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Cronaca

I numeri della Polizia postale

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Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori.

Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) nel 2022 ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento e di coordinamento nazionale dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica – COSC della Polizia Postale nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.

L’analisi dei dati relativi all’anno di riferimento ha confermato la lieve diminuzione dei casi trattati già evidenziata nella rilevazione di medio termine. La flessione negativa dei dati è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete.  L’impegno profuso dalla Specialità si è concentrato nel reprimere episodi di particolare gravità, con l’effetto rilevabile di evidenziare un maggior numero di individui sottoposti a pene detentive.

Nell’ambito poi delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, si è evidenziato un fenomeno per il quale è stata intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura.

La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.

In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata dal Centro sono stati trattati complessivamente 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di persone tratte in arresto di circa il +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.

PEDOPORNOGRAFIA E ADESCAMENTO ONLINE20212022*Variazione percentuale
Persone indagate1.4191.463+3%
Siti in Black List2.5432.622+3%
* – dati rilevati il 27/12/2022

Adescamento online

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale.

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

Cyberbullismo

Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo che può essere interpretata come effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete.

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 323 casi di cyberbullismo.

CYBERBULLISMO20212022*
Casi trattati vittime 0-9 anni2717
Casi trattati vittime 10-13 anni11287
Casi trattati vittime 14-17 anni319219
TOTALE458323
* – dati rilevati il 27/12/2022
 20212022*
Minori denunciati per Cyberbullismo117128
* – dati rilevati il 27/12/2022

Sextortion

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.

Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti.

 La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono stati trattati 130 casi, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, più spesso in danno di vittime maschili.

Per quanto concerne la Sicilia Occidentale si riportano due articolate operazioni di polizia condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Palermo che si vanno ad aggiungere alle singole diverse attività investigative concluse nei territori di Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani, tra le quali si cita l’operazione che in quest’ultima provincia ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari, per adescamento e produzione di materiale pedopornografico, nei confronti di un assistente tecnico di un istituto alberghiero.

OPERAZIONE “GREEN OCEAN, svolta in modalità sotto copertura dal personale Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Palermo su piattaforme di file sharing e di messaggistica utilizzate per la diffusione di contenuti di pornografia minorile. All’esito dell’indagine sono state eseguite, su tutto il territorio nazionale, coordinate dal C.N.C.P.O. del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, 32 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati, che hanno consentito di trarre in arresto 13 persone per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico. In un caso, la perquisizione informatica effettuata sui dispositivi ha messo in luce l’esistenza di abusi fisici in danno di due minori, all’epoca dei fatti dell’età di 2 e 3 anni.

L’attività in argomento ha consentito, inoltre, di individuare centinaia di account riconducibili a utenti esteri, per i quali sono stati interessati i relativi collaterali.

OPERAZIONE “ESTOTE PARATI”: L’attività di indagine delCentro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Palermo trae origine dalla più ampia Operazione “DICTUM”, avviata a seguito di una segnalazione pervenuta nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, che ha condotto all’individuazione di numerosi soggetti responsabili di aver condiviso in rete materiale pedopornografico tramite la piattaforma Mega.nz.

L’analisi del materiale detenuto in cloud, ha consentito la denuncia di 27 persone, 3 delle quali sono state tratte in arresto in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato mediante lo sfruttamento sessuale di minori.

CENTRO NAZIONALE ANTICRIMINE PER LA PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE

(C.N.A.I.P.I.C.)

Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, ai sensi dell’art. 7 bis DL 144 del 2005 e del  DM 15 agosto 2017 – Direttiva sul riordino dei comparti di Specialità delle Forze di Polizia – la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese.

Nell’attuale e particolare contesto internazionale, l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”.

In tal senso, come noto, il conflitto russo-ucraino ha comportato una recrudescenza nell’attività di attori ostili, connotati per l’esecuzione di attacchi ransomware – volti a paralizzare servizi e sistemi critici mediante la cifratura dei dati contenuti – campagne DDoS, volti a sabotare la funzionalità di risorse online e, soprattutto, attacchi di tipo APT (Advanced Persistent Threat), condotti da attori ostili di elevato expertise tecnico, in grado di penetrare i sistemi più strategici mediante tecniche di social engineering o sfruttamento di vulnerabilità, al fine di garantirsi una persistenza silente all’interno dei sistemi a scopo di spionaggio o successivo danneggiamento.

La proliferazione di gruppi ostili, si è attuata poi mediante il ricorso a crew hacker di c.d. crime as a service, ordinariamente attive nel fornire supporto tecnologico ad attori criminali ed oggi sempre più contigue a gruppi di ascendenza statuale.

In particolare, il Servizio polizia postale ha implementato l’attività informativa e di monitoraggio ad ampio spettro, esteso anche al dark web, attivando canali di diretta interlocuzione dedicati allo scenario in atto con Europol, oltre che con Interpol e FBI, con l’obiettivo di elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore economico/finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali con connotazione state sponsored.

Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), attraverso dedicati alert ha diffuso indicatori di compromissione e avvisi di informazione di sicurezza alle infrastrutture informatiche dicasteriali, alle infrastrutture critiche nazionali e ai potenziali target di azioni ostili, individuati attraverso la permanente attività informativa assicurata dal Centro.

I Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale (C.O.S.C.) hanno svolto adeguati servizi di monitoraggio e analisi, condividendo ogni evidenza utile in relazione al quadro internazionale in parola.

