Il porto di Gela: uno specchio d’acqua e di rifiuti

Da Francesco Agati riceviamo e pubblichiamo: "Nei decenni i pescatori hanno invocato aiuto alle istituzioni, un loro diritto, un diritto di tutti i gelesi. Che i politici gelesi non siano all'altezza...

A cura di Redazione
02 giugno 2023 22:26
Il porto di Gela: uno specchio d’acqua e di rifiuti -
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Da Francesco Agati riceviamo e pubblichiamo:

"Nei decenni i pescatori hanno invocato aiuto alle istituzioni, un loro diritto, un diritto di tutti i gelesi.

Che i politici gelesi non siano all'altezza di realizzare e rendere esecutivi progetti portuali è un fatto conclamato; ormai hanno portato la struttura alla completa inagibilità; oggi in uso, possesso e detenzione a un numero ridotto di lavoratori della pesca.

Poche sono le "lancie" che possono entrare e uscire dall'infrastruttura, se da un lato i politici sono incapaci, i pochi utilizzatori i pescatori, sono i rei della catastrofe ambientale, lo specchio d'acqua è pieno zeppo di ogni rifiuto organico e artificiale; nel porto gelese galleggia di tutto, grossi pesci morti in putrefazione, liquami, oli, bottiglie, fusti, l'odore di lurido è nausabondo; mosche e insetti potrebbero essere gli untori di gravi epidemie.

Gela non ha un porto ma una vera discarica galleggiante, unica nel suo genere in tutto il mediterraneo. 

In virtù del fatto che comunque nell'infrastruttura si effettua commercio di pescato, chiedo che i pescatori imparino a preservare il porto, li invito a ripulirlo, bonificarlo e renderlo decoroso ora e sempre.

Le istituzioni non dovrebbero permettere che quest'area sia una zona franca e anarchia della sporcizia, che attivino controlli sull'igiene e decoro".

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