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Giudiziaria

Odontoiatri: il TAR condanna l’ASP di Agrigento e l’Assessorato alla Salute al risarcimento per ritardo

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Palermo – Alcune strutture odontoiatriche già accreditate, aventi sede, rispettivamente, ad Agrigento, Favara, Santa Elisabetta, Aragona, Calamonaci, Canicattì e Ravanusa, non ottenevano dall’ASPdi Agrigento la contrattualizzazione per l’erogazione di prestazioni specialistiche ambulatoriali per conto del sistema sanitario regionale. 

Conseguentemente, ritenendo illegittimo il rifiuto opposto dall’ASP di Agrigento,dette strutture odontoiatriche, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, proponevano un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR-Palermo chiedendo l’annullamento dei rispettivi provvedimenti di diniego e l’accertamento dell’obbligo della ASP di Agrigento a procedere alla contrattualizzazione ed all’assegnazione del relativo budget.

Nel corso del giudizio, i predetti legali rilevavano l’erroneità degli assunti posti a base dei provvedimenti di diniego opposti dall’ASP, secondo cui non si sarebbe dovuto procedere a nuove contrattualizzazioni essendo già presenti per la branca di odontoiatria in provincia di Agrigento ben 42 strutture odontoiatriche e, dunque, non avrebbe dovuto considerarsi sussistente l’esigenza di nuove strutture. 

In particolare, gli Avv.ti Rubino e Impiduglia sostenevano in giudizio che le strutture accreditate che ne avevano fatto richiesta avrebbero dovuto essere contrattualizzate senza ulteriori limitazioni o differimenti, non potendo protrarsi “una situazione di oligopolio in favore delle strutture a suo tempo contrattualizzate, destinate, quindi, a gestire l’intero fabbisogno all’infinito”.

Nelle more del giudizio l’ASP di Agrigento, in ragione delle censure mosse dagli Avv.ti Rubino ed Impiduglia, rivedeva i propri provvedimenti e procedeva alla relativa contrattualizzazione delle strutture odontoiatriche che erano insorte innanzi al TAR -Palermo.

A seguito della avvenuta contrattualizzazione, le predette strutture, sempre con il patrocinio degli Avv.ti Rubino e Impiduglia, proponevano sempre innanzi al TAR-Palermo un’ulteriore azione volta al risarcimento dei danni patiti a seguito del ritardo nella contrattualizzazione.

Con sentenza del 20 maggio 2024, il TAR-Palermo, ritenendo provata la condotta colposa dell’ASP di Agrigento ed il conseguente danno prodotto nella sfera giuridica delle strutture ricorrenti, ha accolto il ricorso propostodagli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, condannando l’ASP al pagamento dei danni subiti, oltre rivalutazione monetaria e interessi legali.

Analoga vicenda ha accomunato anche alcune strutture odontoiatriche, già accreditate,della Provincia di Palermo e di Trapani, le quali,  sempre con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia,  hanno proposto un ricorso avanti al TAR –Palermo per ottenere il risarcimento dei danni subiti e cagionati dalle illegittime disposizioni in materia di contrattualizzazione di strutture accreditate e non ancora contrattualizzate, contenute nel D.A. 1658/2013  dell’Assessorato alla Salute, successivamente, annullato dal TAR-Palermo.

In particolare, i predetti difensori deducevano in giudizio come dovevano considerarsi sussistenti i presupposti per ottenere la tutela risarcitoria, in quanto, nel caso di specie, il danno patito dalle strutture odontoiatriche era connesso al ritardo nella contrattualizzazione e nell’assegnazione del budgeted avrebbe dovuto considerarsi pari al budget, che le strutture ricorrenti avrebbero certamente conseguito in assenza dell’illegittimo decreto assessoriale.

Ebbene, condividendo le tesi difensive degli Avv.ti Rubino e Impiduglia, con sentenza 31 maggio 2024, il TAR-Palermo, ha accolto il ricorsoed ha ritenuto fondata l’azione risarcitoria in merito alle somme non percepite per l’anno 2013, le quali dovranno essere risarcite dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, oltre rivalutazione monetaria ed interessi nella misura legale.