In particolare, il personale del C.O.S.C. Sicilia Occidentale nel corso dell’anno 2022 ha monitorato 2431 spazi virtuali, rilevando contenuti illeciti in 237 di essi. 

Prendendo in considerazione anche le denunce dei cittadini, sono stati aperti 562 nuovi procedimenti penali, di cui quasi la metà nel territorio palermitano.

L’attività del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, oltre agli approfondimenti investigativi, si è tradotta nell’analisi tecnica della minaccia, volta all’elaborazione di informazioni di sicurezza preventiva, nonché nel supporto operativo alle infrastrutture attaccate, che  hanno contribuito al ritorno alla piena operatività dei sistemi informatici colpiti.

Attacchi infrastrutture critiche ad istituzioni, aziende e privati20212022*Variazione percentuale
Attacchi rilevati5.43412.947+138%
Persone indagate187332+78%
Alert diramati110.524113.226+2%
Richieste di cooperazione HTC6077+28%
* – dati rilevati il 27/12/2022

SEZIONE OPERATIVA

Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale si segnala il rafforzamento dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle truffe online con 3541 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, in particolare nel settore dell’e-commerce e market place.

Truffe OnLine20212022*Variazione percentuale
Casi trattati15.08315.508+3%
Persone indagate3.4033.541+4%
Somme sottratte€ 73.245.740€ 115.457.921+58%
* – dati rilevati il 27/12/2022

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale ha trattato in totale 890 nuovi casi, considerando sia le truffe on line che le frodi informatiche, per un importo complessivo di 2.277.646 euro di somme oggetto di frode.

Nell’ambito delle truffe sul web anche nel corso del 2022, si è visto un importante l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati, 130 le persone), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. L’attività investigativa, qualora la denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero.

Proprio per dare maggior impulso alle indagini che vedono coinvolti cittadini stranieri, la Sezione Operativa della Polizia Postale, nel corso dell’anno 2022, ha attivato 260 richieste di cooperazione internazionale attraverso il canale Europol che, in più di un’occasione, si sono rivelate determinanti per l’individuazione degli autori dei reati investigati.

Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 244 casi trattati (di cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciatee delletruffe romantiche, con 442 casi trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare.

Sono stati 15 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata attivamente nel contrasto dei reati contro la persona commessi attraverso la rete.

Reati contro la persona perpetrati OnLine120212022*
Casi trattati10.2979.278
Persone indagate1.6931.167
1Stalking / diffamazione online / minacce / revenge porn / molestie / sextortion / illecito trattamento dei dati / sostituzione di persona / hate speech / propositi suicidari * – dati rilevati il 27/12/2022

Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech).

La Sezione Operativa è stata impegnata anche nell’individuazione di proposte di vendita online di prodotti contraffatti o all’utilizzo illecito di segni distintivi dei marchi registrati, per la tutela del c.d. italian sounding.

Il monitoraggio di siti e spazi web (blog, gruppi social e siti dedicati) dediti a giochi e scommesse clandestine è un’altra attività operativa particolarmente seguita dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, sia per contrastare la diffusione irregolare o illegale, che per tutelare gli interessi dei consumatori, specie se minori d’età: numerosi sono i siti con sedi legali presso paesi esteri, che operano in Italia anche se privi della prevista autorizzazione per poter esercitare legalmente la raccolta di scommesse.

Nel corso del 2022 sono state implementate anche le attività di monitoraggio relative alla vendita online di tabacchi, sigarette elettroniche e liquidi da inalazione in rete, su siti sprovvisti delle relative autorizzazioni da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

In ultimo, ma comunque di primaria importanza, è stata l’attività rivolta all’individuazione di quelle persone che, sfruttando principalmente la cassa di risonanza che i social media offrono, hanno manifestato intenti suicidari in conseguenza dei quali sono state attivate tutte le procedure necessarie per la salvaguardia delle persone coinvolte con l’ausilio degli uffici di polizia competenti territorialmente (64 le segnalazioni veicolate attraverso il Commissariato di P.S. OnLine e 51 gli interventi eseguiti sul territorio dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni ).

SEZIONE CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, ISIS, Al Qaeda, Al Shabaab ed altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti).

Cyberterrorismo120212022*
Casi trattati1.3211.193
Persone indagate8066
Spazi virtuali monitorati126.998173.306
1– Estremismo internazionale religioso / estremismo razziale, antagonista ed anarchico * – dati rilevati il 27/12/2022

In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione competente in materia di contrasto al terrorismo.

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale, che comprende le province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani nel corso del 2022 ha assicurato il monitoraggio di 23.532 spazi virtuali tra pagine web, profili social e gruppi di messaggistica, focalizzando l’attenzione tanto sulle realtà locali che su quelle di valenza nazionale ed internazionale.

Peraltro, essendo il fenomeno in questione di carattere transnazionale, anche per la stessa connaturata struttura della rete, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali.

In ambito europeo, proprio al fine di garantire la cooperazione internazionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni rappresenta il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral Unit (IRU) di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai contenuti terroristici diffusi in rete e di orientarne l’attività.

