Massiccia partecipazione alla convention di FdI
Scuvera scalda i muscoli per le Regionali 2027. Il modello Gela non lo preoccupa perché non esiste oltre Ponte Olivo
Nell’aria di fine anno, mentre la città si muove con la lentezza tipica dei giorni di festa, Fratelli d’Italia sceglie di riunirsi per misurare il proprio peso politico. Non un semplice incontro, quello di oggi a Villa Peretti ma una sorta di rito collettivo, in cui parlamentari, dirigenti e volti storici del centrodestra locale si sono ritrovati per fare il punto su ciò che è stato e, soprattutto, su ciò che verrà. Ma anche l’occasione per fare pesare i numeri. Che c’erano ed erano pesanti. Segno del buon lavoro di aggregazione fatto a Gela e nel Nisseno dal deputato gelese Totò Scuvera che ha organizzato e guidato la mattinata. La sua presenza è centrale, quasi simbolica: rappresenta il percorso di un gruppo che, partito da un piccolo circolo, è riuscito a strappare al Pd nel Nisseno un seggio che mancava da trent’anni. Un risultato che molti, dal palco, non mancano di ricordare con gratitudine. Accanto a lui, il segretario cittadino Pierpaolo Grisanti e i dirigenti locali, custodi di un radicamento che il partito rivendica con orgoglio.
Il filo rosso che attraversa gli interventi è il riferimento al governo nazionale, “il governo di Giorgia”, evocato più volte dai parlamentari Carolina Varchi e Raoul Russo, così come dall’eurodeputato Ruggero Razza. Le loro parole hanno toccato tra temi di respiro nazionale – dalla separazione delle carriere in magistratura al piano Mattei – e questioni più isolane. L’assenza del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, fermato dalla febbre, non ha spento l’attenzione della platea, dove c’erano molti protagonisti della politica locale: ex deputati, consiglieri comunali, amministratori che hanno segnato stagioni diverse del centrodestra. Non è passata inosservata la presenza di esponenti della Dc che potrebbero aderire a FdI. Scuvera nel suo discorso ha indicato due priorità che, a suo dire, non possono più attendere: sanità e infrastrutture. Ruggero Razza, ex assessore alla sanità ha richiamato il progetto del nuovo ospedale di Ponte Olivo, altri hanno sottolineato l’urgenza di un piano per le dighe, del porto rifugio, della viabilità interna. Il capogruppo all’Ars Giorgio Assenza ha ricordato l’approvazione della finanziaria regionale. Il sindaco Terenziano Di Stefano, presente tra il pubblico, chiede ai deputati di non dimenticare i comuni in dissesto. Scuvera non poteva non fare un cenno alla politica locale.Con un tono che mescolava autocritica e pragmatismo, ha riconosciuto che il centrodestra locale ha commesso errori alle Amministrative del 2024 : «Il modello Gela non esiste e se c’è si ferma a Ponte Olivo, oltre nessuno lo conosce», dice, ricordando come la vittoria di Di Stefano – pur uomo di centrodestra – sia stata anche frutto di divisioni interne. E rivendica il dialogo istituzionale con l’amministrazione, citando il caso delle royalties con il provvedimento del governo regionale che ha consentito all’amministrazione comunale di chiudere il bilancio stabilmente riequilibrato, primo passo per uscire dal dissesto.
La convention si è chiusa con uno sguardo lungo, che va oltre il presente. Le Regionali del 2027 non sono ancora dietro l’angolo, ma già si avverte l’energia di una competizione che si prepara in silenzio con Scuvera che vuole guidare la corsa di Fratelli d’Italia verso l’Ars
14.4°