Il tour letterario siciliano di Arianna Mortelliti ha fatto tappa a Niscemi
Niscemi - Il tour letterario siciliano di Arianna Mortelliti ha fatto tappa anche a Niscemi, dopo Gela e prima di Noto.[media id="4035"]Il romanzo "Quel fazzoletto color melanza" è stato presentato st...


Niscemi - Il tour letterario siciliano di Arianna Mortelliti ha fatto tappa anche a Niscemi, dopo Gela e prima di Noto.

Il romanzo "Quel fazzoletto color melanza" è stato presentato stasera alla biblioteca comunale di Niscemi su iniziativa del Comune di Niscemi, assessorato alla cultura diretto da Marianna Avila, Inner Wheel presieduto da Carmelinda Pepi e Fidapa diretta da Lucia Spata.

La famiglia, il lato oscuro delle cose, le responsabilità morali, l'ombra del Male: Mortelliti racconta, con convincente semplicità, l'ignoto che formicola sotto la rete della memoria e degli affetti. Un thriller della memoria che si dipana fra flashback ed emozioni, sorprese e personaggi noti in un'alternanza di sentimenti che ora si stagliano nitidi ora si sovrappongono.
Dopo la presentazione della moderatrice Maria Vittoria Di Noto, i saluti del sindaco Massimiliano Conti, dell'assessore e delle presidenti, la socia innerina Simona La Rosa ha conversato piacevolmente con l'autrice per scoprire le parti più avvincenti del romanzo di fronte alla solita platea ricca della Biblioteca di Niscemi, dove gli appassionati accorrono numerosi.

"Lumache" erano chiamati per l'estrema prudenza nella guida, eppure è proprio in un incidente d'auto che Alice e Filippo trovano la morte. Lara, la loro figlia trentenne, torna a Castel Cielo, nella provincia laziale, per i funerali. E ora? Che fare? Chiudere definitivamente con quel che resta di lei nell'angusta vita del paese? Lara ritrova la stretta protettiva della nonna paterna, la miniera di emozioni che, attraverso lei, la lega alla sua infanzia.
Dunque prende tempo, e più prende tempo, più il passato scivola in lei e mina un equilibrio fatto di silenzi e rimozioni: chi è stato lo "zio" Rocco trovato morto nel fiume quando lei era una bambina, chi è stato per suo padre (il migliore amico?) e per sua madre (uno scomodo affetto?).

E Franco? Bollato dalla nomea di "matto" e accusato di quella morte misteriosa, è un talentuoso fotografo che non ha mai smesso di collezionare immagini del paese e delle sue facce. E Don Alfonso, che cosa sa? Che cosa ha raccontato e che cosa ha tenuto nascosto nel corso degli anni? Si accendono nuove oblique confidenze e si aprono crepe delle quali è inevitabile forzare l'accesso.
Da lì in poi è un precipizio di rimandi, percorsi, rivelazioni che agitano la quiete provinciale e il cuore di Lara. Arianna Mortelliti scrive un romanzo che tiene ben conto della lezione del nonno Camilleri: una comunità piccola che dietro alla maschera della solidarietà nasconde guasti e nodi.
La Mortelliti ha salutato il pubblico lasciando intendere che non è escluso che in un futuro prossimo il suo quarto romanzo potrebbe conservare il colore melanzana o violetto e restare nell'ambientazione di Niscemi.