In tale ambito, l’attività di monitoraggio del web effettuata dalla Specialità ha permesso di riscontrare, in primis, come la diffusione di contenuti propagandistici jihadisti, nel corso del tempo, abbia subito un sensibile peggioramento “qualitativo”, determinato sia dal ridimensionamento del Califfato sul territorio, sia dalle perdite di tecnici e social media manager cui era devoluto l’incarico di gestire la propaganda, nonché per l’utilizzo sempre più frequente dell’Intelligenza Artificiale sulle principali piattaforme web, per la scansione (e rimozione) dei contenuti pubblicati dagli utenti.

Inoltre, considerando il carattere transnazionale che spesso connota le attività investigative in argomento, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali. In ambito europeo, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni è il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral Unit (IRU) di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai contenuti di propaganda terroristica diffusi in rete e di orientarne l’attività.

Lo scambio delle informazioni tra Paesi Membri viene effettuato attraverso l’utilizzo di specifiche piattaforme tecnologiche appositamente create in ambito IRU a supporto del monitoraggio e delle indagini in materia di terrorismo in Internet.

Proprio nell’ambito della lotta ai crimini ispirati dall’odio, nello scorso mese di aprile, la Polizia Postale ha partecipato alla giornata di azione congiunta a livello dell’U.E., sostenuta da Europol, che, oltre l’Italia, ha coinvolto 10 Paesi (Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Romania e Spagna).

Le attività investigative hanno permesso di identificare in tutta Europa 176 persone in relazione alla diffusione online di messaggi di incitamento all’odio xenofobo-razziale, nonché istigazione alla violenza. 

Nella circostanza, le Forze dell’ordine degli Stati membri hanno anche lavorato insieme per far aumentare la consapevolezza di individui e gruppi che Internet non rappresenta un “vuoto giuridico”, dando così un chiaro segnale alle persone che diffondono odio violento online che le azioni investigative congiunte saranno sempre più frequenti e consistenti.

Da ultimo, lo scorso 15 dicembre, la Polizia Postale e la D.C.P.P. hanno partecipato ad una seconda giornata congiunta, coordinata dall’European Union Internet Referral Unit (EU IRU) di Europol, nell’ambito del Referral Action Day (RAD) contro i contenuti violenti dell’estremismo di destra e del terrorismo online. L’attività ha coinvolto anche le Unità specializzate di 14 Paesi, tra cui 13 Stati membri dell’Unione Europea e un Paese non appartenente all’ UE.

Le autorità partecipanti sono state coinvolte nell’individuazione e nella segnalazione di contenuti terroristici ai fornitori di servizi online e nel valutare le loro risposte. Le attività hanno portato alla segnalazione di 831 elementi a 34 piattaforme interessate. Il materiale in questione include contenuti vietati prodotti da organizzazioni estremiste di destra o in favore di queste, nonché contenuti diffusi relativi ad attacchi terroristici motivati dall’estremismo violento.

Tali materiali includono livestream, manifesti, rivendicazioni e celebrazioni di attentati. L’estremismo violento è ancora una preoccupazione crescente dopo i fatti di Bratislava (Slovacchia) e Buffalo (USA).

Gli autori di questi attentati facevano parte di comunità online transnazionali e si sono ispirati ad altri estremisti di destra violenti e terroristi. Nei loro manifesti, i terroristi hanno evidenziato il ruolo centrale della propaganda online nei processi di radicalizzazione. Questo dimostra come l’abuso di internet continui ad essere centrale per l’avvio di percorsi di radicalizzazione e reclutamento della destra violenta. 

Dal primo Referral Action Day dedicato a questo tipo di contenuti online nel 2021, la minaccia rappresentata dall’estremismo violento e dal terrorismo è ancora in aumento.

I RAD consolidano gli sforzi delle forze dell’ordine per contrastare la creazione e la diffusione di propaganda estremista e terroristica online. Durante le attività coordinate, i partecipanti segnalano i contenuti legati al materiale di propaganda ai fornitori di servizi online invitandoli a valutare e rimuovere i contenuti che violano i loro termini di servizio. Le piattaforme sono invitate a rafforzare i loro protocolli di moderazione per evitare questo tipo di abuso in futuro.

FINANCIAL CYBERCRIME

L’anno 2022 ha vissuto, subendoli, gli strascichi dell’emergenza sanitaria da Covid19, che ha comportato il cambiamento radicale di alcune abitudini di vita consolidate. La sostituzione della socializzazione diretta con quella telematica e lo svolgimento dell’attività lavorativa non in presenza,imposti dall’avvio della pandemia fin dal 2020, si sono, in parte, stabilizzati, aprendo la strada a nuove consuetudini: molte aziende hanno proseguito con forme di telelavoro e smartworking, contribuendo a incrementare la frequenza di navigazione in rete da parte dei soggetti adulti anche attraverso devices quali tablet, smartphone, pc molto spesso utilizzati anche per scopi personali a scapito della sicurezza.

Nel solco di questi cambiamenti si è registrato un aumento dei reati informatici che ha raggiunto livelli altissimi, mettendo in luce come il crimine post pandemia nel nostro Paese stia cambiando radicalmente. 

Il settore del financial cybercrime rappresenta un bacino molto remunerativo ed appetibile sfruttato da molte organizzazioni criminali, anche estere, come veicolo per finanziare le proprie attività illecite, il più delle volte attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di social engineering per manipolare le vittime e indurle a fornire informazioni riservate.

Le conseguenze di un attacco riuscito possono essere drammatiche e avere effetti devastanti non solo su singoli utenti o investitori, ma anche con riverberi negativi per ciò che concerne piccole e medie imprese, con ingenti perdite economiche e danni d’immagine difficilmente quantificabili. 

