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Cronaca

Tentato omicidio e sequestro: due persone arrestate

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Caltanissetta – La squadra mobile ha eseguito due misure cautelari della custodia in carcere, in esecuzione di provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta dalla locale Procura della Repubblica. Due gli indagati, uno per tentato omicidio e sequestro di persona, che era già agli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti, e l’altro solo per sequestro di persona, già in carcere per reiterate violazioni della misura di prevenzione.

Secondo i gravi indizi ritenuti dal GIP, la notte tra il 30 e il 31 maggio del 2020, due giovani, in compagnia delle rispettive fidanzate e amici, sarebbero venuti alle mani per futili motivi in piazza Mercato a Caltanissetta, nei pressi dei locali della movida della “strata ‘a foglia”, anche per lo stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool. La lite sarebbe stata di breve durata grazie all’intervento dei presenti che avrebbero diviso i due contendenti. Uno dei due litiganti, pregiudicato per vari reati, in un primo momento allontanatosi dal posto, avrebbe poi fatto ritorno armato di pistola. Questi, dopo aver individuato il rivale, che si trovava insieme a un gruppo di ragazzi, avrebbe esploso al suo indirizzo almeno due colpi d’arma da fuoco non riuscendo a colpirlo. Nonostante la presenza di numerose persone, solo la mattina seguente il proprietario di un veicolo, accortosi che il proprio mezzo parcheggiato presentava alcuni fori di pistola, richiedeva l’intervento della Polizia di Stato. La polizia scientifica nel corso del sopralluogo rinveniva alcuni elementi utili per risalire all’arma utilizzata e le indagini permettevano di indirizzare i sospetti su un giovane nisseno. Le indagini eseguite dalla squadra mobile, dirette dal Pubblico Ministero, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del sospettato, nonostante la reticenza di numerose persone presenti quella notte. Solo per cause non dipendenti dalla volontà dell’indagato il giovane rivale non sarebbe stato colpito a morte; pertanto, si procede per il reato di tentato omicidio, detenzione e porto illegale d’arma da sparo. Inoltre, l’indagato per il reato di tentato omicidio, unitamente a un complice, anche lui nisseno, avrebbe privato della libertà due ragazzi. I due indagati, avrebbero attirato con l’inganno le persone offese presso un’abitazione in loro uso, sottoponendole, per circa due ore, a violenze fisiche e morali, impedendo loro di allontanarsi. Pertanto il GIP ha ritenuto i gravi indizi di colpevolezza anche in relazione al reato di sequestro di persona posto in essere dagli indagati al fine di poter ottenere notizie in merito a una pistola di loro interesse

Cronaca

Incendio in contrada Farello

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Primi tepori di un’estate alle porte e primi incendi, dietro l’angolo. Il primo della stagione è divampato stamattina in zona Farello, come si vede nella foto di copertina.

Succede quando il caldo si fa sentire e basta una piccola scintilla per provocare l’incendio, quando le erbe selvatiche abbondano.

E a Gela abbondano eccome…. Nella via Licata per esempio, nel tratto che porta a Macchitella, e’ un’esplosione di natura selvaggia, per usare un’espressione poetica…. Sul posto sono stati chiamati ad intervenire i vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere le fiamme.

“Bisogna realizzare i controfuoco – dice il segretario del comitato ‘Gela che cambia’ – altrimenti l’estate che sta per arrivare sarà in fuoco continuo. Potrebbero partire incendi a catena .
Inoltre si devasta la natura tutta la fauna: Lumache, lucertole, uccelli.

Ancora sottolineo che bisognerebbe che prima dei pompieri dovrebbero arrivare i Carabinieri o la Polizia per cercare di vedere se c’è ancora qualche piromane sul posto…”.

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Cronaca

Furto aggravato, arrestati due licatesi

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Due licatesi di 20 e 33 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Licata, supportati dalla Sezione Radiomobile della Compagnia, in esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I due sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di furto aggravato, tentato furto aggravato e porto ingiustificato di coltello, in relazione a numerosi episodi avvenuti, in orario notturno, tra dicembre 2024 e gennaio 2025 ai danni di diversi esercizi commerciali del centro cittadino. Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Licata sotto il coordinamento della Procura di Agrigento, si sono sviluppate attraverso l’analisi di numerosi sistemi di videosorveglianza e la raccolta di ulteriori elementi a carattere fortemente indiziario, che hanno consentito di ricostruire in modo dettagliato le modalità operative dei presunti autori.All’esito dell’attività investigativa, è stato emesso il provvedimento restrittivo: uno degli indagati è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, mentre per l’altro è stato disposto l’obbligo di dimora nel centro urbano del Comune di Licata, con prescrizione di permanere nella propria abitazione nelle ore notturne. Entrambi rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

I carabinieri scoprono armi e munizionamento nelle campagne di Mazzarino

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Prosegue incessante l’attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri della provincia nissena, sviluppata non solo nelle aree urbane e maggiormente frequentate ma anche attraverso servizi di rastrellamento delle aree rurali e più impervie del comprensorio, grazie al prezioso supporto specialistico dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”. In particolare, i militari della Stazione di Mazzarino, assieme a quelli dello Squadrone, hanno individuato un terreno non recintato, in contrada Finocchio , all’interno del quale destava sospetto la presenza di mezzi in stato di abbandono e di vecchie cisterne di acqua in disuso. Procedendo ad accurata ispezione dei luoghi, all’interno di uno dei veicoli e di una cisterna i Carabinieri hanno rinvenute, ben occultate e protette dagli agenti atmosferici, due armi da fuoco con matricole abrase, una carabina calibro 22 LR marca ZOM451 e un fucile sovrapposto calibro 12 e una ventina di cartucce calibro 12 a palla unica e spezzata.Le armi e il munizionamento, in ottimo stato di conservazione e pronto all’uso, sono state poste sotto sequestro, per i successivi accertamenti. L’ipotesi investigativa è che possano essere state utilizzate nell’ambito di attività delittuose, considerando anche il luogo in cui erano nascoste, un’area rurale isolata e difficilmente raggiungibile, ideale per l’occultamento. Le operazioni si inseriscono in una più ampia strategia di controllo, esteso alle vaste aree boschive e di campagna della provincia, con particolare attenzione al circondario di Gela, dove lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” continua a operare con elevata professionalità al fianco dei reparti territoriali, al fine di contrastare ogni forma di illegalità, con particolare riferimento alla disponibilità illecita di armi.Sono in corso indagini finalizzate a risalire ai responsabili dell’occultamento, ma anche a un possibile utilizzo, in passato, delle armi sequestrate.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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