sul consumo di risorse idriche delle attività produttive?
Va bene dare la colpa al cielo, ma solo dopo aver riparato le nostre.
Chiederemo agli enti preposti questi dati e queste analisi. Perchè riteniamo che ci siano molte più colpe umane che Divine in questa faccenda.
E' ovvio che oggi si lavora in emergenza e quello che conta è trovare soluzioni immediate. Ma se non si programmano interventi risolutivi e non si puniscono i colpevoli, anche con sanzioni congrue (tra l'altro annunciate proprio a Gela, durante un consiglio monotematico dal presidente dell'ATI Massimiliano Conti) verso quegli enti che, per malagestione, omissioni, inadempimenti, stanno mettendo in crisi intere città.
Poi, noi rimaniamo sempre sulle nostre posizioni e chiederemo all'ente pubblico di iniziare quel percorso che dovrà portare alla cacciata di Caltaqua e alla gestione consortile pubblica della distribuzioni idrica".