Nel settore del contrasto al financial cybercrime, il fenomeno dei “money mules” rappresenta senz’altro una delle modalità più frequenti e consolidate per realizzare frodi online: con la funzione di “teste di legno” cibernetiche, personalità di dubbia moralità si prestano ad essere l’ultimo anello della catena attraverso il quale i criminali monetizzano i proventi del reato. La diffusione di questa modalità e il numero dei soggetti che si prestano a svolgere tale funzione criminale sono in costante crescita e rappresentano ormai una realtà criminale quasi endemica in tutto il mondo.

Anche il 2022, inoltre, è stato caratterizzato dalla crescita dell’interesse per le Cryptovalute: i cittadini italiani, anche con bassa scolarizzazione informatica, sono sempre più frequentemente attratti dagli investimenti in Cryptovalute, con la speranza di realizzare i facili e veloci guadagni pubblicizzati.

Quello delle Cryptovalute costituisce un mondo eterogeneo e virtuale, peraltro, non dissimile da quello reale. In tale contesto sono realizzate attività investigative finalizzate a fermare i tentativi di phishing verso i Wallet che le contengono: i truffatori informatici agganciano le vittime attraverso richieste di natura tecnica, su chat ufficiali o semi ufficiali, con la promessa di risolvere i loro problemi gestionali previa cessione delle chiavi private, che permettono la movimentazione delle Crypto (cd. SEED), in realtà queste consentono ai malfattori di prendere il pieno possesso del Wallet e di impadronirsi del contenuto.

Forte anche l’impegno per contrastare il fenomeno del riciclaggio perpetrato attraverso la conversione delle somme frodate in Cryptovalute, sono state infatti coordinate dal Servizio Polizia Postale diverse attività investigative che hanno visto truffe informatiche ad alto contenuto tecnico conosciute come le BEC, le CEO fraud, Vishing, phishing tentare di realizzare i proventi criminali inviando le somme sottratte tramite bonifico bancario ad exchange di cryptovalute non collaborativi con la Polizia, convertendo la valuta ufficiale in Bitcoin o Ethereum. Tale procedimento consente facilmente lo spostamento e spacchettamento delle somme, in attesa di fare cashout.

Per tale ragione è stata intensificata la collaborazione con le grandi società di Exchange di Crypto per i report operativi e per il congelamento delle somme sottratte, così come è stata intensificata anche l’analisi delle transazioni Crypto con la collaborazione degli specialisti di Europol.

La mancanza di confini geografici in Internet consente sempre più frequentemente la formazione di gruppi criminali con nazionalità eterogenee ed è questo che caratterizza ormai quasi l’intero panorama dei reati commessi attraverso le nuove tecnologie.

In Italia sono state frodate 156 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 20 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 4 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, per operare sui sistemi di home banking, sono state identificate ed indagate 853 persone (+9% rispetto all’anno precedente).

Frodi Informatiche20212022*Variazione percentuale
Persone indagate779853+9%
Somme sottratte€ 33.258.422€ 38.678.134+16%
* – dati rilevati il 22/12/2022

FINANCIAL CYBERCRIME – ATTIVITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA

OPERAZIONE “EMMA”Si è conclusa a fine novembre 2022, l’Operazione di polizia ad alto impatto denominata EMMA (European Money Mules Action), giunta alla sua settima edizione, messa in campo anche quest’anno dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalle Forze di polizia cyber di altre 24 Nazioni e coordinata da Europol ed Interpol.

I numeri complessivi dell’Operazione nei diversi Paesi europei, frutto del lavoro di tutte le Forze di polizia estere impegnate insieme alla Polizia italiana, sono ragguardevoli: anche grazie al supporto di oltre 1.800 istituti bancari e altre istituzioni finanziarie, sono state individuate 4.089 transazioni bancarie fraudolente, sono state avviate oltre 1.600 autonome indagini, riuscendo a prevenire frodi per un danno stimato in 17,5 milioni di euro.Più di 8.755 i muli individuati, 222 organizzatori e coordinatori di muli identificati.

L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie alla fattiva collaborazione delle banche e degli istituti di credito italiani, che, attraverso CERTFin e ABI, hanno assicurato un supporto in tempo reale agli investigatori, grazie alla piattaforma per la condivisione delle informazioni denominata “OF2CEN”, realizzata appositamente dall’Italia al fine di prevenire e contrastare le aggressioni criminali ai servizi di home banking e monetica.

COMMISSARIATO DI P.S. ONLINE

L’uso crescente delle nuove tecnologie ha reso necessario lo sviluppo e il potenziamento di nuovi strumenti di comunicazione che consentissero alla Polizia di Stato di mettersi in contatto diretto con gli utenti del web.

In tale ottica, il portale del Commissariato di PS online ha permesso al cittadino, abituato ormai a utilizzare la rete internet per svolgere le principali attività quotidiane, di rivolgersi agli agenti della Polizia Postale in qualsiasi momento e ovunque si trovi. Attraverso il computer, l’utente può segnalare comportamenti che giudica illeciti e chiedere aiuto per superare difficoltà e problematiche, anche nei casi in cui potrebbe essere fonte di disagio rappresentarle di persona.

