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Il caso di Timpazzo e il sindaco che si mette di traverso

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Caso Timpazzo: dopo la spaccatura nell’assemblea della Srr Sud, il sindaco Lucio Greco dice che “se non si fosse messo lui di traverso la Regione avrebbe già deciso l’ampliamento di Timpazzo per potervi conferire fino a 950 tonnellate, incurante dell’emergenza ambientale di cui, notoriamente, il nostro territorio soffre da decenni. La dichiarazione di area ad alta crisi di incidenza ambientale non è frutto di fantasia, ma il risultato di una serie di controlli che hanno accertato lo stato emergenziale”. Ma la posizione del sindaco in realtà non è bastata per evitare che la Regione porti a Timpazzo i rifiuti di mezza Sicilia. Lo sa anche Greco che il pericolo non è scongiurato.Tant’è che scrive: ” Sono disposto a rispettare il principio di solidarietà, ma mi opporrò con tutte le mie forze all’arrivo di camion da tutta la Sicilia, inquinanti e carichi di spazzatura”. “Sono pronto ad intestarmi questa battaglia in tutte le sedi, – prosegue – e deciso a difendere gli interessi della mia città. Siamo, infatti, di fronte ad una situazione così delicata che dovrebbe superare qualsiasi interesse partitico. La mia speranza rimane, anzi, quella di trovare collaborazione e condivisione da parte di tutte le forze politiche e sindacali. Nel ringraziare tutti coloro che, condividendo le ragioni di questa legittima battaglia, si sono schierati dalla mia parte, ho tratto, da questa vicenda, la convinzione che nulla può rimanere come è stato fino ad ora. Abbiamo certamente il dovere di trovare il giusto equilibrio e la giusta soluzione al problema, ma nessuno può costringere il mio territorio a subire ulteriore inquinamento che potrebbe pregiudicarne il futuro agricolo e ambientale”

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Attualità

Primo maggio amaro: nella zona di via Bologna rubinetti a secco da 5 giorni

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Primo maggio amaro per i residenti di via Bologna, Largo Cadore e strade limitrofe.Da cinque giorni i rubinetti delle loro abitazioni sono a secco.

Ieri nel quartiere è stata distribuita acqua ma per qualche ora e non in tutte le vie. La maggior parte delle abitazioni sono rimaste a secco. Così oggi è un altro giorno di disagi per i residenti di via Bologna e Largo Cadore costretti a lavarsi e a cucinare con l’acqua minerale. Una brutta giornata che fa seguito ad altre dello stesso lash

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Le considerazioni del sindaco sul 1 maggio

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Il Sindaco di Gela ringrazia i lavoratori e rinnova l’impegno dell’Amministrazione per il lavoro e la sicurezza

In occasione del Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, il Sindaco di Gela desidera rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le lavoratrici e i lavoratori della città, che ogni giorno, con impegno e dedizione, contribuiscono alla vita e allo sviluppo della nostra comunità.

«Un pensiero particolare – dichiara il Sindaco – va a chi oggi è al lavoro per garantire servizi essenziali ai cittadini, dimostrando senso del dovere e spirito di servizio. Tra questi voglio ringraziare in modo speciale gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, il personale della raccolta rifiuti, i lavoratori dei trasporti, del commercio, i metalmeccanici e gli edili, che anche oggi sono in servizio.»

«Il Primo Maggio – aggiunge – deve anche ricordarci che il lavoro non può e non deve mai mettere a rischio la vita delle persone. La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere una priorità assoluta, per tutte e tutti.»

Infine, il Sindaco ha voluto rivolgere un messaggio di vicinanza a quanti, nella nostra città, sono ancora in cerca di occupazione: «L’Amministrazione comunale è al loro fianco e continua a lavorare per creare nuove condizioni favorevoli allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro.»

La giornata del Primo Maggio è occasione di riflessione, ma anche di speranza e rinnovato impegno per una Gela più giusta, più sicura e più inclusiva.

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Primo Maggio, Federacma: “Appello ai Sindacati dei Lavoratori Agricoli per porre fine alla strage nei campi”

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Ogni 2-3 giorni in media un agricoltore perde la vita in Italia a causa del ribaltamento del trattore. Una strage silenziosa legata principalmente all’assenza dei fondamentali dispositivi di protezione: cintura di sicurezza e rollbar (roll over protective structures – ROPS).

In occasione della Festa dei Lavoratori, Federacma (Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio) lancia un appello alle organizzazioni sindacali FLAI-CGIL, FAI-CISL, UILA-UIL, UGL Agroalimentare e Confsal-Fna per unire le forze affinché si ponga fine a questa emergenza nazionale. Nel nostro Paese, secondo le stime, circolano ancora oltre un milione di trattori privi dei dispositivi di sicurezza perché costruiti prima dell’entrata in vigore dell’obbligo e non adeguati successivamente.

Uno scenario a cui si potrebbe porre fine con l’attuazione della revisione obbligatoria delle macchine agricole, prevista dal decreto interministeriale Mit-Masaf del 2015nonché dal Codice della Strada dal lontano 1992. Il Decreto interministeriale del 2015, inoltre, ha stabilito le scadenze per la revisione dei mezzi agricoli, poi più volte rimandate dal Parlamento. Le ultime proroghe, contenute nella Legge n. 15/2025, posticipano la scadenza a fine 2025 per i mezzi più vecchi, al 2026 per quelli immatricolati fino al 2019. Ma senza il decreto attuativo, tutto è fermo. 

“È inaccettabile che in un Paese civile e all’avanguardia come l’Italia si continui a morire nel 2025 per l’assenza di strumenti semplici ma essenziali – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma – Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale che, secondo i dati Inail e dell’Osservatorio Indipendente dell’Università di Milano, colpisce soprattutto gli over 55 alla guida di mezzi con più di 40-50 anni, completamente privi dei sistemi di protezione. Un dramma che si consuma in silenzio, con costi umani, sociali ed economici elevatissimi: in otto anni le stime parlano di oltre 1.000 decessi e più di 4.000 invalidità permanenti.

Laddove, in altri Paesi europei, è entrato in vigore l’obbligo di revisione – prosegue – i decessi sono calati da cento a poche unità l’anno legate ad eventi fortuiti. Ci uniamo al dolore delle famiglie e chiediamo a gran voce ai sindacati agricoli di fare fronte comune per sensibilizzare le Istituzioni, a partire dal Ministero dei Trasporti, per l’emanazione del decreto”. Per la piena operatività del sistema di revisione dei mezzi agricoli, però, ci sarà bisogno di un paio di anni dalla firma del decreto attuativo.

“Proprio per questo, non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo – conclude il presidente Borio – Federacma è pronta a collaborare: negli scorsi anni abbiamo formato centinaia di operatori e possiamo contribuire all’organizzazione della rete di controllo. Ma serve un cronoprogramma serio, servono investimenti e soprattutto una scelta politica chiara. L’assenza di intervento si rivela, di fatto, una rinuncia a salvare vite umane. Chiediamo ai Sindacati di unirsi alla nostra voce: questo Primo Maggio sia il punto di svolta per un passo di civiltà!”

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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