La scomparsa di Franco Battiato. Se ne va un genio siciliano della cultura, in Italia e nel mondo
La sua Sicilia se l’è tenuta stretta proprio fino all’ultimo. Il segno, l’ennesimo, di un amore viscerale per la propria terra animata da mille e più bellezze e contraddizioni. Il maestro Franco Batti...

La sua Sicilia se l’è tenuta stretta proprio fino all’ultimo. Il segno, l’ennesimo, di un amore viscerale per la propria terra animata da mille e più bellezze e contraddizioni. Il maestro Franco Battiato è scomparso questa notte nella sua casa di Milo, in provincia di Catania. Aveva 76 anni ed era malato da tempo, le sue apparizioni pubbliche erano ormai un lontano ricordo. Un artista a tutto tondo, cantautore e musicista.
Un poeta della musica che con le sue canzoni è riuscito a rappresentare la migliore cultura italiana nel mondo, raccontando nei suoi testi la ricerca audace e complessa della bellezza, l’intensità travolgente di uno spirito acuto e indomabile in costante viaggio nell’infinito. “La cura”, una delle sue creazioni più belle, è stata tra i simboli musicali dell’Italia ferita dal primo lockdown pandemico.
Nel suo eccezionale repertorio pezzi intramontabili, vari generi che si combinano armoniosamente: da “Centro di gravità permanente” a “Cuccurucucu”, da “E ti vengo a cercare” fino a “Voglio vederti danzare”. E tanti altri ancora. A Gela era stato diverso volte, tra le ultime apparizioni quella al PalaCossiga del febbraio 2013, da neo assessore regionale alla cultura nella giunta Crocetta. La sua voce e la sua lezione artistica restano un patrimonio straordinario consegnato alla storia.