La facilità con cui il cittadino ha interagito con la piattaforma dedicata, ha reso possibile raccogliere le segnalazioni di quegli utenti che, mossi da spirito altruistico e di collaborazione, si sono rivolti alla Polizia Postale in un’ottica di sicurezza partecipata – nella sua declinazione online – fornendo utili evidenze su fenomeni emergenti potenzialmente lesivi, così contribuendo, in termini di efficace prevenzione, ad evitare che altri internauti potessero cadere nelle trappole della Rete.

L’esigenza di innalzare al massimo i livelli dell’azione preventiva ha imposto di introdurre una nuova sezione, dedicata agli alert, dove vengono raccolti e pubblicati gli “avvisi agli utenti” che, proprio perché costantemente aggiornati e facilmente raggiungibili, costituiscono un efficace strumento di autotutela messo a disposizione del cittadino.

Tra i fenomeni riscontrati con maggior frequenza nell’anno 2022 annoveriamo, a titolo esemplificativo, i furti di account social, le estorsioni a sfondo sessuale, il phishing ai danni di correntisti di istituti bancari,le proposte di falsi investimenti online, nonché falsi siti di vendita di quei prodotti che, in un determinato contesto temporale, risultano essere maggiormente richiesti sul mercato.

Le segnalazioni che richiedono l’intervento tempestivo del Commissariato di PS online sono molteplici. Emblematico è quanto avvenuto lo scorso 18 marzo, quando è giunta la richiesta di aiuto di una figlia preoccupata per la madre, vittima di una truffa sentimentale.

In particolare, la donna è stata contattata attraverso un noto social network da un uomo dalle maniere gentili che ha iniziato a corteggiarla con insistenza fino a farla innamorare. Dopo aver conquistato la fiducia della donna, il truffatore, confidandole di avere una figlia gravemente malata, che necessitava di cure molto costose alle quali non riusciva a far fronte, le ha richiesto un sostanzioso aiuto economico. La vittima, particolarmente colpita dalla triste vicenda, ha iniziato a inviare a più riprese ingenti somme di denaro sino a dilapidare il suo intero patrimonio.

Tutti i tentativi esperiti dai familiari della donna per farle capire di essere caduta vittima di un raggiro, sono risultati vani.

A quel punto, a seguito della segnalazione, il poliziotto del Commissariato di PS online, contattando la donna, è riuscito a farle comprendere che la persona che credeva essere il suo amato era in realtà un abile truffatore.

Grazie a questo intervento, la donna, oramai consapevole di quanto le era accaduto, ha interrotto la relazione e trovato il coraggio di sporgere denuncia.

Sul sito, inoltre, giungono segnalazioni da parte di utenti che si trovano in situazioni di pericolo o che minacciano gesti estremi; in tali circostanze, ai poliziotti della sala operativa del Commissariato di PS online è richiesto un tempestivo e coordinato intervento che coinvolge gli uffici territoriali delle Questure interessate dall’evento.

Lo scorso 19 gennaio, ad esempio, il personale del Commissariato ha gestito una segnalazione proveniente da un ragazzo che aveva manifestato l’intenzione di togliersi la vita dopo essere stato vittima di un’estorsione sessuale.

Il poliziotto che ha preso in carico la segnalazione ha immediatamente contattato telefonicamente il giovane che si è mostrato inizialmente reticente, timoroso e particolarmente spaventato, rifiutando di fornire indicazioni utili alla sua localizzazione.

Intuendo il suo grave disagio, e nonostante la ritrosia dimostrata dal ragazzo, l’operatore è riuscito ad instaurare un rapporto di empatia e fiducia col suo giovane interlocutore convincendolo a non commettere gesti estremi.

Il poliziotto ha intrattenuto il ragazzo al telefono per consentire agli operatori della Sala di esperire tutti gli accertamenti necessari per identificarlo e, una volta geolocalizzato, con l’ausilio di una pattuglia è stato possibile prestargli l’assistenza necessaria.

Gli interventi finalizzati alla prevenzione di intenti suicidari da parte di utenti dei vari social network, segnalati attraverso il Commissariato di P.S. online sono stati 64.

L’analisi delle oltre 100.000 segnalazioni ricevute dal sito del Commissariato di PS online nell’anno 2022, ha evidenziato che in molti casi gli internauti sconoscono e/o non adottano quelle piccole e necessarie accortezze di cyber hygiene che consentirebbero loro di prevenire e limitare la maggior parte degli attacchi informatici e il perpetrarsi di attività delittuose.

Per questo motivo, è stata introdotta sul sito una specifica sezione con cui vengono veicolate al cittadino pillole di sicurezza informatica, funzionali a ridurre al minimo i rischi legati all’uso di dispositivi informatici.

La popolarità del sito è avvalorata dal numero degli accessi che sono stati, nel periodo di riferimento, oltre 42.200.000.

Nella costante ricerca di nuove e incisive strategie di comunicazione per fornire ad un’utenza sempre più ampia, si è passati da una comunicazione verso il cittadino a una interazione con il cittadino.

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE

La Polizia Postale se da un lato svolge un’incisiva attività di repressione dei reati informatici, dall’altro lato svolge un’importante azione preventiva a tutela dei minori, soprattutto per quanto concerne il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione online, fenomeni che destano grande allarme sociale.

Tra le iniziative educative si riporta il coinvolgente format teatrale itinerante e in streaming #cuoriconnessi che ha coinvolto oltre 270mila studenti sul territorio nazionale.

