Si è concluso con grande successo l’evento organizzato dal Gruppo Scout Agesci Gela 3 per celebrare con un primo incontro i suoi 50 anni di attività. La comunità parrocchiale e la città hanno risposto con entusiasmo all’incontro, che ha visto la partecipazione di generazioni di scout e professionisti che hanno condiviso con i più giovani il valore di un percorso di crescita basato sui principi dello scoutismo.
Il momento più significativo della serata è stato il lancio dell’iniziativa “Costruiamo insieme una Base Scout”, un ambizioso progetto che mira all’acquisto di un terreno nel territorio di Gela per realizzare una struttura dedicata alle attività educative, all’outdoor education e all’accoglienza di ragazzi e adulti provenienti da tutta la Sicilia e oltre. La Base Scout sarà uno spazio aperto a tutte le comunità, un punto di riferimento per chi crede nei valori dello scoutismo e della formazione attraverso la natura. È stata istituita una raccolta fondi.
Le istituzioni sostengono il progetto
L’evento ha visto la presenza di rappresentanti istituzionali, tra cui gli assessori comunali Simone Morgana e Filippo Franzone, il deputato all’ARS Salvatore Scuvera e il parroco della Chiesa San Giacomo, Don Luigi Petralia, tutti concordi nell’evidenziare il valore di questa iniziativa per la città di Gela.
L’assessore Simone Morgana ha dichiarato: “Lo scoutismo è un atto di forte impatto sul territorio, un movimento che non si limita ad educare i giovani ma incide profondamente sulla società. Gli scout sono veri e propri partigiani dei valori più alti: la solidarietà, la giustizia, l’impegno civico. Questo progetto è la dimostrazione concreta della loro capacità di costruire futuro.”
L’assessore Filippo Franzone ha sottolineato: “Lo scoutismo ha dimostrato in questi 50 anni di essere un pilastro per la formazione di tanti cittadini. La realizzazione di una Base Scout è un obiettivo importante che merita il sostegno di tutti.”
Il deputato Salvatore Scuvera ha aggiunto: “Investire nei giovani significa investire nel futuro della nostra comunità. Questa iniziativa è un esempio concreto di impegno civico e sociale che merita di essere valorizzato e sostenuto.”
L’invito rivolto alla cittadinanza è quello di partecipare attivamente alla raccolta fondi per trasformare questo sogno in realtà. Il Gruppo Scout Agesci Gela 3 confida nel supporto di tutti per realizzare una struttura che possa diventare un punto di riferimento per il territorio e per le nuove generazioni di scout.
Si avvicina il mese di maggio e le parrocchie rendono omaggio a Maria, cui tradizionalmente, il mese è dedicato.
Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria
Stasera alle 21, al Santuario Maria Ss dell’Alemanna, sotto la guida di Don Rosario Sciacca, cominciano le celebrazioni.
Ecco il calendario degli eventi liturgici:
L’indicazione di maggio come mese di Maria lo dobbiamo però a un padre gesuita: Annibale Dionisi. Un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679 e morto nel 1754 dopo una vita, a detta dei confratelli, contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. Nel 1725 Dionisi pubblica a Parma con lo pseudonimo di Mariano Partenio Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei. Tra le novità del testo l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa «per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine».In ogni caso lo schema da seguire, possiamo definirlo così, è semplice: preghiera (preferibilmente il Rosario) davanti all’immagine della Vergine, considerazione vale a dire meditazione sui misteri eterni, fioretto o ossequio, giaculatoria. Negli stessi anni, per lo sviluppo della devozione mariana sono importanti anche le testimonianze dell’altro gesuita padre Alfonso Muzzarelli che nel 1785 pubblica Il mese di Maria o sia di Maggio e di don Giuseppe Peligni.
Nel 1945 Pio XII ha avvalorato l’idea di maggio come mese mariano dopo aver stabilito la festa di Maria Regina il 31 maggio. Dopo il Concilio Vaticano II questa festa è stata spostata al 22 agosto, mentre il 31 maggio si celebra la festa della Visitazione di Maria. L’invito a non trascurare la recita del Rosario soprattutto nel mese di maggio viene da lontano.Nell’Enciclica Ingruentium malorum del 1951, Pio XII scriveva: «È soprattutto in seno alla famiglia che Noi desideriamo che la consuetudine del santo Rosario sia ovunque diffusa, religiosamente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cercherà di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio, non sarà ricondotta alle norme dell’Evangelo. Per ottenere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita del santo Rosario in famiglia è un mezzo quanto mai efficace».Anche il Magistero incoraggia questa devozione nata dal popolo. Nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».Nessun fraintendimento però sul ruolo della Vergine nell’economia della salvezza, «giacché Maria – scrive ancora papa Montini – è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso». Anche papa Montini attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: «Non v’è dubbio – scriveva – che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita.
Un gesto semplice che parla d’affetto, collaborazione,inclusione: è un’iniziativa dedicata alle mamme in occasione della loro festa domenica 13 maggio.
L’Aias Ets ha organizzato la manifestazione “Con le mani, con il cuore”, un momento do coccole per le mamme a cura della maje up artist Deianira Dammaggio, la fotografa Maria Sciacca e i ragazzi del seminterrato.
Appuntamento il 13 maggio all’Aias dalle 9.30 alle 11 30 con le coccole alle mamme e un dolce break
Le classi della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “Romagnoli-Solito” in visita nei luoghi della street art del progetto “Ué – Eventi Urbani”, tra via Morello e via Pisa. Un momento di gioia, colore ed entusiasmo per i bimbi che hanno anche realizzato un’attività artistica all’insegna della creatività.
La scuola guidata dal dirigente Gianfranco Mancuso ha dunque promosso un’iniziativa di cittadinanza attiva e valorizzazione del territorio, che ha avuto come protagonisti i piccoli alunni. Presenti e attente le maestre che hanno accompagnato e seguito i loro allievi: ad ideare l’iniziativa è stata l’insegnante Filippa Ciaramella.
«Felicissimi di aver mostrato ai bambini il “volto” e le opere di “Ué – Eventi urbani”, la loro gioia è contagiosa e anche per loro siamo all’opera nella rigenerazione culturale del centro storico», ha detto Roberto Collodoro direttore artistico di “Ué”.