Notte nazionale del Liceo classico, la scuola che ritrova il piacere di far festa insieme
C’è un tempo per attendere e un tempo per agire. La scuola italiana ha atteso, a lungo, di poter tornare a riappropriarsi della propria dimensione di comunità attiva, vibrante, propositiva. Una lunga...


C’è un tempo per attendere e un tempo per agire. La scuola italiana ha atteso, a lungo, di poter tornare a riappropriarsi della propria dimensione di comunità attiva, vibrante, propositiva. Una lunga attesa durata ben due anni di piena emergenza, in cui la pandemia ha dettato regole, comportamenti, stati d’animo. Rivoluzionando tutto. Abbiamo così imparato a cogliere i segnali per essere, per esistere e resistere. L’ha fatto anche la scuola, che oggi torna a respirare l’aria buona e pura dell’incontro, della gioia, dell’organizzazione di eventi. Tutte attività che rinsaldano il valore e la potenza educativa di un luogo che rappresenta uno dei primi e più importanti microcosmi sociali.
Lo conferma l’ottava edizione della Notte nazionale del Liceo classico, una manifestazione tornata in presenza dopo due anni di sosta (la scorsa edizione si è svolta online). L’iniziativa, ideata dal Liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale, è tornata anche al Liceo classico “Eschilo” - diretto dal prof. Maurizio Tedesco - dove venerdì sera si è svolta una vera e propria festa. Tutti in cortile, nel grande palco allestito per la realizzazione di uno spettacolo curato nei minimi dettagli dagli studenti. Docenti e genitori presenti e felici di applaudire i loro ragazzi, tornati pienamente protagonisti della vita scolastica. Momenti teatrali, danza, canto, musica dal vivo ed esibizioni legate al patrimonio artistico della cultura classica hanno arricchito il palinsesto di un evento poliedrico e coinvolgente protrattosi fino a tarda sera.
Tanta sofferenza alle spalle, tante incognite nel futuro di questo nostro mondo complesso e sfuggente, che dall’incubo della pandemia è piombato nell’orrore della guerra. Ma la Notte nazionale del Liceo classico arriva per ricordarci un grande insegnamento: essere nel tempo, godere del tempo, concentrandoci con tutti i nostri massimi sforzi sul presente e sulle opportunità che ci offre. Diceva Seneca: “Per essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato; questo non ci riguarda più, quello non ci riguarda ancora”. Per essere più pratici, alla maniera di Orazio, Carpe diem.