Di rilievo è anche la campagna educativa itinerante di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli legati ad un uso non corretto della rete internet da parte dei minori denominata Una vita da social.

L’iniziativa, arrivata quest’anno alla sua X edizione, ha coinvolto oltre 2milioni e 8oomila studenti, attraverso il truck didattico multimediale della Polizia Postale, e ha proseguito la sua attività itinerante in Italia e all’estero.

Il progetto si cala nella filosofia dei giovani interlocutori, interagendo con un linguaggio comunicativo semplice ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età, coinvolgendo così dai più piccoli ai docenti ai genitori, con la finalità di combattere la violenza e la prevaricazione dei giovani bulli.

L’impegno profuso dagli specialisti della Polizia Postale nell’azione di sensibilizzazione e informazione ha consentito, nell’anno appena trascorso, di realizzare incontri con docenti e genitori in oltre 2.800 istituti scolastici e di coinvolgere oltre 820mila studenti.

ATTIVITA’ DI FORMAZIONE INNOVAZIONE E RICERCA NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE ICT E DI REALIZZAZIONE DEL CERT MINISTERO DELL’INTERNO

Nel corso dell’anno 2022, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha proseguito nell’attività di collaborazione con diverse Istituzioni Scientifiche ed Enti di Ricerca volta ad individuare e valorizzare nuove tecniche e metodologie di lavoro nel contesto info-investigativo. In tal senso, di significativa rilevanza è la pianificazione di percorsi formativi di settore, con particolare riferimento alle tecnologie emergenti (5G, blockchain, IoT, AI) ed al complesso mondo dei sistemi criptati ed al loro dilagante utilizzo criminale.

Di assoluta importanza è stata l’attività di progettazione ed alta formazione specialistica finalizzata all’avvio del CERT (Computer Emergency Response Team) – Ministero Interno. Tale costituendo organismo, che opererà sotto l’egida della nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, sarà chiamato a svolgere un’efficace attività di presidio e risposta interdipartimentale contro incidenti informatici, coordinando le attività di contenimento e ripristino, per la prevenzione e la gestione degli attacchi cibernetici, delle reti e dei sistemi informativi del Ministero dell’Interno.Si è dato avvio ad una formazione specialista di altissimo profilo a beneficio degli operatori già impegnati nello specifico contesto

Cronaca

Ristorante celato dietro associazione culturale: evade 350mila euro

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Ragusa -I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Ragusa, nell’ambito del controllo economico-finanziario del territorio, hanno individuato un’attività totalmente sconosciuta al fisco,operante nel settore della ristorazione.

L’imprenditore, schermandosi dietro la formale esistenza di un ente associativo con finalitàculturali/ricreative e pubblicizzandosi anche attraverso siti internet specializzati di settore e i piùrinomati social, ha esercitato, con abitualità e professionalità, una vera e propria attività di ristorazione.I finanzieri del Gruppo di Ragusa hanno accertato come l’associazione culturale di fatto potesse essere frequentata da chiunque, poiché ai clienti che si presentavano per la consumazione dei pasti,al fine di legittimare la loro presenza, veniva sistematicamente richiesta la compilazione di un modulo per la contestuale ammissione quale socio.

Il titolare, pur svolgendo a tutti gli effetti in maniera continuativa una vera e propria attivitàcommerciale, la cui piena operatività è emersa anche dalle innumerevoli recensioni diffuse dai clienti,non ha adempiuto ai previsti obblighi contabili e dichiarativi, sottraendosi al versamento di tutte leimposte dovute.L’attività ispettiva, sviluppata attraverso accertamenti documentali e mirati riscontri, ha permesso di ricostruire i ricavi non dichiarati dal 2019 fino al momento del controllo, pari ad oltre 350.000 euro.

L’operazione si inquadra nell’ambito della costante azione della Guardia di finanza a contrastodell’economia sommersa e dell’evasione fiscale, fenomeni che alterano le regole della lealeconcorrenza di mercato e che danneggiano i cittadini onesti, sottraendo risorse alla collettività.

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Cronaca

Non si ferma all’alt, sfugge e l’auto si ribalta: arrestato

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Un ventenne nisseno è stato arrestato dalla Polizia per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri l’equipaggio di una volante ha intimato l’alt Polizia a un mezzo che transitava in Corso Umberto I con due persone a bordo. Il conducente, invece di fermarsi, ha accelerato l’andatura dell’auto dandosi a precipitosa fuga immettendosi contromano in Corso Vittorio Emanuele. Nel corso dell’inseguimento in più occasioni il conducente ha messo in pericolo altre autovetture che procedevano nel regolare senso di marcia.

La folle fuga, che ha percorso tutta la città, si è fermata sulla Strada statale 640, all’altezza della rotatoria che immette sulla A/19, dopo che il conducente ha perso il controllo del mezzo ribaltandosi. E’ stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza i luoghi, considera che dall’auto incidentata fuoriusciva liquido infiammabile. I due occupanti sono stati condotti al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia per un controllo, nel corso del quale il conducente è risultato positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti. Il ventenne è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la locale Procura della Repubblica, condotto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nel corso della perquisizione dell’autovettura i poliziotti hanno sequestrato uno zaino contenente numerosi oggetti atti ad offendere e di effrazione.

