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Cronaca

Mancata precedenza e scatta l’inseguimento per speronarli, paura per due fidanzati

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Volanti della Polizia sono intervenute a Gela a seguito della segnalazione di una giovane donna che, mentre si trovava a bordo di un’auto con il fidanzato, segnalava due autovetture e un motociclo che tentavano di inseguirli per speronarli. In particolare, giungeva una richiesta di aiuto al numero di emergenza, da parte della ragazza la quale riferiva all’agente della sala operativa del Commissariato di essere inseguita da più auto e un motociclo. La zona indicata era la periferia nord della città e, immediatamente, le pattuglie si recavano nelle vie indicate all’operatore di Polizia e lì intercettavano i veicoli coinvolti.

Le fasi concitate dell’inseguimento duravano oltre cinque minuti, come veniva ricostruito anche dalla visione di un video che la ragazza registrava durante i concitati momenti. In base alla ricostruzione dei fatti, tutto sembrava aver avuto inizio a causa di una mancata precedenza su strada per cui, uno degli indagati, “offeso dal gesto” si dava all’inseguimento dell’auto della vittima, tentando più volte di bloccargli la strada; ad un certo punto riusciva nell’intento e il giovane alla guida della vettura che inseguiva scendeva dall’auto e si avvicinava minaccioso alla vittima, la quale però, riusciva, con una manovra repentina, a darsi ancora una volta alla fuga. In seguito, sia le due auto sia il motorino che si erano messi alla “caccia” dell’auto della vittima, tentavano ancora più volte di chiudere, come in una morsa, i due giovani e si susseguivano diversi tentativi di bloccare la coppia di fidanzati; più volte, infatti, durante le fasi dell’inseguimento, almeno sei da quanto si vede nel video, riuscivano a tamponare l’auto per costringerla a fermarsi, ma ogni volta la vittima riusciva a trovare una via di fuga. L’inseguimento veniva interrotto solamente grazie all’intervento della pattuglia della Polizia che intercettava i richiedenti, i quali finalmente, sentendosi al sicuro, arrestavano la loro corsa. Contemporaneamente, l’altra volante riusciva a fermare e identificare alcuni degli inseguitori. In particolar modo quelli a bordo di una delle due auto; dalla visione del video poi si riuscivano ad individuare altri tre dei partecipanti all’inseguimento, i conducenti delle due autovetture e del motociclo, per un totale di sette persone. Gli accertamenti successivi permettevano di identificare i tre conducenti, tutti del 2003, alcuni dei quali gravati da precedenti penali, che sono stati denunciati per violenza privata aggravata dalla partecipazione di più di cinque persone.

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Cronaca

Prova ad evadere: arrestato

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Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Ispica, hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione al regime carcerario nei confronti di un 29enne, residente e domiciliato nella città di Ispica, già agli arresti domiciliari.

L’uomo è stato arrestato poiché risulta gravemente indiziato del reato di evasione commesso in più circostanze nel corso dell’ultimo mese a seguito della sottoposizione alla precedente misura, sicuramente meno afflittiva, degli arresti domiciliari a cui però l’uomo non è riuscito a conformare la sua personalità.

Infatti, durante i controlli ordinari effettuati dalla Stazione di Ispica e dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modica nei confronti dei vari soggetti agli arresti domiciliari, l’uomo non era quasi mai presente all’interno della sua abitazione ma, violando la misura in essere, circolava per la città e in un’occasione si era anche allontanato dal comune di Ispica.

Motivo per cui l’Arma di Modica ha riferito all’Autorità Giudiziaria competente in merito alla costante violazione della misura da parte del 29enne, nei cui confronti è stata necessaria l’applicazione della custodia cautelare in carcere che, fatta salva la presunzione di innocenza del suo destinatario, è stata ritenuta allo stato degli atti l’unico strumento utile a contenere i comportamenti dell’uomo contrari alle prescrizioni impostegli.

La misura cautelare si è resa necessaria anche al fine di non destinare i militari impegnati nei controlli quotidiani alla sua costante ricerca, attività necessaria al fine di evitare che potesse commettere altre tipologie di reati durante le varie evasioni.Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal Gip in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

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Cronaca

Minacce e molestie all’ex compagna, eseguito divieto di avvicinamento

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La Squadra Mobile di Caltanissetta, ha eseguito una misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un nisseno di 34 anni. L’indagato, dalla ricostruzione investigativa realizzata, si sarebbe reso responsabile di reiterate condotte persecutorie nei confronti della ex compagna, non rassegnandosi alla decisione di questa di interrompere la relazione sentimentale in atto, tanto da minacciarla e molestarla, controllandone le frequentazioni e gli spostamenti, utilizzando nei suoi confronti epiteti ingiuriosi e offensivi.

L’attività d’indagine eseguita ha consentito di ottenere a carico dell’indagato, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con contestuale applicazione del “braccialetto elettronico”. Nello specifico, infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari, valutati positivamente i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ha emanato apposita ordinanza esecutiva con cui è stata disposta l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, estendendola anche alle due figlie minori, stabilendo la distanza minima da tenere, con l’ulteriore prescrizione di non comunicare con le stesse attraverso qualsiasi mezzo.

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Cronaca

Precipita in un burrone, tragico incidente nel Nisseno

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Tragico incidente stradale autonomo nelle vicinanze del ponte Capodarso, in territorio di Caltanissetta. Un uomo di 61 anni, Calogero Giuseppe Giusto, di Barrafranca, alla guida della sua Fiat Panda, per cause da accertare, è uscito fuori strada finendo in un burrone.

L’automobilista è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli operatori del 118.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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