Pertanto, per l’effetto di tali pronunce del TAR-Palermo le strutture odontoiatriche già accreditate della Provincia di Agrigento, di Palermo e di Trapani hanno avuto risarciti i danni conseguenti alla ritardata contrattualizzazione.

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Giudiziaria

Droga: condanna definitiva per due niscemesi (padre e figlio)

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Due niscemesi, sono stati arrestati dai Carabinieri della locale Stazione, in ottemperanza ad un ordine di esecuzione emesso dell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela. Si tratta di un 54enne e di un 22enne (padre e figlio) entrambi condannati in via definitiva per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Come disposto dall’autorità giudiziaria, il ventiduenne è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Gela, dovendo espiare la pena di sette anni di reclusione, mentre il padre è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dovendo scontare la pena di quattro anni e sei mesi di reclusione. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da un’attività investigativa condotta nell’aprile 2023 dal Comando Stazione Carabinieri di Niscemi, quando nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti e supportati da unità cinofila, i militari avevano tratto in arresto entrambi i soggetti in flagranza di reato. Durante una perquisizione operata all’interno di un’attività commerciale gestita da entrambi gli odierni arrestati, veniva infatti rinvenuto un ingente quantitativo di cocaina e hashish, oltre al materiale necessario per il confezionamento delle dosi.

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Giudiziaria

Tar: le farmacie possono erogare prestazioni del Ssn solo nei locali istituzionali

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Palermo – Nel 2024 Federbiologi e diverse strutture sanitarie specialistiche hanno impugnato gli atti dell’Assessorato Regionale della Salute con cui era stata prevista, tra l’altro, la possibilità delle farmacie di somministrare – anche fuori dai locali della farmacia stessa –  i “test autodiagnostici” (ovvero i test gestibili direttamente dai pazienti) nonché di erogare altri servizi sanitari (telemedicina, holter cardiaco, elettrocardiogramma, spirometria, indagini strumentali ecc.). 

Nell’ambito dei giudizi, è intervenuto, chiedendo l’accoglimento del ricorso, l’Ordine dei Biologi della Sicilia, difeso dall’avv. Girolamo Rubino che, nell’interesse dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, ha rilevato come i provvedimenti fossero illegittimi, visto che nessuna norma consente ai farmacisti di erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN nell’ambito di locali siti in ambienti esterni e totalmente separati da quelli in cui risulta ubicata la sede farmaceutica.

Con sentenze del 22.04.2025, condividendo le argomentazioni difensive degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia e degli avv.ti Paolo e Nunziatina Starvaggi, difensori dei ricorrenti, il TAR Palermo ha accolto parzialmente il ricorso, rilevando che  la possibilità di erogare prestazioni a carico del Servizio Nazionale Sanitario in “locali esterni” rispetto alla sede della farmacia debba considerarsi esclusa, perché in contrasto con la normativa vigente, ai sensi della quale le prestazioni devono essere erogate “presso le farmacie”. 

Il TAR ha, inoltre, rilevato – per quanto d’interesse dell’ordine dei biologi –  che ciò che si può effettuare nella farmacia è essenzialmente un test di autocontrollo, “cosa ben diversa dalle analisi di laboratorio, le visite, le diagnosi e le prescrizioni mediche che, invece, possono esser fatte solo in una struttura medica autorizzata e accreditata”. 

Per effetto delle sentenze, le farmacie non potranno erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN in locali esterni distaccati dalla farmacia.

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Giudiziaria

Tre arresti della Polizia per condanne definitive

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Tre provvedimenti emessi dalla magistratura, sono stati eseguiti a Gela e a Caltanissetta dalla Polizia.

A Gela un quarantaquatrenne è stato arrestato dovendo espiare la pena definitiva a 8 mesi per tentato furto; un ottantenne, condannato per omicidio stradale, deve scontare la pena di un anno e 6 mesi di reclusione. Nel Capoluogo, un giovane di 30 anni, è stato tratto in arresto dovendo espiare la pena definitiva a 2 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo è stato condotto al carcere di Caltanissetta; gli altri due, ammessi al beneficio delle misure alternative, sconteranno la pena in regime di detenzione domiciliare.

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