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Cronaca

Il fiorente mercato illegale dei reperti archeologici

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Palermo – Le attività condotte nel 2024 dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in Sicilia hanno visto impegnati i militari del Nucleo di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa in molteplici ambiti d’intervento, con particolare attenzione al traffico illecito di beni archeologici e ai furti di beni culturali.Nel 2024, il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha registrato significativi successi che hanno permesso di recuperare 124 reperti archeologici. Nel 2024 si è registrato un aumento delle denunce di furti di beni culturali (18), rispetto all’anno precedente (13), sebbene va osservato che, gran parte dei furti avvenuti ai danni di musei e di biblioteche, sono emersi a seguito di controlli inventariali e, dunque, risalenti ad anni precedenti.I luoghi più colpiti sono stati musei/pinacoteche/antiquarium (3); luoghi espositivi pubblici/privati e pertinenze (4); luoghi di culto (5); archivi pubblici/privati/ecclesiastici (1); biblioteche pubbliche/private/ecclesiastiche (1); luoghi privati e pertinenze (4). La strategia di intervento del Nucleo di Palermo e della Sezione di Siracusa si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione mediante le molteplici attività ispettive e l’azione di contrasto sviluppata attraverso le indagini di polizia giudiziaria. Nel corso del 2024, l’attività di prevenzione ha certificato l’esecuzione di 496 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura, quali musei, archivi e biblioteche, e delle aree archeologiche e/o tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno altresì riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerosi controlli amministrativi presso mercatini, fiere ed antiquari, allo scopo di contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i dati acquisiti vengono successivamente incrociati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo.  Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto sviluppata mediante le indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore.Nel 2024, sono state deferite in stato di libertà 65 persone per diversi reati (prevalentemente nei confronti del paesaggio, danneggiamento, furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte), sequestrando beni culturali per un valore di oltre ottocento mila euro. I beni sono stati poi riconsegnati agli Enti regionali di tutela e chiese per garantirne la fruizione.

  Suddivisi per settore d’intervento, ecco i controlli effettuati nel 2024 per il cui conseguimento il Nucleo TPC di Palermo e la Sezione di Siracusa hanno operato in piena sinergia con tutti i Reparti dell’Arma territoriale della Sicilia, i Nuclei Elicotteri CC di Palermo e di Catania ed il Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, oltre alle competenti Soprintendenze provinciali, alla Soprintendenza del Mare ed alle Soprintendenze Archivi di Stato siciliana:

Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi: 49 Controlli nelle aree archeologiche

 149 Controlli alle aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali189Controlli presso esercizi antiquariali, mercati e fieri antiquariali113 TOTALE 500.

QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO

Beni recuperati242

Beni archeologici124

Beni paleontologici13

Beni antiquariali105

Valore economico dei beni recuperati€ 875.500

Persone denunciate all’A.G.65

Perquisizioni 26

Tipologia dei reati perseguiti     Furto1

Ricettazione27

Scavo clandestino2

Contraffazione opere d’arte4

Danneggiamento24

Reati in danno del paesaggio14

Altri reati 23.

