La decisione: Gela-Gelbison a porte chiuse
La società scrive al Prefetto e chiede un incontro urgente: “Individuare soluzioni alternative, viviamo lo sport con passione e correttezza”
La decisione delle autorità è quella che si aspettava: Gela-Gelbison si giocherà a porte chiuse. Ma la società biancazzurra non ci sta e scrive al Prefetto, chiedendo un incontro urgente e preannunciando ricorso. Una nota è stata già inoltrata e firmata insieme alla Sancataldese: il provvedimento arriva infatti dopo gli scontri di domenica scorsa a Messina tra alcuni tifosi biancazzurri e verdeamaranto.
Nella missiva indirizzata alla Prefettura si sottolinea «la più ferma e incondizionata condanna per ogni forma di violenza, la quale risulta diametralmente opposta ai valori fondanti che le nostre Associazioni perseguono e promuovono con dedizione quotidiana sul territorio. Tali inqualificabili gesti, posti in essere da un ristretto numero di soggetti, non solo arrecano un grave danno d’immagine alle nostre società, ma soprattutto offendono le intere comunità di Gela e San Cataldo e la stragrande maggioranza della nostra tifoseria, composta da cittadini, famiglie e giovani appassionati che vivono lo sport con passione e correttezza».
Ecco perché il Gela calcio chiede «la concessione di un incontro urgente, da tenersi in forma congiunta con la dirigenza della società Sancataldese, al fine di poter illustrare di persona il valore sociale delle nostre attività sociali, fornire ogni chiarimento che riterrà necessario e porgere formalmente le nostre scuse. Siamo convinti che, attraverso il dialogo, si possano individuare soluzioni alternative, magari più mirate a colpire i singoli responsabili degli atti di violenza, senza però sacrificare il diritto della parte sana della comunità a vivere la propria passione sportiva e senza vanificare un progetto di inclusione che rappresenta un argine contro il degrado e la devianza».
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