Padre Giovanni Salerno è morto

Padre Giovanni Salerno è morto. Il suo ultimo desiderio era quello di diventare santo. [media id="1588"]Ha costruito un ‘Un piccolo impero di solidarietà’, in Perù, con satelliti anche a Cuba, in Spa...

A cura di Redazione Redazione
04 febbraio 2023 18:05
Padre Giovanni Salerno è morto -
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Padre Giovanni Salerno è morto. Il suo ultimo desiderio era quello di diventare santo.

Ha costruito un ‘Un piccolo impero di solidarietà’, in Perù, con satelliti anche a Cuba, in Spagna. E’ conosciuto in tutto il mondo ma, 'nemo profeta in patria', forse meno nella sua città natale, Gela, dove si mettono in mostra personaggi vuoti mentre quelli con contenuti e fatti concreti sono oscurati. Lo conosce bene invece la comunità della Parrocchia Sant’Antonio di Padova che lo ha ospitato due anni per una testimonianza viva su ciò che ha realizzato nel mondo. Stasera il parroco Michele Mattina ha annunciato la sua dipartita ed il ricordo che gli dedichera' la chiesa dove ha operato anche il fratello che lo ha preceduto nel tegno dei cieli. Ottantacinque anni, ipovedente e stanco, padre Giovanni ha lasciato il Perù due anni fa. Il suo spirito combattivo e giovane gli suggeriva di tornare. Ci è tornate e li' e' morto a Lima dopo aver vissuto anche a Palermo .

Ecco la nota ufficiale della chiesa peruviana:
"Alle 10:57 di questa mattina si è avverato, il primo sabato del mese, il desiderio di Padre Giovanni Salerno, che Maria Santissima Madre dei Poveri venisse a chiamarlo per presentarlo al Padre Misericordioso.
Nei giorni scorsi la situazione clinica generale di padre Giovanni, già delicata per l'età e per le diverse patologie che lo accompagnavano da tempo, è stata complicata da un'infezione che sta toccando organi vitali dalla sua gamba.
Ieri pomeriggio è entrato in coma; Questa mattina, serenamente, ha avuto la delicatezza di aspettare l'arrivo delle Suore Missionarie Serve dei Poveri per liberare lo spirito.
A Dio piacendo, domani sarà portato a Cusco per essere sorvegliato e a metà settimana contiamo di poter celebrare la messa funebre.
I tanti poveri e bambini che ha guidato al cielo lo accolgano ora nelle dimore eterne e intercedano per la sua anima.
Dal nostro cuore pieno di dolore umano esce un unico gemito: Grazie a Dio per il dono della vita e del sacerdozio missionario di Padre Giovanni, dono per i più poveri.
RIP."

 Padre Giovanni Salerno è stato missionario. La sua vita è stata votata al servizio dei più bisognosi. Divenuto sacerdote agostiniano nel 1961, avvertiva il desiderio di servire i poveri;  ottenne dai superiori il permesso di studiare medicina missionaria e poi, nell’agosto del 1968, partì con un gruppo di confratelli per la regione andina di Apurimac, in Perù. Giunto in quel luogo desolato si rese conto che interi villaggi vivevano in un completo abbandono.

Padre Giovanni constato' che quei villaggi della Cordigliera delle Ande non avevano bisogno solo di sacerdoti, ma anche di medici e di personale sanitario. Cominciò quibdi a realizzare dispensari nei principali villaggi della regione, creando anche un lebbrosario ad Abancay.
Nel 1986 padre Giovanni ha fondato la congregazione dei Missionari Servi dei Poveri (MSP) che si dedica all’educazione umana e spirituale di bambini poveri ed abbandonati.

A Cuba Diocesi di Cienfuegos  operano sacerdoti che dal dicembre 2013,  in appoggio al lavoro pastorale della diocesi in circa una decina di comunità parrocchiali.  In Messico a Guadalajara sempre dal dicembre 2013 una famiglia missionaria e una comunità di Suore Missionarie Serve dei Poveri collaborano in due parrocchie periferiche molto povere.

E’ l’esempio vivo del sacerdote che serve in loco, le popolazioni svantaggiate con uno spirito umanitario che non ricalca gli esempi di finta accoglienza che spesso si incontrano in Italia. I bambini di Padre Giovanni sono quelli che vedete nella foto in basso e non i machio palestrati che circolano in Europa. Sono i bambini malati, poveri, orfani, quelli che non hanno somme che arrivano alle cooperative compiacenti.

Grande comunicatore, ha diretto riviste e giornali specializzati per la diffusione del bene nel mondo.

Ha creato la città dei ragazzi, dove i piccoli peruviani poveri potevano studiare, imparare un mestiere, avere una famiglia fra i religiosi che li curavano. E poi c’erano i bimbi malati che venivano curati. In tutto questo la parrocchia Sant’Antonio non l’ha mai abbandonato con il suo sostegno di preghiera ed economico. Durante le feste sono sempre state organizzate, pesche di beneficenza, raccolte per aiutare la comunità peruviana.  In questi giorni di presenza a Gela non sono mancati gli incontri con la comunità; incontri di gioia, di preghiera, di testimonianza.

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