Tra le operazioni più significative, si evidenziano: Acireale: il prezioso incunabolo “L’economia del cittadine 1665” veniva sequestrato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e successive verifiche all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, poiché provento di furto consumato, il 07.01.1993, ai danni della biblioteca comunale “Francesco Scavo” di Carini (PA); Siracusa: 5 volumi, databili tra il XVIII ed il XIX sec., un reliquiario in argento, un turibolo in argento ed una coppia di mazze cerimoniali in legno venivano sequestrati attraverso gli sviluppi investigativi inerenti alla ricezione del furto consumato ai danni della biblioteca “Arcivescovile Alagoniana” aretusea;Paternò: 8 monete in bronzo, di epoca greco-punica V – IV a.C., venivano individuate e sequestrate, poiché messi in vendita illecitamente sul sito web di una casa d’asta, come accertato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce;Palermo: una statuetta lignea, policroma, raffigurante San Francesco di Paola, epoca XVI-XVII sec., veniva sequestrata poiché messa in vendita illegalmente sul sito web di una casa d’aste. Il recupero avveniva a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e gli approfondimenti all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” che certificavano l’illecita provenienza del manufatto, oggetto di furto consumato, il 18.12.2008, ai danni della chiesa di San Rocco di Acireale;Siracusa: il dipinto raffigurante “Santa Lucia”, olio su tela, epoca XVIII sec., veniva recuperato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e le verifiche all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, le quali confermavano che la preziosa opera era oggetto di furto consumato, il 17.02.1991, ai danni della chiesa di Santa Maria Scala del Paradiso di Noto;Floridia: i reparti TPC siciliani sequestravano, in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, una estesa area oggetto di danneggiamento irreversibile di una porzione del sistema idrico di captazione e di distribuzione delle acque di origine araba, tipo “Qanat”, a doppio spiovente di epoca IX sec. d.C., a causa lavori eseguiti in difformità alle autorizzazioni concesse dallo stesso Ente di tutela;Siracusa: i reparti TPC siciliani sequestravano, in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, una estesa area oggetto di danneggiamento irreversibile di una porzione dei resti delle mura “Dionegiane”, epoca V – IV sec. a. C., a seguito dell’esecuzione di lavori edili abusivi;Noto: a seguito di indagini finalizzate al contrasto di reati in danno del patrimonio archeologico-paesaggistico/naturalistico, si procedeva al sequestro di tre aree distinte, rispettivamente di mq. 53.000, 14.000 e 18.000, in cui era stata realizzata un’abusiva area di sosta a pagamento per autovetture;Noto: un reliquiario di “Sant’Alessio Martire”, in argento su legno e vetro, epoca 1700, ed una mitra vescovile, in seta e argento, con raffigurazioni floreale, epoca 1800, veniva recuperati, a seguito delle verifiche all’interno della “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, poiché oggetto di furto avvenuto, nel 2023, all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate di Noto;Lipari: a seguito di controlli su siti web dedicati all’E-Commerce venivano individuate 2 anfore fittili, da trasporto tipo Dressel; 1 vaso fittile biansato, una statuetta in bronzo epoca V – III sec. a.C. e diversi frammenti fittili, poi affidati al locale museo “Bernabò Brea”;Palermo e Lucca: il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante il nobile “Giovanni Branciforti”, epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case d’asta. A seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce, il dipinto veniva individuato e le successive verifiche presso la “Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti” certificavano l’illecita provenienza dell’opera, asportata a Palermo nel 1991;Randazzo: il sequestro di 69 volumi, di epoca compresa tra il XVI – XVIII sec., individuati mediante i controlli dei siti web dedicati all’E-Commerce, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica – Archivio di Stato di Palermo, asportati dalla Biblioteca dei Carmelitani Scalzi di Milano;Palermo e Modica: il sequestro di un importante dipinto, olio su tela, raffigurante “Venere in Amore”, attribuito al maestro Paolo De Matteis (1662-1728) e 4 reperti archeologici, fittili, (anfora, lucerna, vasetto e piatto). Il prezioso dipinto è stato individuato a seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce e le successive verifiche presso la “Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti”, le quali certificavano che era oggetto di furto consumato, il 17.11.1986, ai danni del Palazzo Chigi – Albani, di Soriano nel Cimino (VT);Roma: a seguito di indagini relative l’illecita detenzione di beni d’arte, i reparti TPC siciliani individuavano e sequestravano due importanti dipinti, olio su tela, raffiguranti “Ritratto di bambino… che gioca con scimmietta” e “Ritratto di bambina con cane”, nonché 5 reperti archeologici di epoca magnogreca – ellenistica (V – IV sec. a.C.). I dipinti, a seguito di verifiche presso la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” risultavano essere provento di furto consumato in Roma, il 07.03.2016, ai danni di un privato;Milano e Città di Castello (PG): il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante “Ritratto di nobildonna”, epoca XVIII sec., veniva individuato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-commerce. Le successive verifiche presso la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” accertavano l’illecita provenienza del dipinto, poiché oggetto di furto consumato in Messina, il 21.07.2019, ai danni di un privato;Bologna: il sequestro di due dipinti olio su tela raffiguranti “Scene di genere”, di epoca XVIII sec., attribuiti al maestro Giuseppe Maria CRESPI, messi in vendita sul sito web di una casa d’asta e segnalati dalla Sezione Elaborazione Dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce. Le successive verifiche all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” confermavano l’illecita provenienza dei dipinti, oggetto di furto consumato in Feltre (BL), il 09.11.1988, all’interno di un palazzo nobiliare; Infine, si segnala che i reparti TPC siciliani hanno restituito:alla Biblioteca “Ludovico II de Torres” di Monreale n. 9 cinquecentine, di grande valore storico e culturale, oggetto di furto avvenuto negli anni ’80 del secolo scorso, i quali si aggiungono ai 61 già restituiti negli anni scorsi.I preziosi volumi, rari e di pregio, sono stati individuati, a seguito del monitoraggio dei siti web, presso la biblioteca dell’Università “U.C.L.A.” di Los Angeles (U.S.A.). I successivi accertamenti stabilivano che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia della Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Palermo non aveva rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione e, a seguito di Rogatoria Internazionale avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo, i responsabili della predetta università riconoscevano la validità della rivendicazione, restituendo i volumi.

Al museo civico “Sebastiano Guzzone” di Militello Val di Catania (CT), tre importanti dipinti asportati dalla predetta struttura nel 2013, durante una mostra:dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “due bambini in stile lezioso”, con stile ascrivibile al pittore francese, Francois Boucher; dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “Console Cornelio inginocchiato davanti ad un angelo in atto di sottomissione”, recante la firma G. Sciuti; dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “consorte di Sebastiano Guzzone donna Gaetanina Baldanza con vestito bianco e girocollo”, attribuito all’artista Sebastiano Guzzone.L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata sviluppata dalla Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa e dalla Compagnia Carabinieri di Acireale, in perfetta sinergia tra loro, nel momento in cui – durante un’attività di perquisizione ad Acicastello – i militari dell’Arma territoriale rinvenivano le opere e chiedevano l’intervento del reparto speciale. I successivi sviluppi investigativi attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, si accertava l’illecita provenienza delle opere quali provento di furto ai danni del museo civico.

Nella Chiesa Madre di “Santa Maria Maggiore” di Pietraperzia sono state restituite 4 colonne in marmo pregiato, con bassorilievi del GAGINI, raffiguranti le quattro virtù cardinali.L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata sviluppata in sinergia tra la Sezione Carabinieri TPC di Siracusa e la Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, nell’ambito della costante attività di monitoraggio dei beni venduti sul web, nello specifico nel sito di una casa d’aste catanese. I successivi sviluppi investigativi, attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, confermavano che i predetti manufatti erano stati asportati dalla chiesa madre di Pietraperzia.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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